Capitolo 2 - Quando una lettera ti cambia la vita

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Le vacanze estive per Marius trascorrevano lentamente: passava le giornate con i suoi amici al parco a giocare, ma aveva voglia di fare anche qualcosa di diverso. In cuor suo non vedeva l'ora che iniziasse la scuola, sebbene fingesse di pensare il contrario. Anche Tonia, con la quale si incontrava quotidianamente, la vedeva come lui. Era andata qualche giorno al mare a fine luglio, ma ora anche i suoi genitori avevano ripreso a lavorare.

Il primo sabato di agosto, una giornata soleggiata e calda, papà Maurice era riuscito a prendersi una giornata libera da lavoro per portare la famiglia a Lickey Hills, un grande parco poco lontano da Rednal. Era una tradizione recarsi lì almeno una volta l'anno e Marius amava particolarmente quel posto. Non a caso, quel mattino fu il primo ad alzarsi da letto, decidendo così di preparare la colazione a tutti.

«Che bello!» esclamò sorpresa mamma Diana quando, giunta in cucina, vide che il figlio aveva già allestito tutto. «Dovremmo andare più spesso a Lickey Hills se ti fa questo effetto».

«Colazione speciale per un'occasione speciale» disse sorridendo Marius, sentendosi come il protagonista di una pubblicità di generi alimentari. «Però muovetevi che ho una fame da lupi».

«Che dolce, ci hai anche aspettato» fece la mamma, scompigliandogli i capelli.

Pochi istanti dopo, anche papà Maurice e un'assonnata Klare oltrepassarono la porta a vetri della cucina.

«Ogni anno la stessa storia» si lamentò sbadigliando la sorella. «Non capisco perché dobbiamo andare all'alba a questo parco. In fondo c'è tantissimo spazio».

«Lo sai come funziona» osservò papà Maurice allegro. «Tuo fratello quando freme per qualcosa non può fare a meno di svegliarsi all'alba».

«Comunque sono quasi le nove...» borbottò Marius.

L'abbondante colazione tenne tutti impegnati per buona mezz'ora: tra bacon, uova e qualche brioche, Marius aveva svuotato la dispensa. Chiacchieravano animatamente quando sentirono un colpo secco alla porta. Tutti si ammutolirono.

«Cos'è stato?» domandò Marius rompendo il silenzio.

«Non lo so» rispose papà Maurice. «Aspettavate qualche pacco?»

«Sì, caro, ma oggi è sabato» disse ragionevolmente mamma Diana, mentre i figli scossero la testa in segno di diniego.

«Effettivamente...»

«Vado a vedere di che si tratta» tagliò corto Marius alzandosi da tavola.

Giunto dinanzi la porta, guardò prima all'occhiello, ma sull'uscio non c'era nessuno. Curioso, decise di aprire e sullo zerbino trovò una busta da lettera. La dovevano aver recapitato a mano, poiché la buca delle lettere si trovava fuori dal cancello, il quale, tuttavia, era chiuso. A parte il giardiniere che veniva una volta al mese, nessuno al di fuori della famiglia aveva le chiavi. Troppo curioso per potersi spaventare, Marius raccolse la busta e se la rigirò tra le mani, era fatta con una carta insolita. Sembrava uscita direttamente dal Medioevo: leggermente ingiallita e sigillata con uno stemma in ceralacca, come si faceva una volta. Sul retro c'era una scritta, evidentemente fatta a mano e non al computer.

Il testo recitava:

Sig.Marius Grebb
Cameretta al secondo piano
Meadvale Road 54
Rednal
Birmingham

Era indirizzata a lui, ma chi mai poteva fare una cosa del genere? Marius analizzò più approfonditamente il pacchetto, evitando però di aprirlo. Era piuttosto pesante, doveva contenere almeno tre o quattro fogli, mentre lo stemma di color rosso ritraeva una grande H, circondata da quattro animali. Era l'unico indizio che si potesse ricavare per il momento, oltre al fatto che, chiunque essi fossero, erano a conoscenza di dove dormisse. Un fatto che non gli piaceva... Si sentiva confuso: voleva vedere cosa contenesse, ma allo stesso tempo aveva paura. I suoi genitori tendevano a lasciare la busta chiusa, se proveniente da mittenti sconosciuti.

Marius Grebb - La scoperta di un nuovo mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora