prologo

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Eve non era mai stata una bambina cattiva, non faceva le cose che gli altri bambini erano abituati a fare.

Lei non parlava.

L'unica cosa che faceva era piangere. In silenzio.

Le ustioni e i lividi facevano male, ma lei non se ne curava più di tanto.

Andava a scuola, ma nessuno si accorgeva dei tagli e delle cicatrici che teneva sotto i vestiti che indossava.

Cercava di parlare, di dire quello che sentiva dentro, ma nessuno credeva a ciò che cercava di dire.

Voleva urlare, ma le lacrime soffocavano quei singhiozzi che cercava di reprimere.

Quando era in casa, cercava sempre di soffocare le urla della madre con il rumore della pioggia.

Si appoggiava alla finestra. Osservava la nebbia grigia che nascondeva le case. Sperava che un giorno sparisse in mezzo a quella fitta foschia, lasciandosi tutto alle spalle.

Aveva solo sei anni quando gli abusi iniziarono.

Ogni volta che sua madre tornava a casa, lei cercava di nascondersi. Il suo luogo preferito era la casetta che teneva in giardino.
Ci restava tutto il giorno lì dentro. A volte da quando tornava a scuola a quando ci tornava il giorno dopo, altre volte invece scappava.

Si dirigeva sempre verso la spiaggia.
A lei non piaceva l'acqua, ma voleva perdersi tra le onde e la schiuma del mare.

Si immergeva nell'acqua e si lasciava galleggiare, reprimendo l'impulso di lasciarsi affondare.
L'acqua salata le bagnava le ferite, facendole bruciare di più, aumentando il suo dolore.

Soffriva, ma lo nascondeva talmente bene che non se ne accorgeva nemmeno se stessa.

Quando immergeva solo i piedi nell'acqua, la schiuma bianca del mare le solleticava le caviglie. Spesso rideva e forse, quelle, erano le uniche volte in cui si sentiva libera dal dolore.

Si sedeva sulla sabbia e poi osservava la sottile linea tra il cielo ed il mare. Era una piccola linea, quasi impercettibile, che rendeva il cielo e l'oceano una cosa sola.

Alzava le dita e tracciava quel confine. A volte piangeva, le lacrime salate cadevano e si univano all'acqua marina.

Non se ne rendeva neanche conto.

Ma le sentiva. Calde ed umide che scendevano lungo il suo viso.

Crescendo capì che l'unica cosa che potesse fare era scappare, proprio come faceva quando andava verso il mare.

Ma un giorno quando tornò a casa, l'unica cosa che trovò fu la sua porta di casa aperta e nessuno che potesse farle più del male.

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