POV'S DARIO
Arrivo, finalmente, a destinazione. Mi siedo sulla sabbia, senza pensare minimamente al fatto che mi stia sporcando. Guardo l'orizzonte, il mare oggi è più calmo del solito. Sembra voglia tranquillizzarmi, dirmi di respirare, che qui sono al sicuro.
Perché l'ha fatto? Dovrei tornare indietro?
Il cuore mi dice di sì, la testa mi dice di no, che devo ragionare io, e poi tornare da lui e pretendere una spiegazione.
Il telefono squilla. La voce di Motta si disperde nella brezza marina. Senza sapere chi è chiudo la chiamata. Mi alzo, non ne posso più. Recupero il mio zaino ed entro nella casa che ho qui. Mi siedo tranquillamente ed accendo il computer. Scriverò per svagarmi, o per pensare ad altro. Rivedo il volto di Cesare in lacrime, vedo il livido sulla sua guancia. Scuoto la testa per scacciare via l'immagine, ma nulla, ho ancora la sua immagine impressa nella mente. Metto le mani sulla testa, penso di star diventando pazzo. Sto sclerando.
Mi alzo, lasciando il computer acceso e mi lavo la faccia con l'acqua più fredda possibile. Pian piano l'immagine svanisce, ma cosa cazzo sta succedendo?
"Vieni a salvarmi questa notte,
dopo il calar del sole fatti viva."
Digito sul telefono velocemente, poi pubblico il tweet e mi stendo sul letto. Riprendo il telefono, non so cosa fare, la mia mente mi sta divorando, non vuole smettere di pensare.
Chiamo Mya, ho bisogno di svagare, e lei è la soluzione giusta. Lo so.
"Ehi, Dario! È da tanto che non ti sento!" dice con la sua solita voce stridula
"Ciao Mya.. ascolta oggi sono qui, a Pinarella, sei in zona?" gli chiedo, sapendo già che lei avesse afferrato il concetto.
"Oh si, certo. Dammi una ventina di minuti e sono da te." dice molto più emozionata di quel che dovrebbe essere.
Quei 20 minuti sono un inferno, spengo il computer, e per distrarmi un po' da questa tortura rispondo ad un paio di tweet.
Finalmente, dopo quella che a me sembra un'eternità, bussano alla porta.
Dopo aver aperto mi ritrovo Mya davanti, non l'ho mai sopportata, però è molto brava. Mi salta letteralmente addosso ed io chiudo immediatamente la porta. A suon di baci ci dirigiamo verso la camera da letto. Si siede a cavalcioni su di me, approfondendo i baci. Mya mi toglie la maglia, e così faccio anch'io con lei.
Mi sfila i jeans, ormai completamente eccitata, ed io la lascio fare, in questo momento, ho bisogno di non pensare.POV'S CESARE
Torno a casa ed inizio a fare una doccia, sto pensando ancora alla cazzata che ho fatto che poi, non so nemmeno perché l'ho fatto. Preparo la cena e penso a Sofia, è da tantissimo che non la sento. Le scrivo un messaggio.
Hey amore, è da un bel po' che non ci sentiamo, vorresti venire qui a cena?"
In pochissimo tempo la risposta arriva e, come previsto, è positiva.
Appena finisco di preparare, il campanello suona. Apro la porta e mi ritrovo le sue braccia addosso.
"Ehi amore." mi dice, con la voce quasi spezzata.
"Ciao, non piangere dai, avremo più tempo per noi, te lo prometto." dico ricambiando l'abbraccio, dopo le prendo il viso tra le mani e la bacio. È un bacio lento, amorevole e sentito.
Appogia le mani sul mio petto e ricambia il bacio. Appena ci stacchiamo nota subito il livido sotto lo zigomo.
"Ehi cos'è successo?" domanda mettendo la mano sul livido.
"Nulla, una cazzata, non preoccupatevi." dico sminuendo l'accaduto.——————————————————
*dopo cena"Vieni un'attimo sul divano." le dico, ormai convito delle mie intenzioni.
"Okay, cosa succede?" mi chiede preoccupata
"Intanto siediti." la incalzo e lei accetta
"Io penso che.. non ti amo più." dico, tutt'un fiato
"Cosa?" qualche lacrima inizia a scendere sul suo volto
"M-mi dispiace ok? Ma io penso che mi sono innamorato, ma non lo so.." mi confesso con lei. In fondo, Sofia, è stata la mia fidanzata per 9 anni, ha il diritto di sapere. Le lacrime le rigano totalmente il viso, che porta all'insù per cercare di fermare.
"Posso sapere chi è questa troia?" dice, svoltando la sua tristezza in rabbia passiva, che spero si plachi presto.
"Sofia." inizio, un po' sgridandola "Non è-" respiro profondamente, ho i suoi occhi puntati addosso "Non è una donna."
Mi guarda, un po' scioccata, un po' offesa.
"Chi è?" dice chiudendo gli occhi e preparandosi al peggio.
"Dario." ammetto buttandomi, ormai sconfitto, completamente sul divano.
"Ma davvero?" dice sorridendomi lievemente.
"Si, però non chiedermi niente perché non so cosa cazzo stia succedendo." le sorrido un po' imbarazzato. Mi alzo e mi segue a ruota.
Tutt'una volta vengo travolto da un suo abbraccio.
"Che succede?" dico stringendola a me.
"Nulla. Ti voglio bene. Possiamo rimanere amici?" dice staccandosi da me e sorridendo, sinceramente.
"Certo, mi farebbe molto piacere. Anche perché non si sa come andrà a finire." le dico sorridendo e lei mi guarda storto. Le faccio spallucce e lei inizia a prepararsi per andarsene.PUBBLICATO IL 28/02/20
STAI LEGGENDO
Siamo ovunque || Space Valley (Cesario)
RomanceÈ possibile che due ragazzi, che si conoscono da sempre, scoprono di avere attrazione uno per l'altro?