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Parcheggio nel box del mio appartamento e salgo in casa trascinandomi la valigia. Faccio un respiro profondo e busso aspettando che Alba apra.
Il nostro Europeo è finito alle semifinali contro il Belgio, troppo più forte di noi.
E ora sono qui, fuori la porta di casa mia a pregare di avere le giuste spiegazioni dalla mia ragazza.
"Ale, tesoro" sorride appena apre la porta e mi allaccia le braccia al collo. Mi bacia le labbra, mi stringe forte. "Quanto mi sei mancato" dice.
"Anche tu piccola, anche tu" le rispondo e la stringo anche io. "Mi sei mancata tanto ma in queste settimane ho pensato a tante cose, tante cose che ho saputo e che mi devi spiegare" dico.
Si stranisce un attimo, il sorriso diventa sbilenco e mi guarda fisso per qualche secondo.
"Ti spiego quello che vuoi ma non ora" si alza sulle punte e mi bacia di nuovo mettendomi le mani tra i capelli e tirandomi a lei. Mi lascio trascinare per qualche attimo, fino a che non mi fa sdraiare sul divano mettendosi su di me e tirandomi giù il pantalone della tuta.
"Aspetta Alba" allargo la mano appoggiandogliela sul petto già nudo e allontanandola. Non voglio fare sesso con lei ora, non prima di aver chiarito la situazione. Mi alzo sottraendomi ai suoi baci e scendendo dal divano.
"No Ale, ne parliamo dopo, dai vieni" prova a tirarmi a lei ma mi scosto.
"Hai delle case di proprietà di cui non mi avevi mai parlato" dico subito. La sua espressione cambia subito e si copre il seno con un braccio per poi infilarsi la mia felpa.
"Quali case" sbiascica.
"Quella dove mi avevi detto di pagare l'affitto e un'altra nella sanità"
"Neanche io so se hai case di proprietà, che importanza ha?"
"Che importanza ha? Sei stata stressata per mesi per i problemi economici legati all'affitto, negli ultimi mesi te l'ho sempre pagato io e ora scopro che non paghi l'affitto"
"Certo che lo pago Ale, è che.."
"Cosa? Spiegamelo, ti prego, perché mi sento veramente preso per il culo"
"Non è così, è che avevo bisogno di soldi e non sapevo come dirtelo, avevo dei debiti.."
"Debiti? E le migliaia di euro scomparse dal mio conto? Che ne hai fatto di quei soldi?"
"Ma da quando in qua mi controlli? Sono spese che ho fatto per la casa, per noi"
"Non ti controllo ma il mio fiscalista mi ha avvisato che ogni mese spendi quasi ventimila euro. Alba, ventimila euro! Ma che cazzo stai combinando?"
"Niente" inizia a tremare e a respirare affannosamente. Gli occhi le si inumidiscono e scoppia in lacrime. "Mi sono fatta prendere un po' la mano, non lo so, okay?"
"Non lo sai? Ridammi la carta di credito immediatamente Alba"
"No, ti prego, no"
"Ridammela" allungo la mano aperta verso di lei che scuote la testa e inizia a singhiozzare.
"No Ale, non posso, poi come faccio? Come faccio.."
"Come facevi prima. Non puoi fare così Alba, non puoi rovinarmi né rovinare te così. Devi smetterla di dire bugie e iniziare a fare qualcosa di costruttivo"
"Mi ammazzo, ti giuro che mi ammazzo"
"Alba smettila e cresci"
"Mi ammazzo ti giuro!" Urla schiaffeggiandosi da sola.
"Ma la finisci?" le fermo le mani e poi le faccio un'altra domanda.
"Anche quella su Giovanni era una bugia?" Dico, calmo mentre lei si dimena ancora.
Non risponde e affoga in un mare di lacrime.
"Hai inventato anche quello per allontanarmi da lui?"
"E' da quando ti conosco che sta sempre in mezzo portandoti via da me e non posso accettarlo, non lo posso accettare e basta" lo ammette come se fosse la cosa più normale del mondo e il mio cuore si spezza definitivamente.
"Mi hai mai detto una cosa vera di te? Una sola?"
"Sempre la verità ti ho detto, queste sono stronzate che stai usando per lasciarmi perché hai un'altra!" Urla ancora.
"Smettila e fai la seria per una volta" la allontano quando cerca di attaccarsi di nuovo a me. "Quale altra bugia mi hai raccontato? Dimmelo perché tanto lo vengo a sapere"
"Nessun'altra, te lo giuro"
"Alba.." La guardo negli occhi e so che sta mentendo.
Tira su col naso, si asciuga gli occhi e mi guarda quasi sull'orlo della disperazione.
"Non ho un fratello e non sono iscritta all'università" dice con un filo di voce. "Carla è mia zia e mi faceva lavorare da lei per aiutarmi ma poi mi ha cacciata" spiega scoppiando di nuovo a piangere ai miei piedi.
"Non hai un fratello?" Faccio dei passi indietro allontanandomi dal suo corpo che è scosso dal pianto, dalle urla.
"Tu mi Devi capire Alex, mi Devi capire! Una come me quando ha la fortuna di incontrare uno come te deve fare di tutto per conquistarlo e io l'ho fatto. Ho mentito, sì, lo ammetto, ma era per una buona causa"
"Cioè?" Mi trema la voce, per la prima volta la vedo per quello che è, una bugiarda sfruttatrice.
"Soldi, fama, notorietà. Sono sempre stata bella ma non mi è mai bastato, tu dovevi essere il mio trampolino di lancio nel mondo che conta.."
"Che stai dicendo Alba, che stai dicendo.."
"Non mi puoi lasciare ora, non potrei farcela senza di te, per piacere" Urla ancora, batte i pugni a terra, si strappa i capelli dalla testa.
Non riesco a pensare che in quasi un anno mi ha raccontato solo bugie, solo e soltanto bugie.
Mi ha solo usato a suo piacimento, mi ha sfruttato, mi ha prosciugato.
Urla fino a diventare brutta, mi grida di perdonarla, che mi ama, che senza di me non vive. Ma ho smesso di ascoltarla dall'ultima sua ammissione, ormai non credo a nessuna delle sue parole.

CRUDELIA ; Alex MeretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora