Prologo

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Strade buie, abitazioni fatiscenti e rifiuti abbandonati contro i muri: Notturn Alley, piccolo e malfamato sobborgo della Londra magica, si presentava così. In giro non c'era anima viva, eccezion fatta per qualche gatto randagio in cerca di cibo nei cassonetti. I miagolii erano l'unico suono in quella notte di autunno. Il cielo era sereno e una mezza luna era l'unica fonte di illuminazione dei vicoli del quartiere.

La quiete fu squarciata da un boato improvviso, come un fuoco d'artificio, che fece da preludio alla comparsa di una persona: era un uomo sulla quarantina, con lunghi capelli ricci brizzolati, una barbetta incolta e una tonaca grigia vecchia e trasandata. Poteva essere scambiato per un barbone, se non fosse stato per i suoi occhi vigili che iniziarono a scrutare ogni angolo della strada. Voleva esser certo di non avere compagnia, poiché portava con sé qualcosa di molto prezioso: una piccola cartellina giallo ocra con del materiale scottante che, se finito in mani sbagliate, sarebbe diventato un'arma letale. Guardò l'orologio, poi si diresse in una delle poche zone illuminate del borgo. Aveva un appuntamento, ma era arrivato troppo presto. Si accese una sigaretta, appoggiando la schiena sulla vetrina di un negozio abbandonato che una volta era noto come Magie Sinister. Era una delle principali attività di Notturn Alley, ma a causa delle attività illegali dei padroni fu chiusa dal nuovo Governo in seguito alla caduta di Lord Voldemort. Erano passati anni dalla scomparsa del più potente Mago Oscuro di tutti i tempi, ma il suo nome continuava a incutere terrore. Proprio in quel negozio aveva mosso i suoi primi passi al termine degli studi a Hogwarts. Gli sarebbe piaciuto farsi una chiacchierata con il proprietario, ma era morto due anni addietro mentre scontava la sua pena ad Azkaban.

Terminò la sua sigaretta fissando la vetrina oscura e impolverata, ripensando a quel ragazzo, Tom Orvoloson Riddle, che, prima di seminare il panico nel mondo magico con il nome di Voldemort, lavorava come semplice commesso.

Un nuovo boato lo distolse dai suoi pensieri. Si voltò e vide una possente figura incappucciata camminare a passo spedito verso di lui. Il suo volto era coperto, ma sapeva bene chi fosse.

«Ministro, che fa? Si nasconde?» domandò l'uomo affabile.

«E vorrei ben vedere» rispose l'altro. «Non è certo normale per un Ministro della Magia andare in giro per Notturn Alley, per di più per incontrarsi con una canaglia come te».

«Vada piano con i complimenti».

«Allora?» incalzò il Ministro, bramoso di arrivare subito al nodo della conversazione. «Mi hai scritto dicendomi che avevi bisogno urgente di parlarmi».

«Proprio così», esordì l'uomo, giocherellando con la cartellina. «Lei sa bene quanto io ami viaggiare. Giusto un mese fa, mi sono inoltrato verso il nord-est europeo. Sa, volevo visitare un po' quei luoghi poco conosciuti e, tra l'altro, ho avuto anche la fortuna di assistere all'ultima partita di Viktor Krum in nazionale. Certo che nonostante non sia più un ragazzino, mantiene sempre una classe cristall...»

«Vai avanti, per favore».

«Appunto» riprese l'uomo. «Proseguendo poi il giro, sono finito in un posto che ha stuzzicato in maniera particolare la mia curiosità».

«Ovvero?» domandò il Ministro curioso.

«La tomba di Grindelwald».

«Non capisco...»

«Dia tempo al tempo... Di fronte a quella tomba sono stato praticamente travolto da un interesse nei confronti di quel mago che, prima di Colui-che-non-deve-essere-nominato, ha fatto cose davvero terribili. Allora ho iniziato a fare alcune mie ricerche e, ricostruendo la sua vita, non ho potuto fare a meno di passare da Godric's Hollow. Lì sono andato a visitare un'altra tomba, quella di Ariana Silente. Sa chi è, vero?»

«Certo che lo so», ribatté stizzito il Ministro. «Vai avanti».

«Ho trascorso diverso tempo davanti a quella tomba ed è forse stata una fortuna, perché ho notato una specie di doppio fondo sulla lapide. Lei sa fin troppo bene quanto io possa essere curioso. Non ho potuto, dunque, fare a meno di vedere cosa ci fosse dentro, e ho trovato dei fogli. Non erano protetti da incantesimi, evidentemente chi li ha nascosti credeva che bastasse il doppio fondo. Li ho tirati fuori e ho iniziato a dare un'occhiata».

«Cosa c'era scritto?» domandò il Ministro, ormai totalmente coinvolto nel racconto.

«Diciamo che l'ho chiamata per questo, mi piacerebbe avere una sua opinione in merito», disse l'uomo, che porse la cartellina al Ministro. La aprì e iniziò a leggere al suo interno, tirando giù il cappuccio per vedere meglio.

Per essere ormai sulla cinquantina, e per aver guidato per più di dieci anni il mondo magico inglese, Kingsley Shacklebolt si manteneva ancora piuttosto in forma. Corpulento e asciutto, aveva la capacità di trasmettere tranquillità alle persone: il profilo ideale per guidare una nazione scossa da una guerra. Con il passare dei secondi, tuttavia, il suo stato d'animo stava cambiando. I raggi di luna mostrarono goccioline di sudore sulla sua testa priva di capelli, mentre i suoi grandi occhi scuri scorrevano rapidamente lungo le righe scritte a mano.

«Que... queste sono...» balbettò.

«Nonostante non sia stato molto chiaro, penso di poterle solo dare ragione» disse l'uomo, ironico.

Era stato nominato Ministro della Magia pochi mesi dopo la caduta di Lord Voldemort. Nel corso del suo mandato la Gran Bretagna aveva ritrovato, con fatica, la normalità. Si era registrato qualche timido tentativo di revanscismo, ma ogni azione era stata spenta sul nascere. Quello che stava vedendo in quel momento, però, gli metteva addosso una strana inquietudine.

«Quando li hai trovati erano ben nascosti, vero?» domandò Shacklebolt.

«Nel doppio fondo della lapide, come le avevo detto» rispose l'uomo.

«E non hai avuto l'impressione che fossero stati spostati recentemente?»

«Direi di no, non c'erano neanche tracce di magia in quella zona» confermò. «Cirei che io e lei siamo gli unici ad aver letto questi testi, oltre naturalmente agli autori di tutto ciò».

«Spero che tu non ne abbia parlato con nessuno» mormorò il Ministro, tradendo preoccupazione.

«No, ancora no» rispose l'uomo sorridendo malizioso. Lo divertiva vedere Kinglsley Shacklebolt in quello stato. Nel corso degli anni si erano trovati spesso faccia a faccia, ma era la prima volta in cui lui era in posizione di svantaggio.

«Ti prego di continuare a mantenere una certa discrezione,» riprese Shacklebolt, «almeno fino a domani. Voglio capire la reale pericolosità di questi testi».

«E così farò» assentì l'uomo.

«Grazie» fece il Ministro, sollevato. «Ci rivediamo domani, qui, alla stessa ora».

«Ci sarò».

«Ora vado. Mi aspetta una giornata lunga al Ministero. In mattinata ho un'udienza con un ragazzo. Una questione molto spigolosa, ho bisogno di riposare per affrontarla al meglio».

«Bene, io la saluto, Ministro. Buonanotte».

Senza rispondere, Shacklebolt si smaterializzò da Notturn Alley. L'uomo, prima di tornare a casa, decise di farsi una passeggiata. Ora che non aveva ceduto la cartella, poteva permettersi di stare più tranquillo. Era però certo che, il giorno dopo, il Ministro gli avrebbe chiesto di far sparire quei fogli.

Marius Grebb - La scoperta di un nuovo mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora