CAPITOLO 21

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SAMANTHA

"Vieni alla festa?" chiede Zoey continuando a guardarsi intorno.

Scuoto il capo "non credo"

Il mal di schiena comincia a farsi sentire e le gambe invece esigono un letto su cui distendersi.

"Oh, avanti! Ci divertiremo" insiste lei.

"Scusa, Zoey, ma adesso io e Sam abbiamo molto di cui parlare" Rebecca arriva alle mie spalle, sorridendo forzatamente alla mia coinquilina.

Quando la ragazza stava per ribattere, subito Becky mi trascina con sè.

La ringrazio con un sorriso.

Nel frattempo Owen bacia in bocca Zoey la quale lo riempie di complimenti per la vittoria.

Guardo alle spalle del giocatore, vedendo Dawson con tutta la squadra. Si passa una mano tra i capelli umidi, segno che si è fatto la doccia da poco. Merda!

Immagini del suo corpo nudo e bagnato hanno l'effetto che proprio temevo, quello di farmi fremere seduta stante.

I miei occhi passano in rassegna lungo il suo torace coperto da una maglietta aderente con scollo a V. Il blu gli dona dannatamente tanto, come tutto d'altronde. Le sue mani parono avere degli spasmi, probabilmente l'adrenalina della partita è ancora dentro di lui.

Mi ha sempre detto che non svanisce facilmente.

Cazzo, quanto mi manca.

E poi la vedo una figura comparire alle sue spalle. Lei.

Melissa che gli sorride, congratulandosi con lui per la vittoria. Gli sfiora il petto con le dita ed io trasalisco vedendo che sta toccando ciò che è mio. Una morsa al petto mi costringe a boccheggiare.

Nelson, a fianco a Dawson, nota la mia reazione e subito gli sussurra qualcosa all'orecchio.

E quando Dawson mi guarda, tutto e tutti parono arrestarsi. Niente ha più importanza.

Ciò che bramavo da giorni, mi bastava solo questo e giuro l'ambiente cicostante pare essere più luminoso.

I suoi occhi mi scrutano, perforando ogni lembo della mia pelle che sembra sentire ancora addosso le sue mani mentre facciamo l'amore.

I miei piedi sono inchiodati al pavimento ed un profondo sollievo mi investe quando lui, non abbandonando mai il mio sguardo e sorreggendolo con sicurezza, si scrolla dalla presa di Melissa che subito assume una faccia scioccata.

Ma il sollievo presto lascia spazio alla furia cieca che subito prende il sopravvento, le dita formicolano, la bile sale in gola, il battito cardiaco aumenta la sua corsa, i nervi del mio viso guizzano ed io... io mi avvento su Melissa che sta baciando il ragazzo di cui sono follemente innamorata.

***

Allunga una mano per porgermi del ghiaccio.

Scuoto la testa e riprendo a guardare fuori la finestra.

"Devi mettere il ghiaccio o gonfierà la tua guancia, Samantha" mi ammonisce il dottor Moretz.

"Perchè è gentile con me? Ho picchiato la sua figliastra" gli faccio presente.

E' il suo turno scuotere la testa, ridacchiando "Carter e Melissa sono due palloni gonfiati, credono che il mondo giri intorno a loro e ogni tanto hanno bisogno di qualcuno che dia loro una dritta. Non so cosa ti abbia detto o fatto Melissa, ma sono sicuro che si sia meritata quel pugno"

Già... un solo pugno, sono riuscita a sferrarle un solo pugno prima di riceverne un altro in risposta e di essere trascinata via da Taylor.

Le parole del dottor Moretz mi provocano una lieve risatina e lo ringrazio per la sua disponibilità.

Prendo il ghiaccio ed esco dallo studio. Mi blocco alla vista di Dawson seduto su una delle sedie poste fuori la stanza.

Mi vede, subito si alza e fa per avvicinarsi, ma si ferma poco dopo non sicuro se sia lo cosa giusta da fare.

"Ehm.. stai bene?"

Dice sul serio? La rabbia prende nuovamente il sopravvento e mi avvicino a lui per poi tirargli un forte schiaffo. Lo schiocco rieccheggia e il palmo della mia mano prende a pizzicare.

Dawson, interdetto, si volta lentamente. Mi aspettavo una sfuriata, che prendesse a sbraitarmi contro o a dirmi quanto sia patetica... eppure non fa niente di tutto questo.

Annuisce, sospirando.

"Me lo sono meritato" ammette in un sussurro.

"Te lo sei meritato eccome, stronzo" commento acida.

Dawson alza una mano e sfiora il livido sulla mia guancia, facendo comparire una smorfia di dolore sul mio viso.

Mi sottraggo al suo tocco che non fa altro che aumentare il mio dolore emotivo.

"Perchè?" gli domando.

Voglio capire...

"Sono io, non sei tu"

"Oh, risparmiami queste stronzate e dimmi il vero motivo: perchè mi hai lasciata?"

Lo guardo negli occhi sicura di mostrargli quanto io sia forte anche senza di lui.

A chi voglio prendere in giro? Sto di merda.

Ma non intendo vacillare neanche per un secondo davanti a lui.

"Io non..." deglutisce passandosi una mano tra i capelli, facendo alzare il lembo della maglietta e mostrando una striscia di pelle, facendomi sussultare dal desiderio che subito mi fa tremare le ginocchia.

E le parole che sento mi lacerano il petto, mi squarciano lo stomaco e spezzano il mio cuore.

Lo odio perchè mi sta facendo soffrire così tanto, lo odio perchè mi ha ucciso per l'ennesima volta e lo odio perchè nonostante tutto questo ... lo amo dannatamento tanto.

"Io.. non ti amo più" 

Queste maledette parole rimbombano nella mia testa come un tuono sordo che interrompe il silenzio, lasciandomi sanguinante di nuovo mentre lo guardo allontanarsi come se non mi avesse ferita.

E corro verso di lui, lo spintono, sfogo la mia rabbia sul suo corpo. Riempio il suo petto di pugni, volendo disperatamente fargli sentire il dolore che provo da settimane.

"Sei un figlio di puttana!"

"Sam..."

"Brutto bastardo!"

Urlo con tutte le forze che ho in corpo. Lo colpisco sempre più violentemente.

"Vaffanculo! Tu e le tue promesse del cazzo... vaffanculo!"

Dawson tenta di afferrarmi per i polsi per interrompere la mia furia, ma non ci riesce.

"Piccola..."

Sta scherzando?

"Piccola?" chiedo, bloccando i miei pugni.

Lo guardo negli occhi incredula, scruto la sua espressione mortificata e lui apre bocca per dire qualcosa, ma lo interrompo con un gesto della mano.

"Sai una cosa, Wellson? Ti odio... sì, ti odio così tanto che ..."

Eppure non ci riesco... non gli dico che vorrei non averlo mai conosciuto, non gli dico che vorrei che soffrisse, non gli dico che vorrei tirargli un altro ceffone... non dico niente del genere perchè non è vero.

Lo amo... ancora e ancora.

Sempre.



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