CAPITOLO 4

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SAMANTHA

La sua pelle è così bianca che sembra quella di una bambola di porcellana, i suoi capelli così scuri che mi ricordano il buio che tanto mi spaventava da bambina e le sue labbra fanno sì che nella mia mente vengano associate a due petali di rosa delicati.

E quando si volta verso di me la pura oscurità delle sue iridi mi investe facendomi vacillare e deglutire.

Il battito del mio cuore ha la stessa velocità di quando corro da una parte all'altra del campo da basket per sfilare la palla alla mia squadra avversaria.

Ma lui no. Lui è mio e non ho bisogno di toglierlo proprio a nessuno.

I suoi occhi scuri mi scrutano intensamente non permettendo ai miei polmoni di incamerare aria a sufficienza.

La bocca diventa secca e le mani prudono dannatamente tanto per la voglia matta di afferrarlo per il viso e baciarlo con dovuto trasporto. E io non ne avrà mai abbastanza di lui , della sua presenza, il suo profumo...

Tutto ciò che gli appartiene si è insinuato fin sotto la mia pelle, arrivando ad essere parte di me, una parte importante, così tanto che mi spaventa.

Potrebbe sfruttare il potere che esercita sul mio corpo, il mio cuore e tutto quello che mi cratterizza semplicemente perchè ormai è diventato suo, eppure non lo fa.

Le sue iridi nere come il petrolio, come quello che sentivo dentro di me prima di incontrare lui, come la mia anima sporca dei miei peccati amari che sembrano non volermi perdonare o dimenticare, come la vita delle persone che hanno rovinato quella mia, mi trafiggono fino a toccarmi dentro. Una parte di me che ho riscoperto da dieci mesi, ma anch'essa sporca di quel dannato colore che pian piano sento sta svanendo e sento meno opprimente.

Sto cadendo nel pozzo profondo delle sue pupille che come sempre mi imprigionano sfidandomi a scappare da loro, ma io come di consuetudine mi sento incatenata. Ma non so se voglio realmente sfuggire al suo sguardo.

Mi sento incollata alla sedia in cui sembra avermi legato con delle catene e la voce delle altre persone diventa solo un brusio ovattato ed insignificante.

Mentre mi osserva sotto le folte ciglia, io continuo a fare lo stesso non volendo far altro per il resto della mia vita.

E lo vedo che si sta facendo sempre più vicino con una lentezza disarmante che mi graffia il petto violentemente, oppure sono semplicemente io che vedo i suoi movimenti a rallentatore. Perchè lui, per me, è il protagonista di un film, è il mio protagonista. E' così irreale che allungo una mano per accertarmi che sia al mio fianco. Lo faccio da dieci mesi a questa parte ormai.

Ed ecco che le nostre labbra si sfiorano e sento uno strappo, un frastuono, il rumore assordante di qualcosa che va in pezzi ,mentre la mia mente si immagina la mia gabbia toracica che diventa polvere a causa dei battiti furiosi del mio cuore. E' stata scossa malamente e tenta di ricomporsi invano perchè questo continua a battere e battere, a volte fermandosi facendomi avere un mancamento ma solo per ricominciare più forte di prima.

Sento i capelli tesi sulla nuca quando le sue dita sfiorano il mio viso che subito si colora di un rosa acceso. E lui sembra notarlo perchè il suo sorriso furbo è poggiato sulle mie labbra che non hanno nessuna intenzione di allontanarsi dalle sue.

Avrei voluto che lui pensasse lo stesso nell'istante in cui ha deciso di allontanarsi da me e,accidenti, per poco non sono crollata in avanti!

Mi faceva sentire sua e il sangue nelle mie vene si è gelato: non mi era mai successo con qualcun'altro e per l'ennesima volta mi ritrovo a chiedere perchè ancora, dopo svariati mesi, io mi ritrovi ad essere sorpresa dalle sensazioni che mi provoca Dawson.

The imperfect couple Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora