Il ragazzo della panchina - Cesare Cantelli

cap. 23

non riesco ad addormentarmi
vorrei solo rivedere Cesare, mi alzo di scatto dal letto e mi vesto,
voglio provare
non mi costa niente

p.o.v Cesare
'il treno 2549 diretto a Milano Centrale e che si fermerà a Firenze Santa Maria Novella e Bologna Centrale subirà un ritardo di 30 minuti'
"vaffanculo" dissi con un filo di voce a questa notizia
io vorrei solo andarmene che palle.
Mi accascio a terra, con la schiena appoggiata ad un muretto aspettando il mio treno.
Porto la testa all'indietro facendola sbattere al muretto "dio che coglione che sono stato" mi dico con gli occhi lucidi ripensando a tutto quello che è successo.
Il tempo passa e finalmente vedo un treno arrivare, il mio treno. Anche con 5 minuti di anticipo rispetto al ritardo che avevano annunciato; Alleluia!
Mi dirigo verso il mio vagone e mentre sto per salire sento qualcuno in lontananza urlare il mio nome, non gli do retta e salgo sul treno.

p.o.v Elisa
eccomi in stazione, un treno diretto a Bologna ha avuto un ritardo, chissà magari sta su quello, vedendo il treno arrivare inizio a correre passando in mezzo si controllori che mi urlano contro.
Ci sono troppe persone, non lo trovo.
Vabbè forse neanche ci sta.
"CESARE?" Inizio ad urlare speranzosa continuando a correre cercando di vedere dentro ai vagoni del treno se lo trovo.
Noto un ragazzo, tra gli ultimi vagoni simile a lui "CESAREE" urlo di nuovo, il giovane si ferma un attimo senza guardare verso la mia direzione e poi ritorna ad avviarsi dentro il vagone del treno.
Corro verso il ragazzo, sperando che sia il ragazzo che penso. Non ce la faccio più a correre, non ho resistenza, ma non mi abbatto.
Se è veramente lui
Devo vederlo