Capitolo 4

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1 settimana dopo..
POV'S DARIO
Stiamo andando in studio, un po' in ritardo perché Cesare oggi non aveva voglia di alzarsi. È un vero amico però, rinuncia a stare con la sua ragazza per stare con me per non rendermi triste. Mi giro a guardarlo, sembra tenero anche mentre guida, nota che lo sto guardando anche senza girarsi ed accenna un sorriso. "Perché continui a fissarmi?" dice continuando a sorridere "Perché non posso?" gli chiedo a mia volta ed il suo sorriso si allarga di più. Scuote la testa e si concentra nuovamente sulla guida. Entriamo in studio e tutti iniziano a lamentarsi "Oi vez, scusate ma c'era sto tizio che non voleva alzarsi stamattina." mi giustifico indicandolo "Ehi stronzetto, cosa minchia stai dicendo?" dice tirandomi un pugno sul braccio. "La verità." dico mentre appoggio lo zaino, poi faccio spallucce, guardandolo. Evito una palla fatta di carta che mi stava puntando la testa, e scoppio in una fragorosa risata coinvolgendo gli altri. "Ehi, alla fine ci dici cosa è successo la settimana scorsa?" dice Nelson spezzando il silenzio che si era creato dopo la risata "Beh.. ho mollato Matilde." dico con estrema tranquillità "Ah." dice Nic distogliendo lo sguardo dal computer e posandolo su di me "E perché l'hai fatto?" chiede Tonno, mentre butta giù un sorso di caffè "Perché è una troia, non se lo merita." interviene Cesare iniziando a tono alto e abbassandolo tantissimo il volume della sua voce. Tutti si girano guardandomi, e chiedendomi conferma, ed io mi limito ad annuire.
"Vabbè rega, sistemiamo il set?" domanda Frank, facendo alzare tutti.
"Che intendevi dire prima?" domando a Cesa, prima che si alzi. "Hai sentito eh?" si limita a dire prima di ridere ed andare ad aiutare gli altri.
Facciamo un salotto, sull'amore. "Ora passiamo al turno di Dario! Vai!" mi lancia Nels "Dobbiamo proprio passare a Dario?" dice Cesare mentre sto per parlare "Mi spieghi che problema hai?" dice Tonno rivolgendosi a Cesare "Ah, nessuno, sta tranquillo." gli risponde lui. "Ehi" lo richiamo mettendogli una mano sulla spalla. Si gira per un attimo verso di me, guarda la telecamera, spinge la mia mano di scatto e va con passo svelto in bagno. "Qualcuno mi può spiegare cosa cazzo ha?" domanda Tonno, in generale, ma puntando soprattutto l'attenzione su di me. "Vado a parlargli" dice Frank "No. Sono io il suo migliore amico, devo andare io." dico convinto a Frank. Entro in bagno e chiudo la porta a chiave. Mi giro verso Cesare, è appoggiato al lavandino mentre piange. "VA VIA" mi urla. "NO. ADESSO TU MI SPIEGHI CHE CAZZO TI FRULLA IN TESTA OPPURE NON ESCI DA QUESTO FOTTUTTISSIMO BAGNO." urlo più forte di lui. "Non posso dirti qual è il mio problema." dice abbassando i toni, e la voce gli si spezza. Mi avvicino a lui e l'abbraccio. A volte un'abbraccio è la miglior arma. La mia maglietta si bagna delle sue lacrime. "Ti prego, sono il tuo migliore amico, io mi sono liberato con te, ora tu fallo con me. Dimmi qual è il tuo problema." gli dico con una voce dolcissima, più dolce di quella che mi aspettassi da me stesso. Mi guarda negli occhi per un'attimo, le lacrime iniziano a sgorgare di nuovo e distoglie di nuovo lo sguardo.
"Perché?" Urlo disperato, dopo aver perso tutte le speranze.
"Perché il mio problema sei tu."

PUBBLICATO IL 12/01/20

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