CARO PICCOLO E DOLCE ANGELO

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-Venezia, il tuo comportamento nei confronti di tua sorella è stato pessimo.
Sapete benissimo che qualsiasi problema deve essere risolto a parole e non prendendosi a botte, non siamo all'asilo!
Per quanto riguarda te Maria, devi entrare nell'ottica che presto sarai madre e che non puoi fare ciò che ti pare mettendovi in pericolo entrambe e tu Marco devi smetterla.
Sai che lui non avrebbe mai voluto, non è colpa vostra!-
Le lacrime che premevano per uscire iniziarono a farsi sempre più difficili da trattenere.
Volevo solo capissero cosa stessero facendo a loro stessi e cosa stessero facendo a me...

-Ma tu cosa ne sai Nefertiti.
Tu quella sera non c'eri, te ne sei andata dal tuo ragazzo ignorando i tuoi amici, ingnorando Alessio. È anche colpa tua, è soprattutto colpa tua se lui è morto- Marco urló queste parole con gli occhi ignettati di sangue e uno strano tic all'occhio che non aveva mai avuto...

Dio, speravo solo che fosse veramente solo alcol!

-Marco smettila! È colpa di tutti lo sai- lo ammoní Maria.
Aveva la mano sul ventre e un sorriso triste sulle labbra.
-siamo stati noi ad ucciderlo, se fossimo stati più al suo fianco forse ora...- disse infine portandosi la mano alla bocca e nascondendo un singhiozzo.

-Venezia, di qualcosa ti prego- sussurrai allora guardando la ragazza raggomitolata sulla sedia.

-la parte lesa di questa storia sono io! Alessio era il mio ragazzo e voi mi avete trattato come l'ultima delle cretine.
Tu Maria te lo sei portato a letto e sei rimasta incinta, tu Serena lo sapevi e me l'hai nascosto, tu Marco dovresti essere arrabbiato quanto me per quello che ha fatto e invece la situazione sembra non toccarti- disse posando gli occhi su Maria.
-e tu Nefertiti hai protetto tuo fratello facendomi passare per una povera pazza- sbraitó completamente fuori di se tirandosi una ciocca di capelli per la rabbia.

In quel momento non la capivo proprio, non credevo fosse il momento per fare la vittima.

10 Novembre 2018; Roma

-Dai Marco scendi dal cornicione e smettila di fare il deficiente, altrimenti ti faccio saltare di sotto a suon di calci-

Risi di cuore vedendo la sua espressione scioccata quando mi avvicinai a lui di soppiatto fingendo di dargli una piccola spintarella.
-Nefertiti sei impazzita, sei peggio di tuo fratello- urló portandosi una mano al petto con fare melodrammatico.

"Cretino!"

Venezia e Serena risero.
La prima stava mandando un messaggio a mio fratello che quella sera stava tardando, la secondo mi fissava.
Cercai di ignorare la sensazione dei suoi occhi su di me, odiavo ogni suo sguardo in quel periodo.

-Maria sei già andata a fare l'ecografia-
Mi andai a sedere accanto a lei cercando di evitare lo sguardo di Serena.

Lei si ammutolì.

Marco scese dal cornicione e andò a posarsi alle sue spalle abbracciandola da dietro.
-siamo andati la scorsa settimana.
È una bambina, sarà bellissima come la mamma- poi le posó un bacio sulla testa.
Maria fece un sorriso tirato e si portò la mano alla pancia.

-sarai un padre spettacolare Marco- intervenne sorridendo Venezia e Maria s'incupí ancora di più.
Serena guardó la sorella con un sorriso triste, noi tutte sapevamo, ma non avevamo il coraggio...
-Ma mio fratello quando ha intenzione di schiodarsi dal letto?- chiesi a Venezia che poco prima lo aveva chiamato senza ottenere risposta.
-non lo so, ancora non mi risponde. Magari é imbottigliato nel traffico- rispose lei con un'alzata di spalle.

11 Novembre 2018; Roma 3:00am

-Nefertiti ho appena saputo, dov'è?-
Marco era agitatissimo gli occhi rossi e cerchiati da occhiaie viola scuro, il suo sguardo si spostò da me a Venezia e Serena che stavano sedute sulle sedie della sala d'aspetto fissando il vuoto.

Vita ordinaria di una ragazza senza nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora