confusione cap.8

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P.O.V Elisa
Riesco finalmente ad uscire dalla mia stanza senza attirare l'attenzione dai miei compagni di classe, è stato molto semplice in realtà, essendo abituata ad essere invisibile.
Corro verso il, ormai solito, parchetto.
Voglio ringraziare il ragazzo per...beh...tutto
Arrivo e lui è già lì, un po' giù di corda, ma non ci faccio troppo caso, sono troppo felice.
"EHI RAGAZZO" gli urlo, si cazzo, GLI URLO
Gli vado incontro e lo abbraccio più che posso e lui ricambia stringendomi sempre di più a se
"Grazie, ce l'ho fatta. Sono riuscita a rispondergli" gli dico con un sorriso che non riuscivo a togliermi dalla faccia
"Grazie a te" mi risponde "avevo proprio bisogno di un abbraccio"
Mi concentro di più sul suo volto, è triste, ha gli occhi spenti, nonostante cerchi di nasconderlo,
"allora che è successo? Che ti hanno detto?" mi dice con un sorriso forzato mentre mi siedo affianco a lui
"no ragazzo, abbiamo parlato fin troppo di me, ora tocca parlare di te. Che hai?"
Si può intuire dalla sua reazione che non si aspettava a fatto che gli chiedessi ciò.
mi sorride "niente, ho solo discusso con un mio caro amico, per motivi che neanche lo riguardano"
"beh ma se avete discusso significa che ci teneva a saperlo, no?"
"Si, ma non gli riguarda" mi risponde in modo secco quasi disturbato da questa mia risposta.
"si può sapere di cosa avete parlato? Magari riesco ad aiutarti"
gli dico avvicinandomi a lui
"di te..." sento che dice con un filo di voce "cosa?" Gli domando incredula
"no, niente che ti interessi. Senti io vado, notte e continua ad essere forte!" "okay...buonanotte" gli rispondo guardandolo allontanarsi velocemente.
Ma che gli è preso?
Mi incammino verso l'hotel, ancora turbata da ciò che è appena successo. Perché avrebbe discusso di me? Ho fatto qualcosa?
Ah che mostro che sono, qualsiasi cosa abbia fatto sono proprio una merda. L'ho fatto litigare con un suo amico...
Che schifo che faccio cazzo.
Corro in stanza, ignorando tutto e tutti, voglio solo dormire.

P.O.V Cesare
Vado verso casa a passo veloce, forse ho sbagliato a lasciare così la ragazza;
Ma ho paura... e se Tonno avesse ragione? E se c'è qualcosa sotto? Perché non riesco a capire i miei sentimenti cazzo!
Forse è meglio se prendo le distanze da lei, tanto dopodomani se ne andrà, almeno così rimarrà tutto come prima.
Le relazioni a distanza non funzionano, quindi anche volendo, un futuro insieme a lei non esisterà mai.
Ma beh è anche vero che appunto presto se ne andrà, non la rivedrò, perché non provare a capire se questa cosa che puzza a Tonno e anche un po' a me, sia vera oppure no?
Proprio davanti al cancello di casa, decido di fare marcia indietro, ritorno al parco, lei non c'è. Sarà tornata in hotel. Vado a trovarla.

Il ragazzo della panchina - Cesare Cantelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora