"Fu il tuo
bacio, Amore,
a rendermi
immortale"
(Margaret Fuller)Mi risvegliai con la testa dolorante.
Non sapevo dov'ero o dove il treno si fosse fermato.
Era buio, una patina leggera ricopriva il vetro rendendolo umido e bloccandomi la vista, facendomi vedere solo nero aldilà della finestra.
In inverno era normale che facesse buio molto presto, ma a volte queste giornate troppo corte mi irritavano.
Il tempo passava troppo velocemente ed era insopportabile non concludere nulla ogni singolo giorno.
Le luci all'interno del treno illuminavano il piccolo spazio ed alcune persone erano sedute intorno a me.
Vecchi, giovani, donne, bambini, ma faceva silenzio come se non ci fosse assolutamente nessuno qui con me.
Mi fece leggermente paura questo silenzio innaturale, tenni il profilo basso e cercai di non attirare l'attenzione, continuando a permettere alla gente di non accorgersi di me.
Mi misi una mano dietro il collo per cercare di alleviare quel leggero fastidio che si era creato data la posizione in cui mi ero addormentata.
Feci pressione sulla carne morbida del collo e il dolore aumentò, sospirai, appoggiando la testa contro la testiera del sedile.
Mi bruciavano gli occhi e lo stomaco, ma eliminai qualsiasi dolore stesse cominciando a darmi fastidio.
I pantaloni si erano abbassati e la felpa si era alzata di qualche centimetro, lasciandomi un pezzo di pancia che mi faceva sentire tutto il freddo che c'era intorno a me.
La valigia si era spostata, ma non troppo lontana dalla posizione in cui mi trovavo e la borsa era mezza aperta.
Cercai di alzarmi, una voce metallica mi aveva avvisato che esattamente tra cinque minuti sarei arrivata a Seattle, perciò cercai di sistemarmi e di trovare posto accanto alle porte, così non appena il treno si fosse fermato, sarei uscita per prima.
Sentivo le scarpe scomode e tutto mi stava dando fastidio.
Camminai con le borse accanto alle mie gambe e nonostante il rumore che stavo facendo, nessuno aveva alzato lo sguardo per rivolgerlo a me.
Il ferro del palo era gelido come il ghiaccio sotto al mio palmo.
Mi guardai le unghie di una mano, mentre con l'altra mi reggevo ad un palo posizionato di fronte alle porte automatiche.
Le mie mani non erano messe bene, stavano guarendo, ma ancora non erano abbastanza presentabili.
Tagli, segni rossi, alcuni provocati dai pugni altri invece dalle rose che avevo trovato fuori dall'ascensore del palazzo.
Forse dovevo leggere quel biglietto, ma il pensiero svanì non appena un fischio si sentì nell'aria.
Le orecchie mi fischiarono e piegai un attimo la testa.
Tirai un sospiro di sollievo, mi misi una mano in mezzo ai capelli, li sentii umidi per colpa mia, perché prima avevo appoggiato la testa sul vetro appannato.

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| Dark Dream |
Romance🖤dark & romance🖤 ~ In fase di scrittura e revisione. Questo libro tratta di argomenti molto sensibili come morte, violenza e scene esplicite. Prima di andarla a leggere vi consiglio di rifletterci su. ~ Possono gli incubi diventare realtà? ~ @00k...