Capitolo 15

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Daniele dopo essersi tolto tutti i vestiti camminò verso la riva e cercó di riconoscere la figura di Rebecca tra le onde del mare. Nel frattempo immerse i piedi nell'acqua e cercó di non rabbrividire al contatto freddo del mare. Intanto Rebecca sbucó improvvisamente e si sistemò per un attimo i capelli. Se ne stava in piedi e a causa della bassa marea dava così la possibilità al suo corpo di dar spettacolo. Daniele continuó a marciare senza fissare più i suoi piedi e guardó il corpo perfetto della ragazza. L'intimo le stringeva le forme perfette ed abbondanti e le goccioline di acqua riflettevano la luce sulla sua pelle facendola quasi brillare. Daniele scosse la testa e poi si gettó a capofitto nel mare per evitare di fissare ancora la sua amica in quel modo. Mentre tratteneva il respiro si malediceva tra sé e se per ciò e fece uscir fuori la testa. Rebecca sicuramente era andata a farsi un'altra nuotata, pensó, così fu libero di sbuffare.

-"Ma che mi prende?"- si domandò ad alta voce mettendo una mano sulla fronte.

-"A che ti riferisci?"- si sentì domandare alle sue spalle. Si voltó subito e notò la figura di Rebecca che lo guardava confusa e con un sopracciglio alzato. Lui chiuse gli occhi e sospirò. Man mano stava riuscendo a capire cosa lo facesse così tanto ammattire. Nuotó un po' verso il corpo di Rebecca e la fissò negli occhi.

-"Al fatto che non riesco un solo secondo a staccare gli occhi da te"- sussurrò lui posando le mani sui fianchi sommersi della ragazza. Quest'ultima sentì subito il cuore fermarsi in gola ed il respiro a farsi immediatamente pesante. Osservó con cura gli occhi castani di Daniele che possedevano quella scintilla speciale. Stessa scintilla e profondità che accomunava i suoi occhi con quelli del suo papà. Ricordava ancora le volte in cui Aurora raccontava di quanto i lineamenti del suo Niccolò fossero tanto belli e perfetti, e non poté far altro che sorridere al fatto che aveva proprio ragione. Solo che quella volta il discorso valeva per suo figlio.

-"Cosa dici, Daniele?"- chiese in un fil di voce Rebecca assumendo un'espressione confusa e frastornata. Il ragazzo per quanto sapeva che fosse sbagliato strinse ancora i suoi fianchi ed avvicinò quel corpo con maggior pressione al suo. Inoltre con l'acqua l'azione era facilitata.

Lui fece sfiorare il suo naso con quello di Rebecca ed ella poté riuscire a sentire il suo fiato caldo sulle labbra. Abbassò lo sguardo e fissò le sue. Erano così rosse e carnose e le goccioline marine penzolavano tra di esse rendendole maggiormente appetitose.

-"Io non ne ho proprio idea. Per quanto la mia testa stia scalpitando per farmi separare da te, il mio corpo non me lo permette"- disse guardando deciso la pelle chiara e candida del collo di Rebecca. Senza pensarci altro tempo ci posò sopra le labbra ed iniziò a detuparla con dei segni violacei e che riuscissero a marcare il territorio.

Rebecca a quel punto chiuse gli occhi, portò la testa all'indietro e schiuse le labbra. Non aveva mai avuto un contatto del genere con Daniele e mai se lo sarebbe immaginato. Il suo tocco quasi le faceva provare delle lunghe scariche di brividi lungo tutto il corpo, e non si trattava del venticello fresco. Aveva da sempre sognato un episodio del genere e ciò le sembró così strano e inusuale che aprì nuovamente gli occhi per accertarsi che fosse Daniele. Non sapeva come e da dove fosse riuscita a raccogliere tanto coraggio, ma afferó il volto del ragazzo, lo allontanò dal suo collo e gli stampó un grosso bacio sulle labbra. Egli sgranó gli occhi e rimase irrigidito per un attimo. Poi, però, li richiuse e si gustó il momento. Il bacio di Rebecca era decisamente diverso da quello di Jessica. Esso lo condusse ad un via piena di forza e carica. Sentì nuovamente la presenza di quella strana e vecchia sensazione che aveva avuto a casa sua con lei. Una forte attrazione verso Rebecca lo spinse ad afferarla dalle gambe, cosicché riuscisse a circondarle attorno ai suoi fianchi, ed introdusse la lingua nel bacio. Rebecca apprezzó e cercó di avvicinare con maggior passione e desiderio il suo corpo a quello del ragazzo. Non si era mai sentita così. Sentì la presenza del fuoco ardere dentro di lei e che stava man mano bruciando tutta la loro ragione. Daniele non ci pensò ancora e, spinto dall'incontrollabile desiderio per ella, si diresse alla riva con Rebecca ancora aggrappata a lui. Nonostante le svariate volte con cui era stato con delle donne, non si era mai sentito così, e non avrebbe mai immaginato di provare determinate emozioni proprio con la sua amica di infanzia. Chi l'avrebbe mai detto che la bambina pestifera e vivace di un tempo gli avrebbe fatto quell'effetto così strano e mai subito. Quando arrivò a riva posò immediatamente il corpo di Rebecca sulla sabbia e, senza mai smettere di baciarla, si mise su di lei. Quest'ultima non riusciva seriamente a credere a ciò che stava avvenendo tra di loro e per la prima volta sembró non importarle le conseguenze delle sue azioni. Baciò con ulteriore passione le labbra di Daniele e toccò con sensualità il corpo statutario e bel sviluppato del ragazzo che le stava di fronte. Per un attimo si sentì la più forte del mondo ed un senso di forte desiderio e tentazione la spinse ad invertire le posizioni. Spinse con prepotenza il corpo dell'altro sulla sabbia, il quale la fissò confuso, e poggió le labbra sul suo collo. Inizió baciare e a succhiare la sua pelle mentre si posizionava con lentezza sul corpo del ragazzo, facendolo quasi impazzire dalla voglia di possederla. Sopra il segno violaceo ci passò la lingua e fece chiudere gli occhi a Daniele per il piacere. Deglutì e continuó a sopportare quella dolce ma terribile tortura. Rebecca continuó a scendere e lasciò una scia di baci che partissero dal collo fino agli addominali. Erano così scolpiti e perfetti che la ragazza sentì di poter toccare il cielo con un dito. Il corvino cercó di non dimenarsi sotto il suo tocco e poi invertì ancora una volta le posizioni.

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