Capitolo 5 - King's Cross

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Alle otto in punto Marius Grebb, assieme ai suoi genitori, lasciò la sua abitazione per dirigersi a King's Cross. Lì lo attendeva il treno per Hogwarts che lo avrebbe catapultato in un nuovo mondo. Sembrava imbambolato, non riusciva a realizzare quel che stava succedendo. Dal sedile posteriore dell'automobile, guardava la sua casa diventare sempre più piccola. Mentre percorrevano le vie di Rednal per raggiungere l'autostrada, ricordava come in un film episodi della sua vita. Ogni strada era una storia, giochi, scherzi e anche qualche discussione. Non avrebbe rivisto la sua città prima di quattro mesi, cosa sarebbe successo in quel periodo? Il momento più emozionante fu quando transitarono davanti la vecchia scuola: gli venne in mente la lunga partita di calcio disputata con i suoi compagni l'ultimo giorno delle lezioni Si era divertito e ricordava di esser riuscito anche a fare un gol difficilissimo. Chissà se dietro quel gesto atletico non ci fosse qualcosa di magico...

«Sarà un'esperienza unica, figliolo» dal sedile anteriore arrivò la voce di suo padre Maurice. «Fa parte della vita, quando si cresce bisogna affrontare nuove sfide. Sono sicuro che tu sarai all'altezza di questa».

Marius sorrise: suo padre sapeva sempre trovare le parole giuste per rassicurarlo. Strada facendo, infatti, l'atmosfera si rallegrò e il viaggio trascorse sereno. Non trovarono traffico e arrivarono nei pressi di King's Cross con un discreto anticipo. La partenza del treno era fissata alle undici e trenta e loro avevano appuntamento con Seamus poco prima. Trovarono il tempo di fare colazione in un bar all'interno della stazione. Marius si guardava intorno, curioso: non aveva ben compreso come raggiungere il binario 9 e tre quarti e sperava di scorgere qualcuno che somigliasse a un mago. Durante la visita a Diagon Alley aveva notato che molti di loro, specialmente gli adulti, indossavano delle tuniche piuttosto inusuali. Tuttavia Seamus gli aveva fatto capire che cercavano di mimetizzarsi tra i Babbani.

Il cugino si palesò attorno alle dieci e trenta, sotto il tabellone degli arrivi. Indossava un vecchio giubetto di pelle nero, con cui girava molto spesso, e sorrideva gioviale. Li guidò attraverso la stazione di King's Cross, con Marius che iniziava a sentirsi in imbarazzo. Tra impiegati con i trolley e giovani con zaini e borse a tracolla, era l'unico a trasportare sul carrello un baule che sembrava catapultato dal 1600.

«Tranquillo, Marius. Ormai sono abituati a questo traffico il primo settembre» disse Seamus, intuendo i pensieri del ragazzo. «Tra l'altro non sei il solo».

Marius seguì lo sguardo di Seamus e individuò, a distanza, altri gruppetti che portavano i bauli.

«I Babbani della stazione sanno perfettamente che il primo settembre c'è un raduno di uno strano gruppo» spiegò il cugino. «Tra l'altro dopo gli attacchi terroristici hanno alzato ulteriormente i livelli di sicurezza qui in stazione. Una volta si poteva arrivare alle banchine senza problemi, ora dobbiamo superare un controllo».

Poco dopo raggiunsero la barriera che antecedeva i binari. Marius tirò fuori dalla tasca il biglietto del treno e si mise in coda assieme ai genitori e al cugino. Due giovani poliziotti si occupavano di far passare le persone, controllando il loro biglietto. Sul suo era scritto 'Binario 9 e tre quarti', non era così convinto che tutto potesse filar liscio. Poco più avanti di loro, tuttavia, un gruppetto con i bauli superò i varchi senza problemi.

«Il Ministro Shacklebolt ha escogitato questo stratagemma del raduno, che è geniale» disse Seamus. «E poi per l'occasione tra i controllori ci sono sempre dei maghi» aggiunse ammiccando ai due davanti la barriera.

Superarono i controlli senza problemi e proseguirono nella loro marcia, con Seamus a fare strada.

«Sei pronto?»

Marius Grebb - La scoperta di un nuovo mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora