capitolo 7

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Those who do not weep,
do not see.
(Victor Hugo)


-

Sorridi.

Questo era quello che mi continuavano a ripetere in continuazione.

All'inizio non capivo perché erano ossessionati dall'idea che sorridere fosse la medicina per tutto.

Ma adesso l'avevo capito.

Sorridere era il modo migliore per nascondere se stessi.

Non mi ricordo nessun momento felice di quando ero bambina, o forse non li avevo addirittura mai vissuti.

Ero sempre rimasta da sola.

Avevo due vie d'uscita.

La notte, dove mi piaceva nascondermi.

E il sorriso, che di giorno utilizzavo per nascondere quello che avevo dentro.

Ma nonostante questo i miei demoni riuscivano sempre a trovarmi.

Riuscivo a nascondermi dagli altri, ma non da me stessa.

Speravo che qualcuno se ne accorgesse. Che capisse. Ma nessuno è mai stato in grado di farlo.

A nessuno interessava veramente.

Sapevo cosa si aspettavano le persone da una come me e io li avevo sempre soddisfatti.

Sempre.

Anche contro la mia volontà.

Quando ero piccola non avevo mai vissuto un momento tranquillo.

Vivevo con la consapevolezza che qualunque momento potesse essere la fine di cui avevo paura.

A scuola le maestre leggevano storie con un lieto fine.

Ma io, il lieto fine , lo associavo a qualcosa di speciale per me.

Sognare.

Da quando ne ho memoria, ho vissuto con la mente annebbiata di idee e violenze misogine.

Non sapevo perchè mia madre odiasse così tanto le donne, ma sapevo il motivo per cui odiava tanto me.

Ero sbagliata.

Ed in qualche modo speravo che un giorno mi sarei sentita accettata.

Anche in questo posto disperso tra la foreste mi sentivo lontana dal riuscire a controllare me stessa.

Devi trovare la felicità, diceva sempre Margaret.

E sperava che in qualche modo la trovassi qui, lontana dall'unica persona che è mai riuscita a varcare la corazza intorno alla mia mente. E forse anche quella intorno al cuore.

Ogni giorno sentivo come un peso avvolto intorno ai polmoni, che mi faceva smettere di respirare.

Ero abituata ad attacchi di panico, ma spesso temevo che il mio cuore riuscisse a fermarsi da un momento all'altro.

-

Si era fatta sera.

Il tempo era passato velocemente e sinceramente non mi ero accorta che erano già le otto.

Avevo passato molto tempo con Ariel questo pomeriggio, facendo una passeggiata in giardino.

Era rimasta sorpresa quando le avevo detto che avevo incontrato quelle due persone, ma fece finta di non aver sentito e cambiò totalmente argomento.

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