RUBAMI L'ANIMA

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I dottori mi avevano detto di riposare eppure continuavo a sentire dei ronzii fastidiosi intorno a me, era come se qualcosa non volesse lasciarmi in pace.

Ricordavo di aver abbracciato Toth che era venuto a trovarmi anche oggi e di essermi distesa affianco a lui, di averlo guardato appisolarsi mentre gli arrotolavo i capelli ricci tra le dita e poi di essermi lasciata andare al sonno tenendolo stretto tra le mie braccia.
Volevo proteggerlo fino a che l'ultimo briciolo di vita che custodivo nel cuore non si fosse esaurito, mi pento così tanto di quanto io l'abbia fatto stare male.
Ora che lo stavo perdendo potevo essere una vera madre per lui.

-hai mai pensato di essere anche tu dalla parte del torto?-

Una voce calma, una voce calma ma autoritaria che bisbigliava.
Forse c'era qualcuno nella stanza.

Venezia?

-perché mai adesso la colpa sarebbe la mia?-

Marco?

-abbassa la voce, vuoi forse svegliarli?-
-si da il caso debba portare a casa mio figlio e che Nefertiti debba svegliarsi-
-lascia il bambino a sua nonna, potrà stare di più con Nefertiti in questo momento difficile-
-scordatelo, Toth ha bisogno di tranquillità, non ha bisogno di vederla in queste condizioni-

I capelli di Torh mi solleticarono il collo, si doveva essere girato nel sonno accoccolandosi al mio petto.
Ma non era stato questo ad avermi destata dal mio sonno.
Nonostante questo tacqui e rimasi in ascolto.

-guardali, come puoi privarli l'una dell'altro?-
-Toth non ha bisogno di lei, è un irresponsabile-
- è sua madre, ha commesso degli errori come tutti, ma ama suo figlio.
Non glielo puoi portare via per vendetta-
-voglio assicurare stabilità a mio figlio, tutto qui-
-no, tu vuoi solo vendicarti per il fatto che ti ha usato-
-e se anche fosse?-
-c'é di mezzo un bambino Marco.
È l'unica cosa che la tiene in vita dopo tutto ciò che é successo?-
-non é l'unica ad avere dei problemi sai, anche io ho bisogno di mio figlio, mi ha privato dei suoi primi quattro anni di vita-
-Raccontalo a qualcun altro.
Dici tanto di lei e del suo egoismo, ma tu non sei da meno-
-da quando sei sua amica-
-non lo sono, vedo solo una persona che sta male e solo ora mi rendo conto di quanto ognuno di noi sia tossico per se stesso e per chiunque abbia intorno-
-melodrammatica-
-da quando Alessio è morto sappiamo solo farci male a vicenda.
Nefertiti sta morendo, tu dopo tutto ciò che le hai fatto e dopo tutto ciò che lei ti ha fatto sai solo pensare a vendicarti e a mettere in mezzo il bambino.
Serena piange tutti i giorni e ha mandato a puttane tutto e Maria, lei forse è la peggiore, si è convinta di avere solo nemici intorno-

"Vi prego smettetela..."

-e tu, tu sei sempre esente dalla lista?-
-io non ce la faccio più, voglio solo lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare da capo-
-cosa aspetti allora, niente ti lega qui-

Ci fu un momento di silenzio.

-hai visto sua madre?-
-no-
-il dottore ieri le ha parlato delle condizioni di Nefertiti, il suo cuore è sempre più provato.
Probabilmente non le rimane molto.
Sto aspettando il miracolo prima di andarmene-

"No."

-ma ha subito un trapianto poco tempo fa, dicevano sarebbe tornato tutto apposto-
-non ha seguito le indicazioni del dottore, per mesi non ha preso le medicine e il tracollo emotivo dovuto alla morte di Alessio non ha aiutato-
-come fai a saperlo?-
-ieri quando è passata Serena, prima dell'orario di visita il dottore ha parlato con sua madre e quando lei è uscita dalla stanza in lacrime...-
-come l'ha presa Serena-
Sentì un sospiro sconfitto.
-male-

"No."

-sanno quanto le rimane?-
-no, non lo sanno-
-avranno pur detto qualcosa-
-dicono non arriverà all'estate-

"No"

-ne sono sicuri-
Dei singhiozzi.
-ti prego non piangere-
-non ce la faccio più, sono stanca, non ce lo meritiamo tutto questo-
-vieni usciamo un attimo-

Il cigolio di una porta che si chiuse...
Aprì gli occhi e deglutì il boccone amaro che mi opprimeva la gola.
- neko-kun, è tardi, è ora di alzarsi-
Gli posai un bacio sulla fronte.
-mamma-
Lo osservai bene, volevo imprimermi il suo volto nella mente, volevo che il suo ricordo non mi abbandonasse mai.
Gli accarezzai i capelli e glieli sciolsi dell'elastico giallo che glieli teneva fermi.
Toth si mise seduto sul letto stropicciandosi gli occhi, i capelli gli ricaddero sul viso.
-vieni neko-kun, la mamma ti sistema i capelli-
Presi la spazzola dal comodino e li districai lentamente tentando di non fargli male, li legai in una mezzacoda e poi lo feci girare verso di me.
-mi prometti che farai sempre il bravo?-
-si mamma-
-e che ubbidirai sempre al papà?-
-si mamma-
-bene, mi dai un bacino?-

Toth sorrise e mi stampò un bacio sulla guancia.
Sorrisi e glielo restituì uno sulla punta del naso.
Era così bello il mio bambino, era identico a suo padre; dei capelli ricci e castani, gli occhi azzurri come i miei e quelli di mio fratello, le lentiggini sul naso e un sorriso bellissimo.
Avevo perso così tanto di lui in questi anni!

-mamma posso tornare domani?-
-certo neko-kun, puoi venire tutte le volte che vuoi, ma solo se papà o Maria potranno accompagnarti-
-mi piace Maria-
-ah si?-

Un moto di gelosia mi strinse il cuore e sorrisi a mio figlio nel modo più falso di cui ero capace.

-si, fa i biscotti al cioccolato buonissimi-

Sorrisi di nuovo.

-anche i biscotti della nonna sono buoni- dissi allora per deviare l'argomento di conversazione da quella donna.
-si, e anche quelli dello zio Alessio-
-hai ragione, erano molto buoni- gli risposi.
-mamma quando sei guarita facciamo tantissimi biscotti insieme, anche se non sono buoni li mangio lo stesso-

Neko-kun...

-si, ne faremo tantissimi e verranno buoni perché li faremo insieme, okey?-

Toth annuì.

-ti voglio bene mamma-
-anche io amore mio-
Lo abbracciai forte e ispirai il suo profumo a pieni polmoni.

Dio ti prego, fammi vivere accanto a mio figlio ancora per qualche anno, dammi l'opportunità di essere la madre che merita...

La porta si aprì...

-Toth è ora di tornare a casa, saluta tua madre-
La voce di Marco si fece strada nella stanza spezzando il momento, gliene ero grata, ancora poco e avrei pianto.
-ciao ciao mamma-
Mi diede un bacino sulla guancia e Marco lo aiutò a scendere dal letto.

Raggiunsero la porta mano nella mano...

Toth si voltò...

-quando sei guarita staremo sempre insieme io te e papà, va bene mamma?-

Lo sguardo gelido di Marco mi tolse il respiro e ingoiai l'ennesimo rospo...

"Non deludere tuo figlio..."

-quando guarirò...-

Torh sorrise e uscì dalla stanza.
-ti senti meglio?-
Lo sguardo severo di Marco mi colpì il cuore.
-si, molto- risposi.
-non so se torneremo domani, vederti in queste condizioni non é un bene per lui-
Abbassai lo sguardo.
-io e Maria lo porteremo al parco divertimenti-
-capisco- sorrisi di nuovo.
-quando vorrai vederlo chiamami cercherò di portarlo da te-
-vorrei che mi concedesti più tempo con lui-
-non ce ne è bisogno, ne avrete in abbondanza una volta che sarai uscita da qui-
-tra poco è il suo compleanno, concedimi almeno quel giorno-
-va bene, io e Maria lo porteremo da te-
-no-
Lo vidi sbuffare.
-cosa vuoi ancora?-
-vorrei lei non ci fosse-
-vedró cosa posso fare-

La porta si chiuse.

Piansi.

Ancora poco, è per questo che sto scrivendo.
Dovevo resistere ancora poco, mi bastava festeggiare il suo compleanno e sarei stata in pace, mi bastava vederlo sorridere mentre spegneva le candeline e poi mi sarei fatta da parte.
Per anni l'ho rinnegato e ora lo voglio a tutti i costi...

Sono, ero e sarò una madre terribile, mi dispiace da morire neko-kun.

Vita ordinaria di una ragazza senza nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora