One: Allie.

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Stanza buia, computer sulle gambe e occhiali da nerd.

È così che passo le mie serate, scrivendo tutto ciò che mi passa per la testa trasformando quelle parole in un libro sulla mia vita, finché non mi resi conto che forse e dico...FORSE si era fatto tardi.

Guardo l'orologio e vedo che è passata l'ora di cena e mio padre che questa sera avrebbe dovuto lavorare era rimasto a casa perché oggi è un giorno critico, sono 5 anni da quando mia madre per un brutto incidente causato da un guasto alla sua auto, perse la vita andando fuori strada.

Faccio un sospiro, chiudo il PC e scendo al piano di sotto da mio padre che trovo sul divano intento a sfogliare un album fotografico.

Mi siedo accanto a lui e poggio la testa sulla sua spalla.

papà

Sussurro guardando quelle immagini mentre mio padre sfoglia le pagine i miei occhi cadono su una foto che ritraeva una donna dai capelli rossi e un viso circondato da una leggera spruzzata di lentiggini come un cielo pieno di stelle e gli occhi chiari, stesa in un prato in mezzo alle margherite.

Un primo piano bellissimo, lei era la mia mamma e si chiamava Rosie aveva il sorriso più bello del mondo.

Alzo la testa e guardo mio padre che a sua volta mi rivolge lo sguardo.

Sai, tu le somigli molto...sei proprio come lei e ogni volta che ti guardo la rivedo in te, dolce e altruista. Rosie era la più bella creatura che ebbi mai visto, poi sei nata tu, Allison.
Dal momento in cui vidi i tuoi occhioni aperti il giorno in cui sei venuta la mondo ho capito che non ti avrei mai lasciata sola

Mi dice con un filo di voce spezzata da un leggero magone, ma mio padre non vuole mai  farsi vedere fragile ed io lo so che lui é una persona forte, ma come chiunque prima o poi, crolla.

E senza dire nulla lo abbraccio, lui mi stringe affondando le dita tra i miei capelli mossi, ma l'ultima cosa che vorrei vedere è mio padre piangere.

papà, perché non mi fai la cioccolata come piace a me?

Dico per smorzare un po' la tristezza, mi rivolge lo sguardo con un sorriso dolce e gli occhi lucidi.

oh, ma certo...tutto per la mia bimba

Dal divano del salotto ci spostiamo in cucina dove mi siedo su una sedia a guardare mio padre che armeggiava con un pentolino, poi mi viene un lampo di genio.
Mi alzo di soppiatto e mi avvicino ad una mensola dove ci sono posti alcuni CD, ne prendo uno del suo gruppo preferito, i Beatles, accendo lo stereo e inserisco quest'ultimo.

Non appena sente partire "Help" inizia a ballare muovendo i fianchi mentre gira la cioccolata scoppio a ridere e mi metto accanto a lui scontrando il mio fianco col suo canticchiando, adoro questi momenti.

Sorseggiamo la ciccolata tra risate e canzoni, se non fosse che ad un tratto i nostri discorsi si fanno seri e tocchiamo un tasto dolente per me.

senti, Allie...so che questi discorsi non ti piacciono, ma domani inizierai questo nuovo anno scolastico cerca di integrarti e trovare nuovi amici.
Sforzati, ti farà bene avere qualcuno intorno oltre me e Ringo

Alzo gli occhi al cielo e gli lancio uno sguardo scocciato.

papà, lo sai che non mi piacciono le persone

Lui si avvicina a me e mi porge una mano sulla guancia guardandomi con aria triste.

lo so, tesoro, però potresti sforzarti un pochino...fallo per me.
Magari troverai qualcuno di interessante, non si sa mai nella vita, chi può dirlo.
Fidati di me, ascolta il tuo papà

Ai suoi occhi io non posso dire di no, così alzo le spalle in segno di arresa.

posso provarci

Salve a tutti i lettori, mi chiamo Noemi ho 23 anni e questa è la prima fanfiction che scrivo, mi scuso se il primo capitolo è un pelino corto.
Abbiate pietà di me se faccio qualche errore, ma sono dislessica (no, non è una battuta, si sono seria)

Spero possa piacervi, se avete qualcosa da dirmi sentitevi pure liberi. :)


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