Camila non si era presentata a scuola per le successive due settimane. Si sentiva stanca di quelle prese in giro di Lauren ed Allyson e non voleva assolutamente vederle. Ally perché aveva detto quelle cattiverie su di lei e le aveva mentito, ma in fondo aveva ragione: Camila era possessiva e emotivamente instabile, e poi, la ragazza castana si stava sentendo un po' in colpa per aver dato il peso della sua vita alle spalle della sua migliore amica. Sapeva quanto fosse ingestibile avere una migliore amica fuori controllo come Camila, però quest'ultima, davvero, aveva cercato di reprimere quella parte di sé il più possibile per non fare male a nessuno da quando lo fece ad Ariana, mollandole una volta uno schiaffo, e ferendola emotivamente. Poi era completamente delusa da Lauren perchè fin dall'inizio le aveva dato tutta la fiducia che poteva, le aveva fatto vedere la sua parte giocosa e divertente. Quant'è brutto sentirsi presi in giro? Camila si sentiva una stupida, e passava giorni interi a devastare ciò che aveva intorno, distruggendo anche il suo cellulare, ma tanto aveva i soldi necessari per comprarne un altro, se solo avesse voluto, ma non ne aveva intenzione, e perché? Perché così quando sarebbe ritornata a scuola, sia a Lauren che Allyson avrebbe potuto dire che non aveva ricevuto i loro messaggi per il suo iPhone guasto, quando in realtà lo aveva distrutto il giorno del litigio perché era nervosa e riceveva in continuazione messaggi dalle due.
Le sue mani erano devastate e cambiava in continuazione garze. Poteva percepire che le sue mani col passare dei pugni e della sua autodistruzione, perdevano il tatto. In quell'arco di tempo suoi genitori quasi assenti, non si interessarono per niente alla sua salute, ma sapeva perfettamenre che avessero notato qualcosa di diverso in lei: il salone principale devastato ne era la prova. Eppure, come facevano spesso, ignoravano la figlia per farla sentire in colpa per come avesse devastato la sua famiglia con i suoi disturbi di rabbia e la morte di Sofì.Era sera, e come al solito Camila teneva delle airpods alle orecchie, sentendosi sola. Poi decise di alzarsi, vestirsi e sistemare i capelli. Era successo tutto così velocemente che non ebbe nemmeno il tempo di pensare.
Doveva uscire da quella maledetta casa. Aveva bisogno di sentire l'aria, l'odore dei fiori, il dolce suono che creava il vento sulle foglie e la pioggia che colpiva imperterrita qualsiasi cosa fosse sulla Terra.Una ventina di minuti dopo scese mentre la pioggia aveva già creato delle enormi pozzanghere a terra.
L'ombrello? Il capuccio?
Camila amava sentire il contatto della pioggia sul suo corpo, era affascinante. Tutti si coprivano e correvano evitando le pozzanghere, ma perché? Non stava cadendo il mondo.
Camila camminò sul marciapiede per arrivare al Lummus Park, nel mentre pensava a quanto sembrasse quasi metaforico vedere come tutti cercassero di evitare l'inevitabile: potevi coprirti quanto volevi, ma saresti ritornato a casa comunque bagnato, con qualche traccia sotto le scarpe. Quella legge della pioggia sembrava adattarsi a quella dell'amore: puoi evitarlo ma in qualche modo verrai colpito.Il parco alle ventidue di sera faceva paura, soprattutto se pioveva, e Camila cercava di riscaldarsi coi guanti che aveva e la sua sciarpa, ma fu inutile per era bagnata fradicia e i suoi indumenti avevano iniziato a prendere peso per l'accumulo di acqua.
Quando Camila alzò lo sguardo dall'asfalto, vide una figura familiare che passeggiava come lei al parco. Era dellla stessa altezza di Camila e aveva una coda alta. La castana non riuscì a identificare nemmeno il colore dei suoi capelli, ma le forse del suo corpo le ricordavano qualcosa.
Quando la ragazza in lontananza continuando a camminare si scontrò con le luci di un lampione, per Camila fu tutto chiaro.
Il suo battito cardiaco era aumentato, mentre il suono della pioggia sembrava amplificarsi, non permettendo alla castana di poter almeno riflettere.
Il risultato? Camila rimase ferma."Dovevo immaginare che ancora tu venissi nel nostro posto, dannazione"
Si girò e cambiò strada aumentando il passo e sperando che la seminasse, ma quando uscì da lì e si appoggiò contro il muretto che incorniciava quel parco, una ragazza fece il suo nome.
"Merda"
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Ho perso il controllo ➳ Camren
FanfictionCamila Cabello odiava il controllo, perché non lo aveva mai. Era pronta a fare a pugni con chiunque pur di soddisfare il suo bisogno di vendetta, e ciò lo imparò da un evento della sua vita che l'aveva resa combattente. Lauren Jauregui invece adorav...