CAPITOLO 12

2.2K 100 6
                                    

SAMANTHA

Prendo il bicchiere d'acqua fresco che mi porge il dottor Moretz, facendo un sorriso tirato.

Lui avvicina uno sgabello in pelle nera con le ruote, parandolo davanti al lettino su cui sono seduta e sedendosi successivamente.

"Mi scusi, non è un bel ricordo" affermo con una voce che non sembra appartenermi.

Mi schiarisco la gola nel vano tentativo di ritornare in me.

"Tranquilla, prenditi tutto il tempo che ti serve" dice comprensivo.

Non voglio comprensione.

"Come le ho detto l'incidente è avvenuto sul campo da basket"

Il dottore annuisce guardandomi attentamente, preso dal discorso che ho appena iniziato.

Questo mi induce a proseguire, ma con fatica.

"Ero riuscita a sfilare la palla ad una mia avversaria, ma ecco.. lei... era un tentantino.. robusta"

Tremo sotto i miei vestiti, tremo sotto i raggi solari che sbucano dalla finestra e sotto lo sguardo dell'uomo davanti a me che attende pazientemente che io continui.

"Stavo palleggiando e, dopo aver superato tutto il campo, ero arrivata sotto il canestro pronta a segnare il punto. Ma lei si è arrabbiata e mi ha spinta..."

Prendo un lungo respiro, tentando di fermare il tremolio incontrollato delle mie dita.

"Mi ha spinta e.... io sono caduta, ma prima di toccare terra, ecco ... la mia schiena ha sbattuto violentemente contro il canestro. Ho preso anche una bella botta in testa, ma il vero trauma l'ha subito la mia scapola destra che è praticamente uscita"

Un altro respiro profondo per poi seguire.

"In ospedale sono riusciti a rientrarla, ma non del tutto. Proprio per questo vede una leggera sporgenza in più rispetto all'altra. Il problema? Me ne sono fregata altamente e ho continuato a giocare a basket, nonostante le avvertenze dei medici e dei miei familiari"

Stringo i denti, ma mi impongo di continuare.

"Così il problema non era più solo la mia scapola destra, ma pian piano lo è diventato la schiena stessa"

Abbasso lo sguardo, vergognandomi da morire.

"Hanno riscontrato, da alcune radiografie fatte successivamente, anche un trauma da compressione che come lei sa, dopo ciò, è più facile riscontrare un vero e proprio schiacciamento vertebrale. Avrei dovuto portare il busto, ma non ho fatto nemmeno quello.  Con il tempo ho imparato a gestire il dolore, prendevo e prendo tuttora degli antidolorifici, ma adesso sta diventando insopportabile"

Faccio una smorfia di dolore quando mi aggiusto la maglietta, rimasta storta da quando l'ho rimessa.

"Samantha, non va bene così. Avresti dovuto ascoltare i dottori. Noi sappiamo quello che diciamo e che facciamo"

"E rinunciare ad una possibile carriera da professionista? Non è facile per me" confesso all'orlo delle lacrime che ricaccio via, non intendendo piangere davanti al dottor Moretz.

"Mi devi dire altro, non è così?"

Stringo gli occhi e mi mordo il labbro.

"Se continuo a giocare.. potrei finire sulla sedia a rotelle"

Silenzio. Il nulla. Nemmeno una parola.

Alzo la testa, aprendo gli occhi per vedere l'espressione del dottore.

The imperfect couple Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora