Capitolo 23

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Rebecca restó a bocca aperta quando guardó con stupore tutto quello che il ragazzo aveva preparato nei minimi dettagli. Si avvicinò lentamente a quel ben di dio e ne fissò ogni singola particolarità.

-"Daniele io.."- iniziò a dire lei per poi fermarsi e voltarsi verso di lui. Fece un sorriso e lo guardó dritto in volto.

-"Non riesco a trovare le parole adatte ma.. tutto questo mi sembra fantastico. Grazie mille"- esclamò Rebecca per poi correre verso di lui ed abbracciarlo forte. Daniele la accolse immediatamente tra le braccia e la strinse forte senza poi smettere di baciare le sue guance nemmeno per un secondo.

-"So che non ti piacciono le feste ma ho voluto creare comunque qualcosa di speciale per te"- raccontò accarezzandole la schiena addolcito da quell'abbraccio così vero e profondo.

-"Nessuno ha mai fatto questo per me"- rispose Rebecca poi separarsi dal ragazzo e continuare a sorridergli.

-"Quale onore esser il primo"- i due ridacchiarono prima di potersi sedere. Proprio in quell'istante il sole iniziò a tramontare campendo l'intera atmosfera di colori rossicci. Iniziarono a mangiare le loro pizze mentre una leggera e piacevole brezza marina accarezzava i loro volti.

-"Sei riuscito ad azzeccare il mio gusto di pizza preferita"- disse Rebecca addentando la fetta. Chiuse gli occhi per un attimo godendosi quel sapore paradiasco.

-"Sono pieno di doti"- rispose l'altro facendole un occhiolino. Lei roteó gli occhi al cielo e scosse la testa rassegnata.

-"Non montarti troppo la testa, Moriconi"-

-"Continui ancora a chiamarmi così, eh?"- chiese lui facendo un sorriso sghembo e arrendosi al fatto che la sua amica non sarebbe mai cambiata.

-"Anche tu continui ancora a chiamarmi 'pulce' "- constató alzando le spalle ed afferrando un'altra fetta di pizza.

-"Non hai tutti i torti, però tu chiamandomi col mio cognome mi ricordi la scuola"- farfiglió innervosito al solo pensiero di quel edificio infernale che lo improgionava ogni santo giorno e che non faceva altro che dargli delusioni.

-"A proposito di scuola.. quando pensi di recupare le materie che hai sotto?"- domandò la riccioluta alzando un sopracciglio confusa. Daniele sospirò esausto e si portò una mano nei capelli scompigliandoli un po'.

-"Quelle fottute materie non riesco proprio a capirle e quando mi decido a studiare chiudo nuovamente il libro per l'esasperazione. Credo proprio che quest'anno verrò rimandato ancora"- raccontó arreso ma non troppo curante di quella situazione critica. Rebecca corrucció la fronte ed iniziò a infastidirsi.

-"Ma non pensarci minimamente! Tu inizierai a studiare, a prendere il massimo dei voti e a superare gli esami di maturità. Ti aiuterò io d'accordo?"-

-"Mi aiuteresti sul serio? Credi che far capire gli argomenti complicati di matematica, fisica e chimica ad un testa come la mia sia una cosa plausibile?"- domandò lui retoricamente e lanciandole anche una piccola sfida.

-"Se mi ci metto d'impegno sì. Dubiti di me, per caso?"- chiese alterata ed alzando un sopracciglio. Daniele ridacchió e scosse la testa in segno di negazione.

-"D'accordo allora. Facciamo un patto"-

-"Di quale patto parli?"-

-"Se tu riesci ad aiutarmi nello studio e riesco a superare gli esami di stato allora tu diventerai la mia ragazza"- propose lui con un sorriso beffardo e lasciando Rebecca di stucco. Le guance iniziarono a colorarsi di rosso ed il cuore a battere fortemente. Lei e Daniele insieme? Era un sogno che si avverava. La sua mente iniziò a vagare tra vari pensieri e film di ogni genere, ma cercó comunque di restare sulle sue e di non sembrare fin troppo entusiasta. Così prima di aver deglutito pesantemente cercó di parlare nel modo più tranquillo possibile.

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