Marius Grebb - La scoperta di un nuovo mondo

Capitolo 10 - Amicizie e pettegolezzi

Il gruppo di Grifondoro uscì dalla Sala Grande e si diresse a passo spedito verso il parco. Seguendo le indicazioni di Nick-Quasi-Senza-Testa riuscirono ad arrivare per tempo alla Serra 1. Era una bella giornata, con un sole splendente che illuminava il castello: malgrado il naturale fresco mattutino, era un clima davvero piacevole.  

- Venite! Accomodatevi - disse un uomo all'interno della Serra. Con lui c'erano solamente altre due ragazze del primo anno di Grifondoro. 

I ragazzi entrarono e iniziarono a guardarsi intorno. Marius capì subito che non sarebbe stata una lezione come le altre: non c'erano banchi e sedie, nonché una cattedra. Sì chiese subito se il metodo di insegnamento dei maghi fosse così diverso rispetto a quello a cui era abituato. Lo spazio era rettangolare, prendeva una quarantina di metri in lunghezza e loro si disposero al centro, circondati da vasi con delle piante mai viste prima. In realtà Marius non aveva un gran pollice verde: alle scuole elementari una volta la maestra aveva affidato loro l'incarico di far crescere e curare una piantina. I risultati furono disastrosi e lui fu tra i primi a doverla buttare. 

- Bene, benvenuti al corso di Erbologia - riprese a parlare l'uomo quando tutti gli studenti erano entrati - Io sono il professor Neville Paciock. 

Il nome non suonò nuovo a Marius che si ricordò la gita a Diagon Alley: Seamus gli aveva parlato di lui al Paiolo Magico, dopo che avevano incontrato sua moglie, il cui nome però in quel momento non gli veniva in mente. Doveva avere più o meno la stessa età del cugino, capelli castani tenuti lunghi, un piccolo accenno di barba e un fisico asciutto. Indossava una divisa a maniche corte e Marius non potè far a meno di evitare di notare alcune cicatrici sull'avanbraccio. 

- Oggi sarà una lezione conoscitiva e, soprattutto, vorrei spiegarvi perché lo studio dell'Erbologia sia così importante nella formazione magica - spiegò il professore - Forse alcuni di voi già lo sanno, altri immagino che stiano iniziando oggi a conoscere Hogwarts e tutto questo mondo particolare. 

Marius annuì. Comprese che faceva riferimento ai ragazzi provenienti da famiglie di Babbani. Oltre a lui e Michelle, anche Peter Gannifin aveva una storia simile. Bassetto e tarchiato, il ragazzo era molto concentrato sul discorso del suo professore, non voleva perdersi neanche una parola. 

- Esistono migliaia di piante magiche che possono avere funzioni di ogni tipo. Molte di loro vengono utilizzate per curare ferite e infezioni, altre come base per realizzare delle Pozioni - proseguì il professor Paciock - Ma sappiate che altre possono essere delle armi letali. E' un mondo affascinante, che spero voi possiate apprezzare. 

La lezione durò cinquanta minuti. Non aprirono il libro, né lavorarono sulle piante. Il professor Paciock mostrò loro alcune piante su cui avrebbero lavorato nel corso dell'anno scolastico, per poi lasciare la possibilità agli studenti di presentarsi. Alla fine si premurò di spiegar loro come raggiungere l'aula di Storia della Magia, la lezione che avrebbero dovuto seguire successivamente. 

Questa volta i ragazzi riuscirono ad arrivare per tempo, senza particolari difficoltà. L'aula di Storia della Magia si trovava al secondo piano e Marius vide subito qualcosa di familiare. Banchi singoli disposti in maniera ordinata e una cattedra con una lavagna. Sembrava una classe delle elementari e quel piccolo spiraglio di normalità in parte lo rincuorò. 

Si posizionò in prima fila tra Matt e una delle due ragazze di cui non ricordava il nome. Poi tirò fuori il volume di Bathilda Bath aggiornato da Dennis Canon, un foglio e una penna per gli appunti. Gli sembrava di essere tornato alla sua scuola di Rednal, ma la sensazione durò poco: si aspettava di veder entrare l'insegnante dalla porta e invece si materializzò improvvisamente da dietro la lavagna. Tutti i Grifondoro trattennero il fiato, stupiti da quel gesto.