La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano

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La solitudine dei numeri primi è il primo romanzo di Paolo Giordano.
Edito da Arnoldo Mondadori Editore, ha ricevuto i riconoscimenti letterari del Premio Strega e del Premio Campiello opera prima 2008.
Romanzo di formazione, narra le vite parallele di Alice e Mattia attraverso le vicende spesso dolorose che ne segnano l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta.
Il titolo originale scelto da Paolo Giordano per il libro (Dentro e fuori dall'acqua) è stato cambiato nell'attuale titolo dall'editor della Mondadori, lo scrittore Antonio Franchini.
L'autore, in un'intervista del 2008, ha scherzosamente detto di non sapere se i due numeri citati nel romanzo 2.760.889.966.649 (per Mattia) e 2.760.889.966.651 (per Alice) siano realmente primi; in effetti sono proprio due numeri primi gemelli.

Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima 2008.
Nella serie infinita dei numeri naturali, esistono alcuni numeri speciali, i numeri primi, divisibili solo per se stessi e per uno. Se ne stanno come tutti gli altri schiacciati tra due numeri, ma hanno qualcosa di strano, si distinguono dagli altri e conservano un alone di seducente mistero che ha catturato l'interesse di generazioni di matematici. Fra questi, esistono poi dei numeri ancora più particolari e affascinanti, gli studiosi li hanno definiti "primi gemelli": sono due numeri primi separati da un unico numero. L'11 e il 13, il 17 e il 19, il 41 e il 43... A mano a mano che si va avanti questi numeri compaiono sempre con minore frequenza, ma, gli studiosi assicurano, anche quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatterà in altri due gemelli, stretti l'uno all'altro nella loro solitudine.
Mattia e Alice, i protagonisti di questo romanzo, sono così, due persone speciali che viaggiano sullo stesso binario ma destinati a non incontrarsi mai. Sono due universi implosi, incapaci di aprirsi al mondo che li circonda, di comunicare i pensieri e i sentimenti che affollano i loro abissi. Due storie difficili, due infanzie compromesse da un pesante macigno che si trascina nel tempo affollando le loro fragili esistenze fino alla maturità. Tra gli amici, in famiglia, sul lavoro, Alice e Mattia, portano dentro e fuori di sé i segni di un passato terribile. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli a un isolamento atrocemente arreso.
Paolo Giordano descrive la parabola di queste due giovani esistenze attraverso parole commosse eppure lucidissime. Il tono del romanzo cresce non appena ci si inoltra nel racconto e nelle vite dei protagonisti. Anche la sintassi e la complessità della frase si evolvono a mano a mano che i due ragazzi crescono, guidandoci in un percorso che conduce lentamente verso significati più acuti. Le descrizioni quasi elementari dei primi capitoli, quando le vite di Mattia e Alice devono ancora incrociarsi, lasciano il posto a una profondità di pensiero imprevedibile e inaspettata. Il linguaggio si affina, le frasi si intrecciano, i pensieri si complicano.
La solitudine dei numeri primi è un romanzo che ci cresce tra le mani, che parte in sordina per esplodere nel finale, è un'opera delicata e terribile allo stesso tempo in cui, al posto degli adolescenti belli e perfetti che affollano le pagine dei romanzi contemporanei, emergono due protagonisti imperfetti e marginali.
I turbamenti e le cicatrici, i fallimenti mai confessati e l'incapacità di vivere quelli che normalmente sono considerati successi, insomma tutta l'umanità scartata dagli altri scrittori, entra nelle pagine di Paolo Giordano. Questo giovane fisico torinese, con la sua opera prima, sposta il baricentro del mondo verso l'angolo oscuro e disprezzato della società, facendo leva, come un moderno Galileo, sulla vita dei suoi ragazzi speciali.
L'ennesima dimostrazione della vivacità che caratterizza la generazione dei trentenni italiani, un esperimento ben riuscito che conferma una regola elementare: a volte basta spostare il punto di osservazione perché un altro universo ci esploda, meravigliosamente, tra le mani.

Paolo Giordano (Torino, 19 dicembre 1982) è uno scrittore italiano.
Nel 2008 ha vinto il premio Strega con il suo primo romanzo, La solitudine dei numeri primi.
Paolo Giordano vive a Torino. Il padre Bruno è un ginecologo, la madre Iside è un'insegnante d'inglese;ha una sorella maggiore, Cecilia, di tre anni più grande.
Nel 2001 si è diplomato con 100/100 al liceo scientifico statale "Gino Segré" di Torino; e dopo aver conseguito con lode, nell'anno accademico 2005-2006, la laurea specialistica in fisica delle interazioni fondamentali presso l'Università degli studi di Torino, con una tesi premiata fra le migliori, ha vinto una borsa di studio per frequentare il corso di dottorato di ricerca in fisica delle particelle, presso la Scuola di dottorato in Scienza e alta tecnologia del medesimo ateneo. In un progetto co-finanziato dall'Istituto nazionale di fisica nucleare, sta studiando le proprietà del quark bottom, in particolare il decadimento inclusivo del mesone B nel canale semileptonico e radiativo. Ha conseguito il dottorato di ricerca in fisica teorica nel 2010.
È autore del romanzo La solitudine dei numeri primi, edito da Arnoldo Mondadori Editore nel gennaio del 2008, che vince nello stesso anno il premio Campiello Opera Prima, il premio Fiesole Narrativa Under 40, il Premio Strega e il Premio letterario Merck Serono; a 26 anni è il più giovane scrittore ad aver vinto lo Strega. Secondo Tuttolibri, La solitudine dei numeri primi è il libro più venduto in Italia nel 2008, con più di un milione di copie acquistate.
È un libro "stimolante e inquietante che fa riflettere sul disagio di settori del mondo giovanile, simbolicamente rappresentato dai numeri primi, cioè come i protagonisti, strettamente uniti eppure invincibilmente divisi".Secondo l'autore, Mattia e Alice, i protagonisti del romanzo, "estremamente rappresentativi di un certo mondo giovanile della borghesia, della borghesia opulenta, che garantisce agiatezza ai propri figli lasciandoli nella più assoluta solitudine spesso abbandonati a se stessi",sono due numeri primi gemelli, cioè separati da un unico numero pari che non permette loro di scontrarsi, nonostante siano così vicini. Tale idea di fondo de La solitudine dei numeri primi è nata durante la fase di scrittura (durata nove mesi); Giordano, infatti, non era a conoscenza dell'esistenza di questo tipo particolare di numeri primi.
Il titolo del romanzo fu scelto da Antonio Franchini, editor Mondadori, nell'ottobre del 2007; Giordano lo aveva intitolato in origine Dentro e fuori dall'acqua, che rimane come titolo del quinto capitolo.
Romanzi
•La solitudine dei numeri primi, Mondadori, 2008.
•Il corpo umano, Mondadori, 2012
•Il nero e l'argento, Einaudi, 2014

My opinion
Tutti lo leggono e ti senti fin stupido a non farlo pure tu! Allora ti avvicini al libro, lo compri, corri a casa e lo divori per rimanere con un pallone vuoto nello stomaco... poi ti viene in mente di vedere il film, cosa da non fare mai perché il film, come dicono tutti, è una delusione se prima hai letto il libro. E' un luogo comune come dire che i sequel fanno tutti pena se confrontati con il primo ma torniamo a noi...

La solitudine è un senso profondo che avvolge il libro e ti attanaglia la gola donandoti quella tristezza antropologica che, solo in pochi momenti della vita, può servire.

Il libro è scritto bene, pensate che è un opera prima, si fa leggere, come ho scritto prima, velocemente e volentieri... tratta di sentimenti pesanti che ti si piazzano sullo stomaco e non vanno nè su nè giù rimangono li dandoti fastidio la notte portandoti a pensare anche su argomenti che non senti vicino.

Ho detto tutto ed ho detto niente? Preferisco lasciar intendere il sottile filo che lega le vite dei personaggi! Poi, a voi il giudizio!

Spero vi sia piaciuta come scelta
Baci & al prossimo libro :)

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