Capitolo 3

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POV'S CESARE
Si asciuga le lacrime con il dorso della mano. "Ok, beh" disse lui iniziando il discorso, un po' controvoglia. Lo guardo, aspettando che continui. È pallido e continua a strofinare le mani contro le gambe, senza accennare a parlare. "Ascolta, sono il tuo migliore amico. Ti puoi fidare di me, e lo sai che ci sarò sempre per te, qualunque cosa accada o che sia successa." gli dico tutt'una volta, buttandomi e facendolo sentire al sicuro. "Va bene." fa un respiro profondo "Ho lasciato Matilde." lo guardo "Quella ragazza non è mai stata adatta a te. Aspetta, l'hai lasciata tu? Allora perché ci stai così male?" si gira, e cado nuovamente nei suoi occhi profondi e scuri. "L'ho lasciata io, si. Ma fa male ugualmente. Non è da tutti i giorni scoprire dopo 3 anni che la tua ragazza ti tradisce da 2 anni. In più in casa tua." dice Dario, finalmente aprendosi. La sua voce è carica di odio ed è molto tagliente. La mia mente, dopo aver capito, riesce a sussurrare solo un "Cazzo."
"Conosci un B&B abbastanza abbordabile?" mi chiede dal nulla. "Niente B&B. Tu dormi a casa mia." gli dico deciso. È il mio migliore amico, perché dovrei farlo dormire in un B&B. Parto e mi dirigo a casa mia. "Grazie Ceso, ma no. Non voglio disturbare, e non voglio distruggere la relazione tra te e Sofi." dice rifiutando in uno di quei rifiuti di cortesia, come quando i parenti vogliono darti i soldi e tu fai il finto rifiuto. Ma decido di rassicurarlo "Sai Dario, anche Sofia ha una casa. E tu stai da me per tutto il tempo che ti serve. Niente scuse." lo zittisco e arriviamo a casa.
"Dio ma questa casa è un porcile Ce" si lamenta Dario dopo essere entrati
"Magari questa convivenza pulirà casa mia" dico sottintendendo che lui pulirà.
"Assolutamente no. Non ti pulisco questo schifo." dice Dario alzando le mani "Ma da adesso sarà anche casa tua, vuoi davvero una casa così sporca?" gli dico sfottedolo un po'. "HA HA, non pensarci nemmeno. Pulirò solo la mia zona." dice lasciando lo zaino accanto al mio.
"Stronzo. Ascolta vado un'attimo da Sofia, ok?" non gli do il tempo di rispondere ed entro in camera
"Ehii Cesi!" dice la mia ragazza saltandomi addosso
"Ciao piccola, ascolta, devi andare a casa. Dario sta passando un brutto periodo e l'ho ospitato qui. Scusa." gli dico, cercando con quelle scuse di affievolire la sua reazione.
"No, tranquillo. So che sei molto amico di Dario, ed è importante che gli amici ci siano nel momento del bisogno, ora preparo il mio zainetto e vado a casa" mi rassicura lei lasciandomi un leggero bacio sulle labbra. Sistema tutto e va a casa, solo dopo aver salutato Dario.
Mi faccio una doccia, e una volta uscito vado in cucina per preparare qualcosa da cenare, ma la scena che ho di fronte mi lascia sbigottito. Dario, che avrà visto la mia cucina 4 volte al massimo, è in un grembiule totalmente nero che sta smanettando con le pentole.
"Mi spieghi che stai facendo Da?" gli chiedo continuando a vederlo.
"Mh? Sto cucinando!" dice spostandosi e facendomi vedere la pentola sul fuoco
"Che stai preparando?" gli chiedo, ormai incuriosito
"Un po' di petto di pollo, con dell'insalata" risponde senza togliere la sua attenzione dai fornelli
"Mi spieghi dove hai trovato tutta 'sta roba?" gli chiedo quando mette i piatti in tavola "Nel frigo?" mi chiede sarcasticamente.
Questa convivenza potrebbe piacermi più del previsto.

PUBBLICATO IL 01/01/20

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