P.O.V Cesare
Nelson alla fine era rimasto a dormire con me, mentre Tonno doveva tornare a casa,
mi sveglia Nelson scuotendomi "buongiorno" mi dice sorridendomi "buongiorno" gli rispondo stirandomi e ricambiando il sorriso.
"vai da lei Cesare, sei ancora in tempo"
"è inutile, tanto non la rivedrò più" gli rispondo alzandomi
"non lo puoi sapere" mi dice aspettando una mia risposta che però non arriva e quindi continua "lei è importante per te, non lasciare che l'ultimo ricordo che hai con lei sia brutto"
"che palle Nelson, hai ragione" gli rispondo arreso mentre lui mi guarda soddisfatto per aver raggiunto il suo obbiettivo, mi preparo ed esco di casa, non trovo la moto nel solito posto e solo dopo mi ricordo di averla lasciata nella via in cui Elisa è scappata via da me, mentre cammino verso la moto, ripenso a tutto quello che era successo la scorsa sera, io non volevo che andasse così, volevo lasciarle un bel ricordo, volevo aiutarla, volevo farle capire che volevo essere la sua spalla su cui appoggiarsi nel momento del bisogno, non volevo fare tutto questo casino, non volevo che mi piacesse, non volevo diventare dipendente da lei e dalle sue labbra, ogni volta che la vedo le vorrei fiondare addosso.
Arrivo alla moto e vado verso l'hotel, la vedo mentre sta per salire sul pullman, sono giusto in tempo! Penso tra me e me.
Le vado incontro "ragazzina" urlo, si gira senza fiatare, mi avvicino sempre di più a lei, vorrei baciarla ma non mi sembra il caso, così l'abbraccio più forte che posso, lei non ricambia, ma non importa.
le dico sottovoce "scusami" e mi stacco per poi andarmene con gli occhi lucidi.
Mi mancherà.
Cazzo se mi mancherà.

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Il ragazzo della panchina - Cesare Cantelli
Fanfictionuna ragazza troppo fragile per un amore troppo stabile [completa]