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I giorni seguenti siamo stati tranquilli. Sono uscito con Giovanni e ovviamente non ho chiesto il permesso ad Alba, sono semplicemente uscito senza dare troppe spiegazioni, né lei me le ha chieste. Quella sera non ha dormito da me e fortunatamente non mi ha riempito di messaggi indagatori. Ha fatto finta di niente ed è stato meglio così, non voglio nemmeno immaginare come avrei reagito ad altri comportamenti esagerati.
Oggi è sabato ed è uno dei rari sabati in cui non gioco e non sono in ritiro, giocheremo lunedì contro l'Inter e stasera sono libero. Andiamo al Vomero dal pomeriggio perché dovevo accompagnarla in un negozio che doveva prendersi delle scarpe. Alla fine gliel'ho regalate io nonostante non fosse d'accordo ma non riesco a farle spendere metà del suo stipendio per delle scarpe che le servono. Ho insistito un po' e alla fine l'ho convinta.
"Tu non prendi nulla? Guarda che belle quelle Off White.." Mi indica un paio di scarpe nere e io faccio di no con la testa.
"Ne ho tantissime" rispondo e lei mi prende sottobraccio portandomi vicino delle Gucci.
"Lo so però se ne prendi un paio nuove qualche paio più vecchio lo dai a me che lo porto in chiesa.." Mi chiede con quegli occhioni dolci e io sospiro accontentandola. Compro le scarpe e andiamo via. Verso le otto andiamo a mangiare, poi facciamo una passeggiata e torniamo a casa. Facciamo entrambi la doccia e ci mettiamo a letto. La vedo agitata, non sta ferma un attimo, sospira in continuazione.
"Va tutto bene?" Le chiedo quando ormai non posso fare a meno di chiederlo.
"Sì tutto apposto. Sono molto stanca, buonanotte" mi bacia sulle labbra e si gira dall'altro lato.
Beh allora sarà come dice visto che dopo nemmeno dieci minuti è già addormentata profondamente. Chiudo gli occhi anche io e cado in un sonno profondo poco dopo. Sonno che viene puntualmente interrotto dalla mia ragazza. Sento il suo peso su di me e le sue labbra sul mio collo. Apro gli occhi e non mi sbagliavo.
"Hei piccola.. che succede?" Sorrido e mi godo i suoi baci.
"Voglio fare sesso col mio uomo, posso?" Chiede senza fermarsi e scendendo con i baci sempre più giù.
"Certo che puoi" le do il consenso - scontato - e sale improvvisamente con gli occhi nei miei.
"Ma tu devi stare fermo, devo fare tutto io" mi tiene le mani bloccate con una forza che non pensavo avesse.
"E come faccio a stare fermo?" Rispondo mentre le sue labbra sfiorano le mie.
"Stai fermo e basta" ripete e poi scende di nuovo con le labbra disegnando un sentiero fino al bordo del pantalone che uso come pigiama. Me lo sfila insieme ai boxer e inizia a lasciarmi dei baci anche lì. Accarezza la mia erezione con la lingua ma solo per un attimo perché sale a cavalcioni su di me, si sposta l'intimo e mi fa entrare dentro di lei. La sento trattenere il respiro, lo trattengo anche io, poi mi prende le mani e me le appoggia sui suoi fianchi per aiutarla nei movimenti. Chiudo gli occhi, mi muovo seguendo i suoi ritmi e la sento ansimare sul mio collo, sulla mia mascella, poi sulla guancia. Continua a cullarsi su di me e la sento gemere, tanto da eccitarmi ancora di più.
"Dimmelo Ale, dimmelo ora" improvvisamente la sua voce rauca e bassa squarcia il silenzio.
"Cosa? Che devo dirti?" Sono confuso e la situazione non mi aiuta a concentrarmi. Si muove ancora di più, mi fa entrare ed uscire da lei, mi respira tra l'orecchio e il collo, annebbiandomi completamente la mente.
"Dillo Ale, dimmelo adesso" insiste e mi fa andare sempre più a fondo dentro di lei. Sento l'eccitazione montare sempre di più, la sento sempre più prepotente.
"Dimmi quello che senti, dimmelo" lo ripete ancora e non capisco null'altro.
"Ti amo" sussurro in un gemito nello stesso momento in cui le arrivo dentro riempiendola del mio piacere. Sbarro gli occhi mentre ancora si muove sul mio sterno. Non l'avevo mai fatto così, non avevo mai finito così e per un attimo mi faccio prendere dall'ansia. Poi però lei si rannicchia sul mio cuore e, come se mi avesse letto nel pensiero, mi tranquillizza.
"Tranquillo" sussurra, facendomi capire che non c'è nessun tipo di rischio. Mi calmo e lei va in bagno tornando poco dopo. Si rimette a letto appoggiandosi al mio petto e solo ora mi rendo conto di ciò che le ho detto. Mi agito di nuovo e lei sembra accorgersene.
"Comunque sì" dice, dal nulla. Abbasso la testa guardandola negli occhi e scuoto la testa facendole capire che non so di che parla.
"Sì cosa?"
"Voglio vivere con te" spiega e io resto un attimo senza parole.
Gliel'ho detto, è vero, ma ora avevo un attimo accantonato l'idea anche se il sentimento che provo per lei è vero e puro e non è cambiato da un giorno all'altro.
"Ah sì? Io non lo so, devo pensarci.." Faccio roteare gli occhi verso l'alto come se fossi indeciso.
"Dai stronzo!" Sbuffa e io scoppio a ridere.
"Questa è già casa tua, ma quando ti vuoi trasferire definitivamente io sarò solo più felice" rispondo e lei annuisce contenta.
"Domani porto le mie cose"
"Va benissimo" le bacio la fronte e lei torna ad appoggiarsi a me.

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo. La amo e ne sono consapevole da un bel po', ma questo passo è davvero importante e non posso negare di averne un po' paura.
Però poi la guardo dormire tra le mie braccia, che respira così dolcemente facendomi il solletico sulla pelle e penso che è un angelo caduto nella mia vita e che non ho bisogno d'altro nella mia vita per essere felice. Vivere insieme può solo farci bene e non vedo l'ora di viverla al cento per cento, ogni giorno della mia vita.

CRUDELIA ; Alex MeretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora