Capitolo 39

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È appena iniziato il film è già ho ansia.
A quello che è successo poco fa cerco di non pensarci, anche se è impossibile, soprattutto perché è proprio qui di fianco a me .
Ma il problema è che pensandoci così non riesco a credere di averlo permesso un'altra volta , ma poi mi giro e vedo Payton e penso : in fondo che problema c'è ?
Non lo so, sono confusa e non ci capisco più nulla.
È la prima volta che un ragazzo mi fa questo effetto e non so come comportarmi..

Il film è già iniziato da mezz'ora , quando ad un certo punto c'è una scena che mi fa sobbalzare.
'Ahhh! Vaffanculo!'
Urlo dallo spavento insultando la tv.
Sento Payton ridere divertito dalla mia reazione.
'Cos'hai 5 anni? Ti spaventi per una cosa del genere?'
'Sai, vedere un ombra ,immobile ,in un corridoio scuro ,che ad un certo punto inizia a correrti incontro che nemmeno Flesh è così veloce , non è molto tranquilla come cosa.'
Ma lui continua a prendermi in giro dicendo.
'Si vede non hai mai visto un horror'
Così irritata dico.
'È allora?'
Lui ride per il fatto che stava riuscendo nel suo scopo, cioè infastidirmi.
'E allora si vede che sei una bambina..'
Sbuffo.
'Okay dai vediamo questo film di merda.'
Dico voltandomi di nuovo verso la tv e poggiandomi con la schiena alla spalliera del letto.
Ma non riesco a stare nemmeno pochi secondi in pace, che ecco che sento lui mettermi un braccio intorno alle spalle e dire, trattenendo una risata.
'Dai ci sono io se hai paura'
Okay mi stava dando altamente fastidio.
Così poggiai le mani sul suo petto e lo spinsi via dicendo.
'Non mi servi.'
Ma lui scoppiò a ridere e nel momento in cui lo spinsi mi intrappolò nelle sue braccia dicendo.
'Scherzavo!'
Cercai per qualche secondo di liberarmi, ma con scarsi risultati, lui ormai aveva deciso che dovevo stare con la testa poggiata su di lui ed un suo braccio intorno alle spalle.
Lo lasciai fare, in realtà avevo veramente paura ed in fondo così mi sentivo più sicura, ma non volevo dargliela vinta.
Quindi guardai così altri 10 minuti di film , tra uno spavento e l'altro, e poi non so per quale strano motivo , ma mi addormentai fra le sue braccia.
Non so come sia possibile addormentasi durante un horror, ma forse stavo talmente comoda che non ci ho fatto caso.

'Avril!!'
Sentii urlare, fortissimo e così scattai subito all'attenti , anche se un po' assonnata, mi separai subito da Payton che ,mi accorsi , si era appena svegliato anche lui.
Mi si gelò il sangue quando davanti alla porta spalancata ,trovai mio padre.
Era furioso e sta volta ero sicurissima sarei morta.
Payton era ancora più spaventato di me.
Mio padre si avvicinò urlando.
'Avril che cazzo stai facendo?!'
Io mi alzai subito dal letto e cercando di giustificarmi dissi.
'Papà , non volevo io..'
'Avril stai zitta! Adesso hai veramente superato ogni limite.'
Payton anche si alzò dal letto e cercò di aiutarmi, ma con scarsi risultati.
'Signor Johnson, non è colpa di sua figlia, è stata una mia idea..'
Ma non fece finire di parlare nemmeno lui.
'Ragazzo tu è molto meglio che non ti intrometti!'
Sta volta l'avevo fatta grossa.
'No signore , mi creda è colpa mia!'
'Mia figlia era abbracciata con te sul letto! E non voglio nemmeno sapere cosa è successo, mi ha disobbedito , una cosa ti avevo chiesto Avril!'
Disse poi rivolgendosi a me.
Io mi sentivo in colpa.
'Mi dispiace , non era previsto..'
'Avril basta! Mi sono stancato! E mi avevano anche detto che stavi male, per me stai tanto bene invece..'
Disse guardando con disprezzo Payton.
Che stavo male? Ma cosa?
Chi glielo aveva detto? Che c'entra ora ?
'Signore , non è colpa di Avril.'
'Ragazzo! Ho detto che tu è meglio che taci o niente mi fermerà dal tirarti un pugno.'
Un pugno ? Non si deve permettere papà di fare del male ad un mio...amico...non lo so..
'Papà falla finita!'
Ma si alterò ancora di più.
'Falla finita?! Adesso basta! Tu non vedrai mai più questo ragazzo, nemmeno da lontano.'
Io mi stavo alterando , non sopporto quando mio padre esagera con le parole.
'E come farai? Mi chiuderai nello sgabuzzino?!'
Tutto d'un tratto smise di urlare, e guardandomi severo disse.
'No. Perché tu te ne vai direttamente a casa.'
Io sgranai gli occhi, non so come reagì Payton , ero troppo concentrata su quello che aveva appena detto.
E non so per quale motivo; qualche giorno fa ad una frase del genere avrei iniziato a saltare dalla gioia, adesso non capisco perché mi sento così a terra.
' ma non c'è nessuno a casa!'
Cercai di ribattere.
'Tua madre è tornata oggi dal lavoro, quindi prepara le valigie , avverto lo staff , mi organizzo e tu tra massimo due giorni sarai a casa!'
Non avevo speranza.
Mi sentii impotente.
Senza parole.
Ero rimasta immobile col fiato sospeso.
'Non può farlo!'
Disse Payton, ma mio padre lo afferrò per la manica della maglietta e lo potrò fuori dalla porta dicendo.
'Meglio che vai via.'
Io lo seguii dicendo.
'Papà fermo!'
Ma già erano sulla soia della porta e guardandomi disse.
'Avril vai a dormire, che mi hai veramente deluso.'
E mi chiuse la porta in faccia.
Io rimasi immobile, a fissare il legno della porta ormai davanti a me.
Mi sentivo una stupida ad aver permesso a Payton di entrare in camera, sapevo che non dovevo e che mio padre si sarebbe arrabbiato , ma l'ho fatto comunque....perché l'ho fatto?!
Ed adesso quella che ci rimette sono io...
Poggiai la fronte sulla porta , chiudendo gli occhi.
Non posso credere che tra due giorni non sarò più qui, che non vedrò mai più Madi, Josh....
Jaden. L'unico che mi ha difeso, anche facendosi male lui per me, non posso credere di non rivedere più quei suoi strani occhi freddi...Charli. L'unica con cui mi sono legata fin da subito, non posso credere di non vedere più il  sorriso che mi fa ogni volta che ci rivediamo e di non poter più ridere insieme a lei...Payton. Ci sarebbero così tante cose da dire su di lui...cose che ancora non mi spiego..
Sbatto un pugno sulla porta per sfogare la rabbia, ma si trasforma subito in tristezza.
Mi giro e mi appoggio con la schiena alla porta, per poi scivolare fino a sedermi per terra.
Guardo in su, non voglio scoppiare a piangere, vorrei essere forte...
Sono stata veramente stupida. Perché mi sono addormentata se a mezzanotte sapevo che sarebbe venuto!?
Ma poi, perché mi sento così ?
Io non volevo affezionarmi , a nessuno.
Non volevo creare legami, volevo solo tornarmene a casa il più presto possibile; e invece ora mi trovo qui...
A piangere come un cojona per delle persone che nemmeno sentiranno la mia mancanza, hanno così tanti amici che non gli cambierà niente se me ne vado dalla loro vita.
A piangere come un'incoerente , perché mi ero ripromessa e decisa di non costruire dei stupidi rapporti.
E invece ancora una volta quella che ci rimette sono io..
A piangere come non dovrei assolutamente piangere.
Devo essere forte.
Cerco di fare un respiro profondo, anche se un po' spezzato per il fatto che stavo piangendo , mi asciugo le lacrime e con i pollici mi tampono gli occhi, ma è difficile smettere di piangere.
Poi mi alzo , faccio un'ulteriore respiro profondo e decido.
Se proprio tra due giorni me ne devo andare, li voglio passare al meglio.
Mi siedo sul letto e chiamo Charli.
'Avril, che succede?'
Mi risponde.
'Tra quanto tornate?'
'Siamo appena arrivati nella hall dell'hotel, perché ?'
Faccio un sospiro di sollievo , avevo bisogno di sfogarmi con lei.
'No niente, appena puoi vieni in camera..'
'Okay...ma stai piangendo?'
Chiese con un tono di voce confuso.
Penso l'abbia riconosciuto da come parlavo , come vi ho detto non è facile smettere di piangere da un momento all'altro, soprattutto se non si è risolto niente.
'Ti aspetto..'
Non le risposi , odio far sapere agli altri che sto piangendo.
Ed attaccai.
Poi mi sdraiai e cercai di tranquillizzarmi , fissando il soffitto.
In pochissimi minuti Charli arrivò al piano , visto che era piano terra, e quando bussò andai subito ad aprire sperando fosse lei.
Quando me la ritrovai davanti notai che era preoccupata e mi disse.
'Avril! Cosa hai fatto ?'
Le sorrisi, cercando di non far sembrare che stessi tanto male, per non farla preoccupare ulteriormente, ma il sorriso svanì subito quando dissi.
'Tra due giorni torno a casa.'
E in quel momento sentii di nuovo le lacrime pungermi gli occhi , così li chiusi per rispingerle dentro , ma con scarsi risultati.
'Che vuol dire?!'
E stavo per rispondere ma in pochi secondi mi ritrovai tra le braccia di Charli.
Avevo bisogno di un abbraccio inaspettato..
Uno degli unici e dei più veri da quando è iniziato il tour.
'Vuol dire che vado via dal tour.'
Charli si allontanò un po' da me solo per guardarmi in faccia.
'Perché ?!'
Disse confusamente preoccupata.
'Mio padre mi ha trovato in camera con Payton..'
'Di nuovo?'
Disse lei sgranando gli occhi..
'Non ricordarmelo.'
Dissi sospirando, cercando di calmarmi di nuovo.
Ci sedemmo sul letto e lei mi tenne la mano per tutto il tempo.
'Tuo padre non può farti questo..'
'E invece , evidentemente, si..'
Mi ero un po' calmata.
'Ero agitata perché per una sera non c'eri tu, adesso come faccio?!'
Disse demoralizzata.
'Mi dispiace..'
'No, troveremo un modo.'
'Credimi è inutile con mio padre..'
Dissi asciugando l'ultime lacrime.
Stava per rispondere ma la interruppi.
'Ti prego parliamo d'altro...'
E quindi la serata finì con noi due addormentate sul letto, con sottofondo Riverdale, che alla fine non abbiamo finito di vedere.
Ma il fatto è che, prima di addormentarmi lo sguardo mi finì sull'orologio, e mi resi conto che solo in quel momento fosse stata veramente mezzanotte; quindi perché mio padre è venuto prima ?

The Only 2 -sei come non mi aspettavo- in realtà è il continuo del primo libro..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora