"Lauren" la chiamò piano Camila. Erano le sette del mattino e ancora la sua ragazza non si era alzata per andare a scuola. Quando la corvina la sentì fece un verso di disapprovazione. "Lauren, devi andare andare a scuola. Perché sei ancora qui?"
"Non ti lascio a casa da sola, Camz" disse con voce roca dopo aver sbadigliato.
"E no, tu ora ti alzi e vai a scuola. Non puoi stare a casa per me. Se non vai a scuola niente appuntamento"
Lauren roteò gli occhi e le diede un dolce bacio.
"Fammi stare con te, per favore?" disse teneramente ma Camila le baciò la fronte e negò.
"Alzati, pigrona" le diede uno schiaffo al sedere. La scorsa notte era stata più che piacevole. "Se no, niente appuntamento, niente sesso" la minacciò.
"Quanto sei insistente" disse esasperatamente. Così si alzò e si preparò per andare a scuola. "Non riesco a stare lontana da te per un'intera mattina, uffa" disse come una bambina capricciosa. Poi si mise lo zaino in spalla e baciò di nuovo la ragazza sdraiata, più appassionatamente. "A più tardi"
"A più tardi Lolo"
Quando Lauren andò via, Camila decise di scendere le scale e andare in cucina, dove la mamma di Lauren cucinava qualcosa. Doveva affrontare con lei una discussione e credeva che in questo modo avrebbe anche legato più con la mamma di Lauren.
"Buongiorno Camila. Tutto bene?" disse affettuosamente quando la vide silenziosamente sul tavolo. Quando voleva sapeva essere davvero molto silenziosa.
"Sì ma avrei bisogno di avere un consiglio da parte sua" disse Camila con un lieve rossore. Aveva bisogno di aiuto.
"Puoi darmi del tu, Camila. Comunque dimmi pure"
"Stasera vorrei uscire con Lauren e pensavo di comprarle delle rose e un orsacchiotto, ma non ne sono sicura e non ho una macchina. Potrebbe prestarmi la sua?" il suo cuore accelerava per la paura di una negazione.
"Ma certo Camila! Poi le rose e l'orsacchiotto sono davvero ottimi. Mia figlia è pazza di te. Apprezzerebbe anche un sacco nero dell'immondizia se glie lo dessi tu" disse con ironia e Camila rise.
"Grazie mille Clara" si sentì più a suo agio. "Io amo Lauren, da impazzire. Mi prenderò cura di lei, te lo assicuro. Io non mi sono mai innamorata così tanto di qualcuno"
"Lo immagino. Lauren mi ha parlato molto bene di te. Ha gli occhi che le brillano" posò delle uova strapazzate su un piatto. "Non ho mai visto nei suoi diciassette anni sorridere così tanto. Ti ama Camila. Non dubitarlo mai. E tieni" le diede il piatto con le uova e delle posate. "Buon appetito" le fece l'occhiolino e pulì la cucina.
Camila ringraziò con un sorriso e mangiò. Nel mentre sorrideva pensando alla bella giornata che avrebbe passato con Lauren. Sarebbe stata una bellissima serata. Davvero stupenda.
"Per le rose va bene? E l'orsacchiotto? Io... non lo so" disse quando terminò di mangiare. "Ho paura di deluderla, ma devo ancora conoscerla bene e vorrei andare sul classico. Però vorrei ringraziarla con questa serata al ristorante. Ho solo paura che tutto ciò non sia abbastanza, che...-"
"Camila, ascoltami. Lauren impazzirebbe per te allo stesso modo per qualsiasi cosa tu faccia. Puoi anche respirare e lei apprezza e ti ringrazia. Mia figlia è così. Non la deluderesti, la conosco troppo bene. È pazza di te"
"Grazie, adesso sono più sicura" disse convinta. "Allora è meglio se mi vesto e vado alla ricerca delle rose gialle più belle di Miami e l'orsacchiotto coccoloso come lei" disse romanticamente.
"Vai, Camila. Divertitevi e stasera non fate troppo rumore in stanza" le fece un occhiolino e Camila arrossì quando capì. "Ma tranquilla. Non vi dirò di lasciare la porta aperta. Potete fare quello che volete e avete già quasi diciotto anni"
Camila sorrise e salì felicemente in camera per vestirsi e comprare i regali per la sua ragazza.
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Ho perso il controllo ➳ Camren
FanfictionCamila Cabello odiava il controllo, perché non lo aveva mai. Era pronta a fare a pugni con chiunque pur di soddisfare il suo bisogno di vendetta, e ciò lo imparò da un evento della sua vita che l'aveva resa combattente. Lauren Jauregui invece adorav...