CAPITOLO 25

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SAMANTHA

Deglutisco a fatica per poi schiarirmi la gola in cerca di qualcosa di sensato da dire, ma solo il vuoto più totale inonda la mia mente.

"Che ci fai qui?" mi chiede aggrottando la fronte. 

"Beh, è un cimitero" le ricordo.

Lei sbuffa "sai cosa intendo. Tua sorella è dall'altra parte"

Annuisco, non volendo andare oltre con quella conversazione.

Ma lei non ha alcuna attenzione di mollare la presa. A quanto pare ha tanta voglia di avere una discussione in mezzo ai morti con la sottoscritta.

"Passavo di qua casualmente"

Non so perchè io l'abbia inseguita, proprio per questo mi ritrovo per l'ennesima volta a darmi della stupida incosciente. Certe volte odio il mio essere impulsiva.

"Passavi casualmente tra le lapidi, Williams?"

Già, Williams, facevi una passeggiata nell'inferno?

"Questi non sono affari tuoi, Dyer"

Vedere la sua faccia per troppo tempo senza spaccarla mi innervosisce.

Mi ricorda quando sono andata a casa sua per scusarmi di ciò che ha fatto mia sorella, mi aspettavo di tutto ma non Katy in ospedale.

Jocelyn shignazza "sei venuta ad implorare perdono davanti la tomba di Jamie, sperando che il suo spirito non ti perseguiti dall'aldilà?" chiede sarcasticamente.

Scoppio a ridere. Non avrei mai creduto di ridere tanto in un cimitero.

Oggi persino i morti sembrano divertenti. Mi sembra di aver notato la foto di un tizio con i baffi strambi.

"Non implorerò mai perdono..."

"Eppure un anno fa stavi facendo proprio questo davanti casa mia, dico bene?"

Sì, dici benissimo, brutta stronza!

"Ho un vago ricordo" rispondo assumendo il suo stesso tono di voce.

Jocelyn assume un'espressione soddisfatta che fremo dalla voglia di cancellare a suon di pugni.

"Comunque..." riprende a parlare dopo qualche minuto. E pare aver perso la sua maschera, pare esser tornata la Jocelyn Dyer di tanti anni fa, ma il tutto dura un nano secondo e ritorna la sua sfacciataggine " devo andare, a differenza tua io ho una vita"

Ridacchio amaramente e la lascio sorpassare.

Spero solo che il capitolo "Dyer" sia chiuso una volta per tutte.

Quando faccio ritorno a casa, dopo aver risposto ai messaggi di Taylor che mi chiedeva perché avessi interrotto la chiamata in quel modo, sento il volume esageratamente elevato della televisione in salotto. Diverse voci si fondono e ne riconosco una in particolare.

Quando varco la soglia dell'enorme stanza i capelli scompigliati, ma più corti dell'anno scorso, di Eric attirano la mia attenzione.

"Eccola!" esclama con enfasi, facendo girare Dawson e Devon nella mia direzione.

Si alza dal divano, posando la lattina di birra che stava sorseggiando fino a qualche secondo fa e si avvicina a me, abbracciandomi calorosamente.

"Mi sei mancata un sacco, Sammy" mi sussurra all'orecchio.

Ci stacchiamo e mi basta un'occhiata per capire che lui sa della mia rottura con Dawson. A quanto pare quest'ultimo ci tiene particolarmente a sfoggiare le sue doti da stronzo seriale.

The imperfect couple Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora