Cap.32

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Pov Elisa
Il giorno successivo a quel "trauma" decido di camminare per le strade di Bologna, senza una meta precisa, in giro così a caso per pensare a quanto possa essere stata cogliona.
Il tempo passa ed è già buio, sta iniziando a piovere, mi avvio verso una strada famigliare che solo dopo poco mi accorgo che è la strada di casa sua, continuo a camminare ed inizia a grandinare.
Indovinate chi è senza ombrello? Si esatto. Io.
Mi ritrovo sotto casa di Cesare, tutta fradicia, non so cosa fare, se suonare o rimanere semplicemente lì ad aspettare chissà quale segno divino, ma la pioggia aumenta sempre di più ed io mi faccio coraggio e suono, una persona a me molto cara mi ha detto "non arrenderti mai" e beh. Mi sono buttata.
Aprono subito il cancello, senza neanche chiedere 'chi è?' Avrei voluto risuonare ma alla fine sono entrata dentro il giardinetto, sto per avviarmi verso il portone quando lo aprono e vedo una ragazza che inizialmente non riconosco, poi però capisco chi è, è Sofia. Indietreggio "sei la fattorina della pizza?" Mi chiede in modo arrogante "ti sembra che abbia della pizza con me?" Le rispondo con lo stesso tono, mi fa un ghigno, mi guarda dall'alto al basso ed urla "no amore, non è la pizza" sta per chiudermi il portone in faccia ma schizza fuori Chewbe, il cane di Cesare, che mi salta addosso e mi riempie di baci, penso che almeno lui mi abbia riconosciuto, lo avevo portato una volta in un parco con Cesare e ci avevo giocato insieme, amavo quel cane "NO CAZZO CHEWBE SI AMMALA SE STA SOTTO LA PIOGGIA FALLO RIENTRARE!" Urla Cesare a Sofia mentre scende velocemente le scale "non mi ascolta, sta facendo le feste ad una" gli risponde Sofia con il suo solito tono da strafottente, Cesare si affaccia e i nostri guardi si incontrano, smetto di coccolare il cane e ci guardiamo dritto negli occhi, nessuno dei due apre bocca, mi stringo i pugni, chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo ed inizio a parlare
"Ciao Cesare" vedo i suoi occhi diventare lucidi e la ragazza di lui si avvicina sempre di più a quest ultimo tenendolo da un braccio e appoggiandosi con la testa sulla sua spalla.
Io continuo "Cesare so che quello che mi hai detto non è vero, me lo sento. Sinceramente mi va bene che stai con quella, ma io ho capito in questi ultimi mesi che ti amo, Cristo se ti amo e lo so che è un parolone ma appunto per questo lo uso, perché è la prima volta che mi sento sicura di qualcosa, mi sento sicura di amarti veramente. Sei stato l'unico capace di aiutarmi, di darmi da forza di lottare, di non farmi sentire sola, di esserci stato per me dal primo momento.
Sapere che sei fidanzato mi ha distrutto, inizialmente non avevo capito il perché ma poi si, mi sono innamorata, si, di quel ragazzo che fa battute di merda sulla merda, di quel ragazzo che non ha mai fallito nel farmi sorridere, di quel ragazzo che mi ha dato l'opportunità di stare nel suo posto speciale che ora è diventato un po' anche il mio, di quel ragazzo che è stato capace di ascoltarmi, di quel ragazzo che mi ha preso per mano mentre tutti gli altri mi ridevano contro, di quel ragazzo che mi ha offerto un gelato, di quel ragazzo che sarebbe stato capace di menare pur di difendermi da quelle continue prese in giro, di quel ragazzo che mi ha portato con lui in moto e ha ammesso di amare i miei abbracci, di quel ragazzo simpatico, bello, stupido ma sopratutto unico.
E non mi interessa se hai qualche anno più di me, sono dell'idea che l'amore non ha età che è un po' una frase fatta, ma è la pura verità.
Ti amo Cesare Cantelli e non smetterò mai di dirlo. Sono venuta qui solo per questo. Mi manchi!" Finito di dire ciò, sotto ancora tutta quell'incessante pioggia, sento una lacrima scendere dal mio occhio, me la tolsi con la mano rimanendo con gli occhi fissi a terra ignorando la reazione dei due di fronte a me.
Sofia dice qualcosa a Cesare che non riesco a capire alzo un po' gli occhi per guardarli e vedo Cesare togliersi la giacca e venire verso di me, mi fissa per un po' occhi negli occhi, mi mette la sua giacca intorno alle spalle e mi abbraccia e lì scoppio a piangere. Lo stringo più forte che posso e lui fa lo stesso, sento Sofia lamentarsi, ma noi non ci stacchiamo e con la coda dell'occhio noto Sofia andarsene sbattendo il cancello via da lì, finalmente.
Ci stacchiamo e lui mi accompagna dentro casa sua, mi porge una sua maglietta e un suo pantalone e mi dice "vai ad asciugarti e a cambiarti" io vado in bagno e mi chiudo dentro, mente mi preparo mi sale un po' d'ansia, non mi ha ancora detto niente riguardo ciò che gli ho detto fuori...
Esco dal bagno e lo raggiungo in soggiorno, sta sul divano a pensare appena mi vede si avvicina a me e mi bacia, un bacio infinito, sentivo i fuochi d'artificio "non hai idea di quanto mi sei mancata, non ce la facevo più senza di te" mo confessa "a chi lo dici" gli rispondo "ho visto qualche tuo video, sembravi così felice" "no, non lo ero affatto, ho passato un periodo di merda, Sofia non la sopportavo più, volevo solo te ma non riuscivo ad accettarlo." Dal suo volto scende qualche lacrima ed io lo abbraccio
"Sono persa senza di te! Ti amo"
"Anch'io ti amo"
Mi bacia la fronte ancora abbracciati, staccati ci distendiamo sul letto e ci addormentiamo con lui che mi regge a se, sono appoggiata al suo petto, sento il suo profumo, mi sento protetta. Mi sento serena.
Ora sto bene.
avevo solo bisogno di lui

Fine

spero davvero tanto che la storia vi sia piaciuta, volevo specificare che tutto ciò è frutto della mia immaginazione, non ho assolutamente niente contro Sofia, anzi la trovo proprio una brava ragazza

Il ragazzo della panchina - Cesare Cantelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora