capitolo 22

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"Il mondo è nelle mani
di coloro che hanno
il coraggio di sognare
e di correre il rischio di
vivere i propri sogni."
(Paulo Coelho)



Non badai al vaso rotto che si era rovesciato su se  stesso.

I cocchi di ceramica ricoprivano gran parte del pavimento bloccando il passaggio per andare nel salotto.

La figura di Marilyn in mezzo al salotto creava un'ombra che mi impediva di guardare alcune di quelle schegge.

Il vento che passò dalla porta d'entrata creò una corrente che fece cadere anche qualche giornale dai tavolini.

Feci un saltello e la raggiunsi euforica.

Sfiorai alcune punte appuntite evitando di tagliarmi la pianta del piede.

L'essersi alzata troppo velocemente mi provocò un leggero capogiro, ma questo non mi fermò.

La strinsi forte.

Il suo profumo mi fece sorridere, provocandomi una stretta al cuore troppo forte.

Ripensai a Margaret, ai suoi ultimi attimi di vita.

Forse era così che volevo abbracciare Margaret, avrei dovuto abbracciarla in questo modo l'ultima volta che ci siamo viste.

Quella volta che mi aveva lasciata all'istituto.

Quella volta che mi aveva guardata e mi aveva sussurrato un mi dispiace silenzioso.

Quella volta che non si era girata in tempo.

Un singhiozzo abbandonò il mio petto, lo ricacciai in fondo alla gola, direttamente dove era nato.

Tirai un respiro profondo, cercando di calmarmi.

L'abbracciai più forte.

Non avevo il coraggio di dirglielo, non ancora, ma dovevo pensarci di meno.

Anzi, non dovevo pensarci affatto.

Il suo profumo mi ricordava quello di Margaret, cannella.

Troppo simile al suo.

Mi accarezzò i capelli.

Le sue braccia mi accolsero.

Mason mi accarezzò la schiena, mentre continuavo a rimanere appoggiata al petto di Marilyn.

Avvertii un capogiro e Mason se ne accorse.

Mi afferrò le spalle e mise le mani sotto alle mie ginocchia, mi prese in braccio e mi portò sul divano dove mi adagiò cercando di non darmi fastidio.

Marilyn ci seguì e si mise seduta vicino a me sul divano, tenendomi una mano sulla guancia.

La sua pelle era fredda e il contatto con l'anello freddo che portava mi fece serrare i denti.

"Ti porto qualcosa"

Disse Mason e ritornò subito dopo con un piatto in mano.

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