Capitolo 17

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POV'S CESARE
Arrivo in studio, questa volta ancor prima di Dario.
Sinceramente oggi non ho molta voglia di vederlo, visto che i ricordi di ieri sono ancora vividi nella mia mente.
Preparo il caffè, che finisce giù in un lampo e poi inizio a pulire il set del salotto, visti i tanti oggetti è la zona più sporca di tutto lo studio.
Sento la porta aprirsi ed uno zaino nero lanciato nella zona relax.
"Ehi Ceso, sei già qui?" chiede guardandomi già all'opera.
Mi sforzo di sorridergli "Che c'è Da', hai fatto le ore piccole stasera?"
"Eh già. Si nota?" mi chiede sorridendo mostrandomi le occhiaie.
Scoppio a ridere facendo finta che ogni cosa che dica non sia un buco nel petto.
"Allora? Che mi dici di ieri?" gli chiedo facendomi quasi autolesionismo con questa domanda.
"Beh, non male. Abbiamo fatto un po' di giri per la piazza e poi ci siamo messi insieme. Comunque perché ti interessa? Sei geloso per caso?"
Dice facendo una risatina leggera.
"No, assolutamente. Sono tuo amico e volevo semplicemente sapere perché hai fatto tardi." mento sforzandomi di sorridere finché mi giro verso il set per continuarlo a pulire.
Mi mordo l'interno guancia per trattenere tutto ciò che ho da dire.
Sento i suoi passi.
Ti prego non venire qui, non venire qui.
"Che c'è? Non stai bene?" mi chiede appoggiandosi sulle mie spalle.
"No, in realtà no. Ho mal di testa oggi." mento.
"Te lo già detto che non sai mentire, no?" dice continuando a stare dietro di me per non lasciarmi una via di fuga.
"Perché continui a mentirmi. Vuoi dirmi cosa succede? Mi eviti in continuazione." continua, ed io trattengo le lacrime a stento.
Non ho voglia di rifare la stessa scena di qualche mese fa.
Si apre la porta. Benedetto chiunque sia.
Dario mi scocca un'occhiataccia e si allontana, facendo finta di nulla.
"Bella chicchetti! Che succede? È morto qualcuno?" chiede Nelson ironicamente sentendo l'aria tesa nello studio.
"No Nels tranquillo, non è successo nulla." gli dico sorridendo, iniziano a respirare di nuovo.
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"Cesare." mi chiama Dario a fine giornata.
"Ohi Da', dimmi" gli chiedo bloccandomi sulla porta d'ingresso.
"Sono senza macchina perché è da ieri che mi sta dando problemi. Potresti accomagnami se non ti chiedo troppo?" mi chiede con la faccia d'angelo.
Sarà un'angoscia completa.
Serro le labbra e annuisco, facendogli cenno di venire.
"Grazie." mi risponde ancora tranquillo.
Ho paura. Paura di rovinare tutto.
Entriamo in macchina e Dario appoggia lo zaino in mezzo alle sue gambe.
"Bene. Adesso non potrai scappare e non ci sarà nessuno a salvarti. Parlami."
Mi si secca la gola.
"Cosa devo dirti?", dico mantenendo tutta la tranquillità che mi è rimasta.
"Non lo so. Dimmelo tu. Perché sei strano oggi?"
Non posso fuggire. Devo pensare a qualche scusa ben strutturata, perché non posso dirgli "Noo è che ti amo ancora e mi fa male vederti con una tipa"
Il telefono di Dario squilla, ed io non posso fare altro che ringraziarlo.
Lo sfila, lo guarda. Mi guarda.
"Ti sei salvato in corner eh?" dice scocciato ed io continuo ad esultare mentalmente.
"Ehi amore." dice Dario.
Prima fitta nello stomaco.
"Eh? No. Sono con un mio amico."
Seconda fitta nello stomaco.
"Vuoi uscire stasera? Oh okay amo'."
Terza fitta nello stomaco.
"Ok, si, ti amo anch'io."
Quarta fitta nello stomaco.

POV'S DARIO

Vedo Cesare accigliarsi sempre più ogni volta in cui apro bocca.
"Vabbè Dario ci sentiamo poi così ci organizziamo."
"Ok My, ci sentiamo."
Arrivamo ad un semaforo che è puntualmente rosso.
Vedo Cesare stringere le mani sul volante e le nocche gli diventano bianche.
È davvero teso.
Lo vedo, lo sento imprecare, anche se in realtà non apre bocca.
Mi sta dispiacendo averlo messo in questa situazione.
"Ehi Cesare, non ti constringerò a dirmi qual è il problema se non vuoi, ok?" dico tranquillamente, girandomi verso il finestrino.
Sento il suo respiro tornare regolare.
"Vogliamo andare un po' sui colli?" gli chiedo dopo qualche minuto.
Non risponde, ma poi vedo che prende la strade dei colli e mi viene da sorridere automaticamente.
"Non dovevi uscire con la tua ragazza?" dice dopo aver preso un po' di coraggio.
"Gli do buca, ora voglio stare con te."

PUBBLICATO IL 25/03/20

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