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Sembra calda, che ha una marcia in più..

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"Bu!"
"Ma sei nato così o lo sei diventato con il tempo?" Spingo via Gianni che se la ride credendosi simpatico. Siamo sul pullman che ci sta riportando a Castelvolturno e mi ero un attimo assentato mentalmente assaporando il momento di rivedermi con Alba e lui ha creduto giusto e divertente urlarmi nelle orecchie per farmi sobbalzare. Bah, ventisei anni d'uomo, scioccante.
"Pagheresti per essere come me bro, non fingere il contrario" si lascia cadere sul sediolino accanto a me e mi fa l'occhiolino.
"Hai ragione, sisi" annuisco ironico e lui punta i suoi occhi vispi nei miei.
"Senti ma stasera una pizza?"
"Non posso, sto con Alba" sorrido involontariamente appena pronuncio il suo nome e lui fa roteare gli occhi.
"Alba, Alba, Alba. Ormai esiste solo lei, gli amici li hai dimenticati" sbuffa puntandomi il dito.
"Ma non è vero dai, però stasera dopo due giorni che non la vedo me lo devi concedere"
"Va bene, però domani sera sei mio, FIFA e poi pizza in centro. Ci stai?" Alza la mano aperta e io batto il cinque.
"Va bene, ci sto" faccio di sì con la testa e lui sembra più contento.
Mi fa piacere stare con lui, dal primo momento che ci siamo conosciuti siamo sempre stati insieme e so che il fatto che ora io mi sia fidanzato lo fa sentire più solo e non voglio assolutamente farlo sentire così.
Il pullman ci lascia al centro sportivo, poi prendo la mia auto e scappo verso casa di Alba. Fremo dalla voglia di vederla, non sto più nella pelle. Mi è mancata troppo in questi giorni e il fatto che il campionato non stia andando un granché mi fa sentire ancora di più la voglia di stringerla tra le mie braccia. Le mando un messaggio dicendole che sono quasi da lei e quando arrivo sotto al suo balcone busso una volta col clacson e lei subito si affaccia con un sorriso enorme stampato in faccia. Scende di corsa, io esco dall'auto e appena sono abbastanza vicino mi salta addosso aggrappandosi con le gambe e con le braccia a me. Ci abbracciamo e poi ci baciamo, mi manca il respiro ma sento il cuore più grande quando le sue labbra incontrano le mie.
"Finalmente" mi sussurra sulla bocca, baciandomela subito dopo.
"Mi sei mancata tantissimo" rispondo e lei annuisce.
"Anche tu"
"Saliamo da te?" Chiedo ma lei cambia subito espressione. Solo ora noto una sorta di zainetto che ha lasciato ai suoi piedi.
"Meglio da te, ho portato anche un po' di cose da lasciare per quando vengo a dormire" prende lo zainetto dal manico superiore e me lo mostra.
"Va bene, sali allora" le sorrido e saliamo in auto sfrecciando verso casa mia.
Entriamo in casa e lei mi guarda già in modo malizioso, vuole qualcosa da me, senza dubbio.
"Ale.."
"Alba?!"
"Sai cosa ho sotto questa tuta?" Si indica la tuta dell'Adidas mordendosi il labbro.
Ahia, sto per scottarmi, lo so.
"Non so.. l'intimo?" Mi avvicino lentamente e lei fa dei passi indietro andando verso il divano.
"Dici?"
"Dico"
"Lo vuoi scoprire con le tue mani?" Giocherella con la zip a tre foglie e la fa scorrere leggermente verso il basso senza però darmi modo di intravedere nulla.
"Se voglio?" Cammino ancora nella sua direzione, ormai non può più indietreggiare, è attaccata al divano. Siamo occhi negli occhi, i nostri nasi si sfiorano, il suo profumo è così forte che mi annebbia la mente. Poggio le mie mani sui suoi fianchi, poi salgo verso la zip. Avvicino la mia bocca alla sua mentre afferro la cerniera e lentamente la sbottono. All'inizio partecipa al bacio, poi si stacca e si allontana di qualche centimetro facendomi segno di guardare ciò che la felpa sta scoprendo.
Nulla, sulla pelle nulla.
Sposto le dita dalla zip e sfioro il suo collo scivolando verso il basso. Disegno le clavicole, scorro lo sterno poi raggiungo i seni. La guardo negli occhi e so che mi vuole quanto io voglio lei. La faccio sedere sul divano, le sfilo la felpa e mi inginocchio tra le sue gambe. Le bacio le labbra, il collo e arrivo ai seni stringendo i capezzoli tra i denti. Mugola e mi stringe le mani dai capelli poi si sospira profondamente.
"Ale.."
"Mh?" Mi stacco un attimo e la guardo.
"Non hai finito il tuo compito" infila il pollice nel bordo del pantalone della tuta e mi guarda di nuovo con quello sguardo malizioso che per poco non mi fa venire senza che nemmeno mi tocchi.
"Eccomi" annuisco e torno ad attaccare le mie labbra al suo seno per poi scendere sulla pancia, l'ombelico, il basso ventre. Appoggio le mani sulle sue cosce e afferro i lembi della tuta, tirando giù lentamente. Più tiro, più pelle nuda scopro. Le sfilo il pantalone del tutto e la guardo in tutto il suo splendore. Completamente nuda sotto ai miei occhi, pelle bianca come il latte e liscia come la seta con giusto un filo di peluria rossa tra le gambe, mi manda completamente fuori di testa.
"Non te lo aspettavi?" Mi alza la testa con due dita sotto al mento e mi guarda negli occhi.
"Sei bellissima" la zittisco baciandola e contemporaneamente mi sfilo la divisa che avevo ancora addosso. Mi sdraio su di lei facendo attenzione a non pesarle troppo, metto il condom e le entro dentro. Mi sento subito come in apnea, mi muovo lentamente su di lei, affondando ogni volta più in profondità e ogni volta con più forza. Esco e poi rientro. Non smetto mai di baciarla, di dirle che è la cosa più bella che mi sia capitata, di guardarla mentre ansima sempre di più. Mi tira a lei, mi stringe le braccia, trattiene il respiro ad ogni mio affondo. Le bacio ancora i seni, le stringo il sedere per affondare meglio dentro di lei. Vado più veloce, assaporo il piacere che so di star raggiungendo e che, poco prima di me, raggiunge anche lei tremando sotto al mio corpo.
Cado al suo fianco stanco ma felice. Lo sono ancora di più quando si appoggia al mio petto e la sento rilassarsi: si è addormentata come un angelo e non c'è altro che io possa desiderare dalla vita.

CRUDELIA ; Alex MeretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora