NON TI SCORDAR DI ME

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Nella notte avevo faticato a respirare, papà era arrivato correndo in clinica insieme a mamma e il primario aveva comunicato ad entrambi che molto probabilmente avrei avuto bisogno del respiratore per qualche giorno...

Fantastico, no?

-tesoro-
La mamma entrò nella stanza con un pezzo di carta in mano e si sedette sulla poltroncina accanto al letto.
Le sorrisi e allungai la mano verso di lei per stringerla.
La mamma mi guardò con tenerezza e prima di sedersi mi posò un bacio sulla fronte.
-ho una sorpresa per te- disse posandomi tra le mani il foglio di carta.
Titubante lo presi in mano e spostai lo sguardo a mia madre che mi sorrise.
-tesoro io adesso vado a parlare con il medico, tu leggila con calma-
La vidi fare una faccia strana e incamminarsi velocemente verso la porta per poi chiuderla di botto.

Sentivo singhiozzare da dietro la porta...

Incuriosita mi rigirai la busta di carta tra le mani e notai che era stata aperta.

Mamma...

La busta era di un color verde acceso terribile, con un babbo natale gigantesco e un buon natale pieno di brillantini, decisamente troppo pacchiana.

Aprì la lettera, estrassi il foglio bianco al suo interno e quando mi resi conto di chi fosse la calligrafia ebbi un tuffo al cuore.

"La mia lettera."

"Cara Nefertiti,
Quando sei nata io avevo solo due anni, ma il giorno in cui ti vidi per la prima volta non lo dimenticherò mai.
Il giorno in cui sei nata è stato uno dei miei primi ricordi...
Ero in braccio a papà e insieme varcammo la soglia della stanza della mamma, anni dopo lei mi disse che papà mi poggiò sul letto al suo fianco e io mi misi a piangere perché mi sentivo solo a casa.
Ricordo vagamente che quando entrò l'infermiera in stanza con te tra le braccia ebbi un attimo di confusione e quando ti mise tra le braccia della mamma ero curioso di sapere cosa stesse accadendo.

La mamma mi raccontò che mi feci sempre più vicino a lei e ti presi la mano mentre la mamma ti allattava.
Mi era bastato un secondo per vederti, qualche minuti per capire cosa tu fossi e qualche ora per capire che dovevo proteggerti ad ogni costo.
Sappi sorellina che non ti dimenticherò mai, anche quando il mio respiro sarà interrotto quando il mio cuore verrà fermato...tu sarai la mia luce guida e io la tua, per sempre la tuo fianco fino alla fine.

Per te avrei fatto qualsiasi cosa, ricordo vagamente che quando compisti tre anni papà ti regalò una palla rosa e tu entusiasta presi a lanciarla ovunque fino a quando rimase impigliata in uno degli alberi.
Piangesti così tanto!

Avevo solo cinque anni e pessime doti di scalatore, ma ci provai.
Mi ruppi una gamba e venni sgridato, ma non me ne pento!
Siamo cresciuti come se fossimo la stessa cosa sbalzati dagli eventi come in mezzo ad una tempesta e mi sono sempre sentito come se dovessi nuotare per entrambi allo scopo di tenerci a galla.

So bene che forse tu non avevi bisogno del principe che ti difendesse da tutto, so benissimo che tu non sei una principessa ma sei una donna forte e soprattutto una guerriera, ma sappi che per me, per me sei la bambina che piangeva quando la sua palla si impigliava negli alberi, sei la bambina a cui mancavano gli incisivi, sei la bambina che mi guardava spaesata mentre le raccontavo le favole, per me sei il tesoro più prezioso che la vita mi abbia mai dato...

A sedici anni ho provato a riflettere su di noi, mi sono distaccato da te quel tanto che bastasse per farti capire che io non ero come nostro padre, io ti sarei stato accanto senza nulla in cambio allo scopo di farti crescere come uno splendido fiore e ho cercato qualcuno di diverso da te.
Ho cercato ovunque, ho rivolto i miei occhi a qualcosa che non fosse mia sorella allo scopo di farti camminare con le tue gambe e tu proprio in quel momento stavi male e non dicevi nulla.
In quel periodo hai iniziato a ammalarti e io non riuscivo a capire come nel momento in cui avessi deciso che dovevi camminare da sola qualcuno lassù avesse deciso che tu eri destinata all'oblio.

Mentre tu cadevi io crescevo e la vita che desideravo per te mi sfuggiva tra le mani come sabbia.
Cercavo luoghi felici dove poterti rinchiudere per darti attimi di serenità, fermamente convinto che per te sarebbero stati gli ultimi...
Adesso che sono io quello a cui la vita sfugge dalle mani sto completamente rivalutando quello che ti ho fatto e come ti ho trattato, ti ho messa in una teca ogni volta che venivo da te, ed ora che tu lo fai con me capisco quanto la cosa faccia stare male...

Il mio mostriciattolo è cresciuto bene e quell'ultima estate non è stata l'ultima.

Certe volte mi perdo nei miei pensieri e penso a quanto sarebbe bello poter disegnare il mondo per come lo desidererei per te.
Vorrei annullare ogni distanza che ci separa, che ti separa dalla felicità che tanto volevi e che ora non hai, ma più ci penso e più capisco che io non so disegnare e che tu non accetteresti mai i limiti costruiti per te, sacrificheresti tutto per le tue scelte, per il tuo dolore.
Fin da piccola sei sempre stata troppo razionale per capire che anche i sogni servivano.

Io vedevo Infiniti orizzonti tu Infiniti confini...

Ricordo tutte le volte che ti ho visto piangere e ricordo ogni nostro litigio, la tua mancanza di regole ti portava ad essere profondamente egoista e forse questo non cambierà mai, tu non cambierai mai, troppo attaccata al tuo orgoglio, troppo egoista...

Il tuo cuore spezzato soffre solo perché qualcuno non ti ha accontentata, tu non volevi amore, tu volevi semplicemente essere assecondata da tutti e nemmeno quando qualcuno ha raccolto quel cuore ferito esso ha ripreso a battere.
Oramai era marciato...

Ho visto la parte peggiore di te, quella che fingevo di non vedere ogni volta che incrociavo i tuoi occhi gelidi, ti ho vista portare avanti guerre e non vincere mai... Un'eterna sconfitta che continua a perseverare perché distruggersi è meglio che arrendersi...su questo piano non ti capirò mai.

Ora c'è solo silenzio è sorellina!

Per sempre tuo, ti aspetto da questa parte..."

Urlai.
La mamma si precipitò nella stanza con gli occhi già lucidi e il fantasma di una colpa negli occhi.

-tesoro va tutto bene-

Il mio cuore batteva forte.

-ascoltami tesoro, perdonami. La mamma non voleva farti stare male, la mamma di ama, la mamma di ama più della sua stessa vita quindi ti prego non abbandonarmi-

"Mamma!"

-sono al tuo fianco, ti giuro che io sono al tuo fianco, mi dispiace bambina mia, ora sono al tuo fianco quindi ti prego-

Piangeva.

-ce la facciamo insieme okey, tu ed io-

La mia mamma.

-ascoltami tesoro tu sei forte, tu non morirai, se tu muori muoio anche io, quindi ti prego amore mio non farmi questo-

"Mamma ho paura."

-tuo fratello è al tuo fianco, ti protegge e io sono qui con te, ti tengo la mano lo vedi-

Mi stringeva la mano.

-non la lascerò mai la tua mano, io sono qui con te-

"Scusa mamma"

-ascoltami lo so che fa male, ma ti prego provaci, tesoro mio provaci-

Le lacrime mi scendevano copiose, faceva davvero male.

-no, no tesoro, non piangere-

La sentì cantare.
Chiusi gli occhi e mi immersi in quel dolore che mi cullava.
Provai a pronunciare delle parole, volevo rassicurarla.

-mamma-
-no tesoro buona, non parlare-
Mi accarezzò la testa.

-voglio salutare...-

7:45am

Vita ordinaria di una ragazza senza nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora