"che ci fai qua?" mi chiede con aria minacciosa "ciao anche a te!" gli dico accennando un sorriso per cercare in qualche modo di non andare nel panico "ciao, che ci fai qua?" Mi richiede in un modo più pacato "volevo venire al concerto visto che mi piace la loro musica" "solo per questo?" annuisco "e secondo te ci credo?" scuoto la testa abbassando lo sguardo, mi guarda, si allontana per avvicinarsi verso un tavolino, sbatte i pugni, si rigira verso di me e mi urla contro "CAZZO ELISA BASTA! NON DEVI PIÙ PRENDERE IN GIRO CESARE, CHE TI ASPETTAVI CHE VENISSE? E CHE FACEVI? LO VOLEVI FAR STARE ANCORA MALE? TU NON HAI IDEA DI QUANTO LO ABBIA DOVUTO SOPPORTARE È STATO MALE PER SETTIMANE E TU ORA RISBUCHI COSÌ DAL NULLA? CRISTO SANTO, MENOMALE CHE LUI NON C'È, STA INIZIANDO AD ANDATE AVANTI L'AVRESTI FATTO TORNARE A STARE MALE ED IO QUESTO NON LO POSSO ACCETTARE! LASCIA STARE IL MIO MIGLIORE AMICO TE LO CHIEDO PER FAVORE, VAI AVANTI E SE PROPRIO DEVI, PRENDI PER IL CULO QUALCUN ALTRO"
Inizia ad esserci un silenzio imbarazzante nella stanza.
Ho le lacrime agli occhi, vorrei difendermi ma non riesco a parlare, esco dalla stanza il più veloce che posso con lui che mi guarda con occhi colmi di rabbia, esco dal locale mi siedo su una panchina e mi metto a piangere, vedo tutte le persone uscire dal locale felici per la serata appena trascorsa mentre io non riuscivo a far altro che piangere per le parole che mi aveva urlato contro. Passa qualche ora ed escono i rovere dal locale insieme a Tonno, prendo coraggio e mi avvio verso di loro.
Ancora immersa nelle lacrime inizio a parlare
"Tonno" lo chiamo e lui si gira subito mentre gli altri vanno avanti. Stava per aprire bocca ma gli parlo sopra "secondo te io sono stata bene? Cesare è stata l'unica persona capace di ascoltarmi, di volermi bene e perderlo mi ha fatto schifo. Si, sono venuta a questo concerto sopratutto perché speravo di vedere Cesare visto che l'ultima volta che ci siamo visti non è andata come speravo...
Sono stata una merda, non riuscivo a togliermelo dalla testa, chiunque mi faceva tornare a pensare a lui, vederlo felice con Sofia mi rattristava perché quando ho scoperto che quel bene che provavo per lui in realtà era amore, senza la sua presenza mi sono sentita vuota e se devo essere sincera anche un po' impaurita.
Non avevo mai provato una cosa del genere, una cosa così profonda e sopratutto per quel che vedo ricambiata, mi sono allontanata da lui sopratutto per questo. Non mi sentivo pronta a gestire una cosa del genere, ma devo, perché solo lui mi fa stare bene. Mi fa scoppiare la testa quel ragazzo, ma si cazzo lo amo e non riesco a non pensare ad altro, mi dispiace che lui sia stato male ma la cosa è reciproca.
Non volevo prenderlo per il culo, non lo farei mai, mi manca, mi manca un sacco"
Mi accascio a terra e mi metto le mani tra i cappelli, non sapevo neanche che avessi tutte quelle lacrime da far uscire...
tremo, vedo Tonno porgermi una mano e gli porgo la mia "alzati su" mi dice ed eseguo l'ordine, mi guarda e mi abbraccia, non riesco a smettere di piangere ma mi sento bene tra le sue braccia appena staccati mi dice
"Elisa, vai avanti, Cesare lo sta facendo ed è giusto che lo faccia pure tu, rivedervi farebbe solo male ad entrambi" mi da un bacio sulla fronte "buonanotte" e si allontana raggiungendo gli altri.
Non ho più parole, rimango là immobile per un po' per poi tornare a casa.
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Il ragazzo della panchina - Cesare Cantelli
Fanfictionuna ragazza troppo fragile per un amore troppo stabile [completa]