Chapter VII : "Scheletri nell'armadio"

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Camila quel stesso pomeriggio chiarì con l'amica Ally, chiedendole scusa per il suo comportamento infantile. Dovette farle delle registrazioni vocali perché le sue mani era davvero troppo meccaniche e rigide, in più ad ogni minimo movimento piagnucolava per il dolore. Forse dovevo disinfettare le ferite, aveva pensato quando aveva tentato di scrivere un messaggio.

Camila passò il pomeriggio ascoltando musica, finché non penso a Lauren.

Lauren era senz'altro una ragazza sincera che sapeva benissimo come autocontrollarsi, una ragazza normale, ma perfetta nei suoi gesti; Camila la classificava così da quel poco che la conosceva, e anche se non la conodceva benissimo le mancava, non aveva nemmeno il suo numero di telefono e si sentiva un'imbecille a non averglielo chiesto in quei giorni, ma come poteva rifletterci se il cellulare non lo usava frequentemente?

Decise di mettersi seduta sul letto e appoggiò la testa contro la testata del letto.
Si sentiva una merda.
Camila era brava nel ferire le persone, sapeva tutti i modi perché lei era stata ferita e conosceva le parole più taglienti. Per colpa sua Ariana aveva tentato il suicidio, e questa è la prova di quanto Camila non fosse brava nei rapporti amorosi.

Chiuse gli occhi, cercando di non pensare alla ragazza dagli occhi verdi, ma quando li riaprì...

"Non affezionarti" disse una bambina all'interno della stanza. Era piccola. Quanti anni aveva? Cinque?

"Vattene, ti prego" sapeva già a memoria come sarebbe andata a finire. Si portò le mani alla testa. Era tutto uno stupido fotomontaggio creato dai suoi sensi di colpa. "Vattene"

"Non affezionarti a lei. Non avresti la forza per proteggerla" la bambina aveva un lungo vestito bianco e un peluche che teneva dalla manina. "Come hai fatto con me, no? Sei terribile, Mila. Lei non merita il tuo affetto perché tu non sei forte, ma soltanto una codarda, una stupida codarda"

"Ti prego" le lacrime solcarono le sue guance. "Sofì..."

"Mila, tu potevi salvarmi" la bambina piagnucolò. "Saremmo cresciute insieme e avremmoprepararo i waffle insieme alla nonna" lasciò cadere il pupazzo a terra e si asciugò le lacrime. "Adesso la nonna non viene più perché è arrabbiata con te, vero? Non ti senti uno schifo? Sei rimasta sola in famiglia. Sei solo in camera e Allyson andrà via fra non molto. Non hai neanche più Ariana, perché l'hai fatta soffrire. L'hai tradita"

"Ti prego" tremava per i sensi di colpa, e le sie guance e il suo collo erano completamente bagnati dalle lacrime. "Vattene adesso"

"No" si avvicinò al letto e si sedette. "Tu devi ricordare"

"No"

"Devi ricordare!"

"No!"

Camila prese il suo telefono e andò su Instagram. Cercò l'amica Lauren ma non ricordava il suo cognome, sempre se se lo fosse fatto riferire, ma poi notò una richiesta di un giorno fa, e quando lesse l'username le inviò un messaggio.

camilacabello: Lauren, per favore, vieni a casa mia.

Dopo qualche minuto Lauren rispose. Nel mentre Camila cominciava a sudare e Sofì continuava a parlarle.

"Sei inutile, per colpa tua non ho realizzato il mio sogno di diventare una cuoca" era sofferente e piangeva.

Camila uscì dalla camera e si nascose di corsa in bagno, ma era inutile scappare da Sofì, perché lei era ovunque.

"Continui a scappare, Mila. Non sei cambiata"

laurenjauregui: Arrivo

"Hai davvero scelto di farla ritornare nella tua vita? Sei una delusione. Farai del male anche a lei, come ne hai fatto ai nostri genitori, ai nonni, ad Allyson e ad Ariana. Perché sei così egoista"

"Basta, ti prego" pianse sempre più forte, seduta su un lato della stanza. Il suo petto era affaticato ed era stanca, distrutta di quella routine che si presentava frequentemente quando qualcuno di nuovo si presentava nella sua vita.

Tra le lacrime e le preghiere disperate, dopo una decina di minuti sofferenti, sentì qualcuno suonare alla porta e andò di corsa ad aprire, sentendo Sofì alle sue spalle.

"Cami-"

"Lauren!" si buttò tra le sue braccia.

Camila non aveva mai abbracciato così forte qualcuno.

Perché aveva chiamato Lauren ma non Allyson? Perché l'aveva fatta ritornare nella sua vita?

"Camila..."

"Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace" il suo viso era contro il suo petto e continuava a ripetere le stesss cose fino a lacerarsi l'anima.

Ho perso il controllo ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora