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Le nostre labbra si sfiorano, e sento il suo respiro caldo sulla mia pelle.

Esita qualche secondo prima di andare avanti, forse perché vuole essere sicuro del mio consenso, e per risposta questa volta sono io ad avvicinarmi ancora di più, facendo scontrare le nostre bocche, che poco dopo lasciano lo spazio alle nostre lingue di incontrarsi.

Con una mano mi avvicina a se, spingendomi per la schiena, e io avvolgo le braccia intorno al suo collo, mentre lui sposta la mano, prima sul mio mento, tra la guancia e il collo.

Non ci posso credere che siamo arrivati a questo, sinceramente non me lo sarei aspetta, anzi pensavo lui mi avrebbe odiato per tutta la vita.

Ci stacchiamo un secondo, rimanendo a poca distanza l'uno dall'altra, riprendendo fiato.

"Mi erano mancate le tue labbra" ammette, con tono caldo che mi fa rabbrividire.

Non faccio nemmeno in tempo a rispondere che lui si riavvicina a me, quasi come fossi la sua aria, e lui ne avesse un disperato bisogno.

Sento la sua mano passare sotto la mia felpa, e accarezzarmi dolcemente la schiena.

"Ho bisogno di te" sussurro sulle sue labbra, e lui, sorpreso, si stacca da me, guardandomi attentamente.

"Sei sicura?" Chiede.

Annusico convinta, e dopo scendiamo dal cornicione, dirigendoci verso la porta, mano nella mano.

"Dove andiamo?" Chiedo, iniziando a respirare affannosamente, forse per l'ansia o per l'eccitazione.

"In camera mia" afferma.

Mi blocco sul posto, e lui mi guarda confuso "e i tuoi compagni di stanza?" Chiedo.

"Sono scappati fuori, io non avevo voglia" spiega.

Annusico e riniziamo a camminare.

Sento il cuore in gola, non perché me ne sia pentita, anzi ho detto quello che sentivo e che sento, per la prima volta senza paure.

Sembrano passare secoli prima di arrivare davanti alla porta della sua stanza, e mentre tira fuori le chiavi per aprirla, io controllo che non passi nessuno, sia per non passare nei guai con i professori, sia perché non voglio che ci vedano i ragazzi e poi inizino a sparlare.

Finalmente spalanca la porta, ed entriamo nella stanza, che è leggermente più grande rispetto a quella mia e di Cami perché è una tripla.

Mi riattacco alle sue labbra, alzandomi sulle punte per arrivare alla sua altezza e mi aggrappo intorno al suo collo.

Inizia a fare dei passi indietro, fino a scontrarsi contro il bordo del letto su cui si siede.

Io rimango in piedi di fronte a lui, che sposta le mani sui miei fianchi, ammirando il mio corpo. In realtà sono sempre stata in imbarazzo per il mio aspetto fisico, ma con lui sento che posso fidarmi.

"Sei davvero sicura?" Chiede.

"Si Cole, sono sicura"

A quel punto mi fa abbassare verso di lui, facendomi mettere a cavalcioni sulle sue gambe.

Si toglie la maglietta sotto i miei occhi, probabilmente per rompere il ghiaccio, ma la vista che mi ritrovo davanti mi fa solo che rabbrividire. Lo avevo già visto senza maglietta, ma il fatto che adesso possa davvero ammirare i suoi addominali scolpiti e il suo petto largo, come le spalle, mi porta a mordermi il labbro inferiore. Forse è... l'eccitazione?

SPROUSEHART || amore proibito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora