Gli effetti secondari dei sogni di Delphine de Vigan

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Gli effetti secondari dei sogni è un libro di Delphine de Vigan, scrittrice parigina.

TRAMA
La storia racconta di due ragazze, Lou e No. Lou ha tredici anni e un quoziente intellettivo di 160: ha saltato due classi e per un certo periodo ha frequentato un collegio.

Lou però non è una ragazza felice, infatti le cose a casa vanno male: la madre è depressa a causa di una tragedia della quale nessuno parla mai, ovvero la morte prematura della sorella di pochi mesi avvenuta molti anni prima, e per questo non ha più nessuna dimostrazione di affetto verso la figlia; il padre, per il bene di Lou, nasconde il proprio fallimento sotto una finta maschera di felicità.

I compagni di classe la ignorano a causa della sua intelligenza. Tutti tranne uno, Lucas, il re del liceo, diciassettenne un po' difficile, l'antitesi di Lou (che per lui ha una cotta), ma che appunto per questo vuole conoscerla e che l'aiuterà nel momento in cui ne avrà più bisogno. A Lou piace vedere nei volti della gente la gioia e l'emozione: per questo passa la metà del suo tempo alla stazione per osservare la gente che si lascia o che si ritrova. Qui incontra Nolween, detta No, diciottenne che vive in strada, beve alcolici e fuma.

Per un compito di scienze economiche e sociali Lou deve fare una relazione sulle donne senzatetto e chi meglio di No può aiutarla?

Con la scusa delle interviste per la relazione, tra le due nasce un rapporto strano, fatto di odio e di amicizia, di curiosità per il modo vivere dell'altra. Però No viene cacciata di casa, a causa delle sue dipendenze, ma trova posto da Lucas che, anche lui con una situazione famigliare difficile, vive praticamente da solo.

Ma le nuove speranze di Lou si spengono di nuovo: No è costretta ad andarsene per l'ennesima volta, poiché il padre di Lou ha scoperto che ha trovato alloggio da Lucas e che Lucas vive senza i genitori. Stavolta Lou vuole andare con lei: però prima di partire, dopo aver passato due giorni fuori casa, No abbandona Lou e scompare, lasciando la ragazzina sola e infelice. Poco dopo la partenza di No però, tra la tristezza e la malinconia, seduta a un tavolo di un bar con Lucas, viene baciata da questo e la storia finisce con la descrizione del bacio, che è uno tra i momenti più intensi.

« Siamo capaci di spedire aerei supersonici e missili nello spazio, identificare un criminale grazie a un capello o un minuscolo pezzo di pelle, creare un pomodoro che resti tre settimane in frigorifero senza raggrinzirsi, contenere miliardi d'informazioni in un microchip. Siamo capaci di lasciar morire la gente per strada. »

Delphine de Vigan (Boulogne-Billancourt, 1 marzo 1966) è una scrittrice francese.

È l'autrice di quattro romanzi, il cui ultimo è stato coronato, nel 2007, dal Prix des libraires. Dopo diversi piccoli impieghi, ha occupato ad Alfortville un posto come quadro in un istituto di ricerche di mercato. Oggi è madre di due bambini e scrittrice a tempo pieno dal 2007.

Il suo primo romanzo, Giorni senza fame è stato pubblicato nel 2001 dalle edizioni Grasset sotto lo pseudonimo di Lou Delvig: si tratta di un romanzo autobiografico sulla battaglia e la guarigione di un'anoressica di 19 anni.

Delphine de Vigan ha pubblicato in seguito, nel 2005, col suo nome Les jolis garçons, breve romanzo (150 pagine) costituito dalle tre storie di una giovane donna, Emma. Poi, scavando nel tema delle difficoltà amorose e della memoria, ha pubblicato nel 2006 Una sera di dicembre, che ha ottenuto il Prix littéraire Saint-Valentin nel 2006.

Esplorando un nuovo tema, Gli effetti secondari dei sogni è stato pubblicato nel 2007. Questo cosiddetto romanzo morale tratta della storia di un'adolescente superdotata che aiuta una giovane senzatetto; vince il premio del Rotary internazionale 2008 e il premio dei librai. È stato tradotto in venti lingue e si progetta un adattamento per il cinema.

Nel 2008, Delphine de Vigan ha partecipato alla pubblicazione di Sotto il cappotto, una raccolta di cartoline erotiche degli anni folli.

Nel 2011 il suo Niente si oppone alla notte, biografia romanzata della vita e del suicidio di sua madre Lucile Poirier, è tra i finalisti al premio Goncourt, e risulta il libro più venduto dell'anno in Francia.

Opere:
•Giorni senza fame, 2001
•Bei ragazzi, 2005
•Una sera di dicembre, 2005
•Gli effetti secondari dei sogni, 2007
•Sotto il cappotto, 2008
•Le ore sotterranee 2009
•Niente si oppone alla notte, 2011

FRASI
«Anche io sono stufa, stufa, stufa di essere sempre sola, stufa che mi parli come se fossi la figlia della portinaia. Vorrei che mi guardasse come le altre madri guardano i propri figli, vorrei che la sera rimanesse accanto al mio letto per parlare prima di spegnere la luce, senza avere l'impressione che si posizioni come se seguisse un copione e avesse imparato le battute a memoria.
Non voglio parlarle perché non ascolta, perché ha sempre l'aria di pensare ad altro, di essere persa nel suo mondo.
Non voglio parlarle perché non sa più chi sono, perché sembra sempre domandarsi che cosa la leghi a me, quale sia il nostro rapporto

«Forse è questa la felicità, non un sogno, non una promessa, solo un istante.»

«Se ammettiamo che per due punti passa una e una sola retta, un giorno traccerò quella che va da lui verso di me o da me verso di lui.»

«Adesso so che la violenza è anche nel silenzio e qualche volta è invisibile a occhio nudo. La violenza è il tempo che risana le ferite, la sequenza irriducibile dei giorni, l'impossibile ritorno indietro. La violenza è quello che ci sfugge, che tace, che non si manifesta, la violenza è ciò che non ha spiegazione, che resterà opaco per sempre.»

«L'insonnia è il volto oscuro dell'immaginazione.»

«Non mi piace quando le cose svaniscono, si perdono. Non mi piace fingere di aver dimenticato. Io non dimentico.»

«Da quando sono nata, mi sono sempre sentita al di fuori, dovunque fossi, fuori dall'immagine, dalla conversazione, sfasata, come se fossi la sola a sentire rumori o parole che gli altri non percepiscono, e sorda alle parole che invece sembrano sentire, come se fossi fuori dalla cornice, dall'altra parte di una vetrata immensa e invisibile»

MY OPINION
Inizio col dire che mi dispiace se non ho aggiornato ieri e se non riuscirò ad aggiornare in futuro ma ho parecchie interrogazioni e verifiche in questo periodo quindi preferisco non aggiornare che farlo ma male...detto questo passiamo al libro.
L'ho letto parecchio tempo fa ma mi é piaciuto molto, dovevo leggere un libro per scuola e nella lista c'era questo, così per caso l'ho letto.
Quest'autrice, come avrete letto sopra, tratta tematiche di forte impatto e difficili da trattare, ma le espone con facilità e non rende la lettura impegnativa.
Come storia a me è piaciuta, ambientata in Francia e con protagonista una ragazza che si sente fuori posto, la madre non la tratta come una figlia per un fatto avvenuto in passato e questo la fa star male.
Il modo in cui è scritto mi è piaciuto davvero tanto.
Se l'avete letto ditemi cosa ne pensate :)
Grazie a tutti
Baci & al prossimo libro :)

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