Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde

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Il ritratto di Dorian Gray (The Picture of Dorian Gray) è un romanzo di Oscar Wilde.
Uscì originariamente nel luglio del 1890 sul Lippincott's Monthly Magazine, mentre nel 1891 lo stesso autore pubblicò sul The Fortnightly Review una prefazione al romanzo ("A Preface to The Picture of Dorian Gray"), per rispondere ad alcune polemiche sollevate dalla sua opera.
Nell'aprile 1891 Wilde fece stampare in volume il romanzo, unendovi la propria prefazione. Per esigenze puramente commerciali, legate al gusto dell'epoca fine ottocentesca, l'autore revisionò il proprio romanzo e vi aggiunse molti capitoli (il 3°, il 5°, il 15°, il 16°, il 17° e il 18°) per rendere più "voluminosa" l'opera. Secondo alcuni critici, però, quest'operazione arrecò danno al romanzo originale, facendogli perdere spontaneità e una certa dose di mistero: per questo in alcune edizioni si può trovare ancora la versione originale.
Quest'opera, così come molte altre, è ispirata alla leggenda di Faust.(*)

Trama
Il romanzo è ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo, che all'epoca era pervasa da una mentalità tipicamente borghese. Narra di un giovane, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano. Egli inizia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, pittore suo amico, gli regala un ritratto che lo riproduce nel pieno della gioventù.
Lord Henry Wotton avrà un ruolo decisivo nella vita di Dorian, che conosce proprio presso Hallward: infatti, con i suoi discorsi estremamente articolati, cattura l'attenzione del ragazzo, rendendolo, a poco a poco, quasi l'incarnazione del suo modo di pensare. Infatti Dorian, dopo un lungo discorso con Lord Wotton, comincia a guardare alla giovinezza come a qualcosa di veramente importante, tanto da provare invidia verso il suo stesso ritratto, eternamente bello e giovane. Ciò lo porterà a stipulare quella sorta di "patto col demonio", grazie al quale rimarrà eternamente giovane e bello, mentre il quadro mostrerà i segni della decadenza fisica e della corruzione morale del personaggio.
Dopo una tormentata storia d'amore con un'attrice di teatro di nome Sybil Vane, terminata col suicidio della ragazza, Dorian, vedendo che la sua figura nel quadro invecchia ed assume spaventose smorfie tutte le volte che egli commette un atto feroce e ingiusto, come se fosse la rappresentazione della sua coscienza, nasconde il quadro in soffitta e si dà ad una vita all'insegna del piacere, sicuro che il quadro patirà le miserie della sorte al posto suo. Non rivelerà a nessuno l'esistenza del quadro, fuorché a Hallward, che poi ucciderà in preda alla follia fomentata dalle critiche del pittore, che ritiene causa dei suoi mali in quanto creatore dell'opera. Ogni tanto, però, si reca segretamente nella soffitta per controllare e schernire il suo ritratto che invecchia giorno dopo giorno, ma che gli crea anche tanti rimorsi e timori finché, stanco del peso che il ritratto gli fa sentire, nella speranza di liberarsi dalla vita malvagia che stava conducendo, lacera il quadro con lo stesso coltello con cui aveva ucciso Hallward.
I suoi servi troveranno Dorian Gray morto con un pugnale conficcato nel cuore, irriconoscibile e precocemente avvizzito, ai piedi del ritratto, ritornato meravigliosamente giovane e bello, che egli stesso aveva accoltellato.

Critica letteraria
Il ritratto di Dorian Gray si configura come un eccellente capolavoro della letteratura inglese e come una vera e propria celebrazione del culto della bellezza. Una 'professione di fede' che Wilde tende a fare propria e a perseguire nell'arco della sua intera esistenza, sia attraverso la sua produzione artistica che per mezzo della sua condotta decisamente anti-vittoriana e anti-conformista, sprezzante del buonsenso e dei canoni della morale borghese.
La vita per Wilde, si configura infatti come un'opera d'arte ben riuscita. Wilde opta quindi per il rovesciamento del principio secondo cui è l'arte che imita la vita, trasformandolo nel presupposto per il quale è la vita ad imitare l'arte. La vita è pertanto prodotto e risultato dell'arte. Di qui l'importanza attribuita all'apparenza e al dominio dei sensi, che perviene quindi all'estetismo (dal greco αἴσθησις, 'percezione con i sensi'), atteggiamento tipicamente wildiano (ma anche dannunziano) e caratterizzato dalla concezione di un'arte fondamentalmente fine a se stessa (art for art's sake).
Un'esperienza, quella estetica, che non sempre si rivela giusta e retta. La visione della vita come arte implica infatti da un lato la ricerca del piacere, ovvero l'edonismo, dall'altro uno stile di vita disinibito e dissoluto che porta allo sfacelo morale e, nel caso di Dorian Gray, al crimine.

Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 - Parigi, 30 novembre 1900) è stato un poeta, aforista, scrittore, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese.
Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto ricercata ed incline alla ricerca del bon mot, con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l'attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione. È noto soprattutto per l'uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato.
L'episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna a due anni di prigione per avere violato la legge penale che codificava le regole morali in materia sessuale della sua stessa classe sociale.
Molti i libri scritti sulle sue vicende e sulle sue opere, tra le quali, in particolare, i suoi testi teatrali, considerati dai critici dei capolavori del teatro dell'800.

Un'altra opera famosa che ho letto è Il fantasma di Canterville.

(*) Faust - per esteso Doktor Faust o Doctor Faustus, talvolta italianizzato in Fausto - è il protagonista di un racconto popolare tedesco che è stato usato come base per numerose opere di fantasia. Il racconto riguarda il destino di un sapiente (scienziato o chierico) chiamato Faust il quale, nella sua continua ricerca di conoscenze avanzate o proibite delle cose materiali, invoca il diavolo (rappresentato da Mefistofele), che si offre di servirlo per un periodo di tempo, in tutto ventiquattro anni, e al prezzo della sua anima gli consentirà la conoscenza assoluta.

My opinion
Ho pensato di mette la prima pubblicazione del libro perchè penso sia più giusto visto la data in cui è uscito....libro che consiglio anche in inglese, è una lettura relativamente semplice con cui potete iniziare a leggere libri in lingua (se lo trovate difficile un'altro libro che consiglio per iniziare, vista la semplicità del linguaggio utilizzato, è Voodoo Island di Michael Duckworth).
Romanzo davvero carino che "esprime" la vanità che ha l'uomo che per di non invecchiare fa un patto col diavolo e man mano che la sua vita prosegue, lui non invecchia, ma il dipinto che prima raffigurava la sua persona da giovane ora invecchia a vista d'occhio....questo mi ricorda un'altra storia, non ricordo il titolo, ma parlava di un pittore che voleva fare un ritratto alla moglie ma, man mano che lo stendeva su tela la moglie pian piano si spegneva, fino a portarla alla morte.
Se l'avete letto in inglese o italiano fatemi sapere se vi è piaciuto :)

Vi piacerebbe che facessi un altro libro o mettessi dei capitoli in cui parlo di libri in lingua?

Grazie a tutti siamo quasi a 4K di letture grazie :*
Baci & al prossimo libro :)

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