Capitolo 20 - Come un altro mondo

37 8 6
                                    

Marius sedeva sul sedile posteriore quando l'auto superò il cartello che segnava l'ingresso a Rednal. Era ora di cena e le strade erano quasi deserte. Riusciva a percepire l'atmosfera natalizia con le decorazioni e le luci delle varie abitazione. Era un Natale, come lo era stato quello degli anni passati, ma in quel momento gli sembrava tutto diverso. Una strana emozione travolse il ragazzo, diversa da quella che aveva percepito il giorno della sua partenza per Hogwarts. 

- Fa impressione vero? - disse Seamus interpretando le sensazioni del ragazzo. Il cugino sedeva al suo fianco sul sedile posteriore - Ricordo che anche per me fu particolare il primo ritorno a casa da Hogwarts. 

- È tutto diverso - mormorò Marius - Eppure non è passato tutto questo tempo. 

- Sei cambiato ragazzo mio, Hogwarts ti cambia - disse saggiamente Seamus - Un'esperienza come questa ti fa crescere. 

Quando raggiunsero il viale di casa, Marius aveva il batticuore. In giardino c'era Klare, sua sorella ad aspettarlo. Appena scesero dalla macchina travolse il fratello con un abbraccio spezza ossa. 

- Fratellino mio, finalmente - disse dandogli un bacio sulla guancia - Sono tre giorni che mamma e papà parlano del tuo ritorno, finalmente si cambierà argomento dentro questa casa. 

- A saperlo chiedevo un anticipo delle vacanze - ribatté Marius sorridente. 

Varcò la soglia di casa. In undici anni di vita lo aveva fatto almeno un milione di volte, ma quella volta non era come le altre. Sembrava il ritorno in un mondo dal quale si era allontanato. Gli bastò volgere lo sguardo alle foto all'ingresso, perfettamente immobili, e poi al dispositivo elettronico per l'accensione dei termosifoni. Tutto era come lo aveva lasciato, ma niente era come prima. Entrò in salotto e sul mobile c'era il solito televisore, il solito Pc portatile di suo padre e il solito stereo. Nulla di diverso, almeno in apparenza. 

- Grazie papà per avermi portato il baule dentro casa - borbottò papà Maurice entrando in casa. Aveva trasportato il bagaglio del figlio e sembrava piuttosto provato. 

- Scusa papà, mi ero lasciato distrarre dalla casa - disse Marius. 

- Non preoccuparti - lo tranquillizzò il padre - Immagino che faccia sensazione. Da quanto ho capito le cose a scuola erano ben diverse. 

- Di televisori neanche l'ombra a Hogwarts - disse Marius sorridendo. 

La porta di casa si chiuse. Anche mamma Diana e Seamus erano rientrati. L'attenzione di Marius si concentrò sulla cucina, dalla quale provenivano degli odori invitanti. Si affacciò godendosi il panorama di elettrodomestici, dal frigorifero alla lavastoviglie, poi si recò verso la sua cameretta. Sul letto erano disposti alcuni vestiti appena lavati, ma per il resto tutto era rimasto come il giorno della sua partenza. Non si soffermò a lungo nella sua stanza, si tolse la giacca, mise la bacchetta magica nel comodino e tornò in salotto. 

- Marius purtroppo non posso fermarmi a cena - annunciò Seamus che stava salutando i suoi genitori - Devo tornare a lavoro che bisogna apportare delle modifiche al giornale di domani. 

- Mi dispiace - disse Marius - Ma ci vediamo questi giorni? 

- Certamente, sono curioso di sapere come è andata in queste settimane - assicurò Seamus. 

Il cugino uscì di casa e si smaterializzò, mentre la famiglia Grebb sedette a tavola. Mamma Diana aveva preparato una cena ottima e abbondante. Marius le aveva parlato nelle lettere della bontà della cucina di Hogwarts e, evidentemente, voleva essere all'altezza dei maghi. 

- Allora, non ci racconti niente della tua scuola? - domandò papa Maurice mentre mangiavano. 

- Dai papà, sai che Marius non ama parlare mentre mangia - intervenne Klare - Anche io però sono molto curiosa, considerando che sei stato sempre molto vago nelle tue lettere.

Marius Grebb - La scoperta di un nuovo mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora