Capitolo 4 - Congedo

165 25 95
                                    

Lo shopping a Diagon Alley aveva caricato Marius che, ormai, non pensava ad altro che alla sua partenza per Hogwarts. Trascorreva i pomeriggi a leggere i libri, in particolare "Storia di Hogwarts" e a contemplare la sua nuova bacchetta in legno di quercia. Cercava di raccogliere più informazioni possibili, per evitare di trovarsi indietro rispetto agli altri compagni, ma era conscio di non poter colmare tutte le sue lacune. Era rimasto colpito dall'esistenza di uno sport che si disputava sui manici di scopa, il Quidditch, apparentemente molto avvincente e pericoloso. Non era riuscito a capire le regole, poiché era solo citato nei volumi che aveva, ma gli era bastato poco per capire che fosse molto popolare. Sperava di raccogliere sapere qualcosa in più sui suoi insegnanti, ma su "Storia di Hogwarts" si parlava solamente dei Presidi: Dorian McBride, il dirigente attuale, era stato nominato nel 2012, succedendo a Minerva McGranitt che aveva raggiunto l'età del pensionamento. Molte pagine erano dedicate ad Albus Silente, ritratto in una foto come un anziano dal viso sottile con lunghi capelli bianchi. Era rimasto in carica fino al 1996 quando morì in seguito a un blitz degli scagnozzi di un certo Lord Voldemort all'interno della scuola. Marius si ripromise di approfondire la vicenda, poiché sul volume "Storia della Magia" vi erano tre capitoli dedicati a questo personaggio, ma non fece in tempo prima della partenza. Nel corso della visita a Diagon Alley aveva notato che le immagini magiche erano animate, con le figure che si muovevano all'interno dei margini. Così succedeva anche in buona parte dei testi scolastici: una particolarità davvero insolita, ricordava le gif che giravano sul web, ma con tutta un'altra risoluzione. Si chiese in più di una occasione come fosse possibile ottenere un effetto del genere.

Con l'approssimarsi del primo settembre l'emozione per la partenza inizio a scemare, lasciando spazio a un misto di paura e nostalgia. Si trovava spesso a pensare alla sua città Rednal, ai suoi genitori, a Klare, Tonia e tutti i suoi amici: con i maghi, quasi sicuramente, avrebbe cambiato vita e frequentazioni. Gli dispiaceva lasciare quel piccolo mondo in cui era cresciuto. Eccezion fatta per le vacanze di Natale e quelle estive, per i prossimi sette anni avrebbe vissuto lontano dai suoi cari.
Un dubbio che assillava Marius riguardava Tonia: a parenti e amici aveva detto che sarebbe andato a studiare in una scuola americana, ma con lei era diverso. Non voleva mentirle, tuttavia così facendo sarebbe venuto meno alla promessa fatta a Seamus: il cugino in più di una occasione si era raccomandato con lui e i suoi familiari, di non dire nulla su Hogwarts.

Il 31 agosto era arrivato e Marius non aveva ancora preso una decisione. Sedeva sull'erba umida in giardino, giocherellando con una palla di spugna pensando a quale sarebbe stata la cosa migliore da fare.
«Perso nei suoi pensieri, il giovane Marius attendeva la partenza per la scuola di magia e stregoneria».
Papà Maurice si era avvicinato silenziosamente alle sue spalle. Diede una pacca sulla spalla del figlio e si mise seduto al suo fianco.
«Allora? Sei pronto per il grande giorno?» domandò.
«I bagagli sono pronti» replicò Marius pensieroso. «Tra poco incontro Tonia, poi...»
«Sei preoccupato?»
«Un pochino» ammise il ragazzo.
Il volto barbuto di Maurice si aprì in un sorriso e dai suoi occhi scuri traspariva comprensione per lo stato d'animo del figlio.
«Sai, Marius», esordì con tono dolce. «Ogni tanto mi sveglio la mattina pensando a quel che stai vivendo e ancora mi trovo a pensare che si tratti di uno scherzo. Tuttavia c'è qualcosa dentro me che non mi fa dubitare di quello che ti sta succedendo, anzi, ci sta succedendo. Domani la tua vita cambierà, scoprirai un mondo nuovo nel quale noi genitori non potremo entrare. Mi fa paura questa cosa, in fondo sei sempre il piccoletto di casa».
Per un istante Marius ebbe l'impressione che dagli occhi del padre stesse uscendo una lacrima. Si convinse che era solo un effetto ottico, non lo aveva mai visto piangere prima di allora.
«Sono sicuro che sarà un'esperienza fantastica. Io non so cosa troverai lì a Hogwarts. Né io, né Diana abbiamo idea di cosa troverai, ma ci fidiamo di Seamus. Anche distanti, noi saremo sempre con te».
«Grazie, papà».
Marius non riuscì a trattenersi e si lanciò tra le braccia del padre. Non lo faceva da molto tempo, ma quando era piccolo quell'omone grande e grosso rappresentava sempre un rifugio sicuro.
«Posso confessarti una cosa?» aggiunse pochi istanti dopo.
«Spara».
«Ho intenzione di dire la verità a Tonia» annunciò.
«Ne sei sicuro?»
Marius annuì. Le parole di suo padre avevano attenuato in parte la paura della partenza, dandogli una certezza: i legami con il suo mondo non si sarebbero mai scissi. Tonia era parte della famiglia, meritava qualcosa di più di una mezza verità.
«Ormai sei grande, ragazzo mio. Devi fare quello che senti. Sai bene quali possono essere i rischi, ma non sarò io a dirti quello che devi fare».

Marius Grebb - La scoperta di un nuovo mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora