Chapter XVI : "Confessione e decisione"

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"Voglio morire, voglio morire, voglio morire" urlò. "Io mi ammazzo, mi ammazzo, mi ammazzo"

"Sei una codarda"

"Non sono codarda, maledetta. Statti zitta! Perché devi arrivare così di rado e combini guai?! Perché?! Voglio essere normale, normale!" si alzò e andò verso la cucina per cercare frettolosamente l'utensile che le sarebbe servito per porre fine a tutte quella sua sofferenza, che da una vita cercava di reprimere.

"Mila" Sofia si presentò in cucina con il volto curioso. "Stai venendo da me?" l'attenzione di Camila si posò su di lei mentre in sottofondo sentiva delle urla indecifrabili e dei colpi forti e tormentosi contro la porta. "Stai davvero venendo da me? Disegneremo insieme? Cucineremo insieme? Potremmo abbracciarci!" i suoi occhi erano commossi e felici e la sua voce eccitata.

"Sofì, verrò da te" rispose, cercando frettolosamente qualcosa nelle dispense della cucina. Cercava un coltello, uno di quelli affilatissimi che sua madre nascondeva da bambina per evitare brutti incidenti. Poi ad un certo punto, quando lo trovò, la realtà si fece presente. I colpi alla porta principale furono più forti. Le urla erano disperate. Le voci dei pensieri di Camila e Karla confondevano la castana. Sofì era sparita. Il coltello era tra le sue mani, lungo e tagliente.

"Ho perso il controllo troppe volte, non voglio che tu conosca quel mio lato" disse, rivolgendosi a Lauren come se fosse davanti a lei. "Non ancora. Non te lo permetterò. Karla deve morire, e per farlo devo morire io"

"Camila!" le urla erano strazianti. "Camila! Camila! Camila! Sistemeremo tutto insieme, apri questa porta!" i suoi pianti diventavano disperati. Ariana sembrava cercare di tranquillizzare Lauren, ma era impossibile perché anche a lei tutta quella situazione faceva male.

"Non puoi sistemare nulla!" disse precipitandosi nel salone e avvicinandosi alla porta. "Sono pazza! Pazza! Non puoi sistemarmi, non puoi uccidere Karla!" piansi disperatamente.  "Non meriti una come me!"

"Ce la faremo insieme, Camila. Ce la faremo. Apri questa porta e sistemiamo tutto insieme!"

Camila guardò il suo riflesso sul coltello e poi vide un sorriso malefico sul viso di Karla, così il coltello le scivolò dalle mani, procurando una lunga ferita obliqua al palmo sinistro che non molto tardi iniziò a sanguinare. Le sue mani erano ancora meccaniche per tutti i colpi che aveva dato ai muri in quei giorni e per tutte le volte che non si curava di purizzare le ferite col disinfettante, lasciando che il dolore la dominasse come credeva di meritare.

"Credi di potermi distruggere? Davvero?" disse la sua voce interiore. "Ma per favore! Quanto è divertente gedere questo teatrino. Camila non puoi ucciderti perché ti tormenterò in eterno"

"Zitta, Karla! Sei una stronza! Perché sei spuntata nella mia vita?! Ti odio, ti odio, ti odio"

"Camila! Ti prego, se mi ami come dici apri questa porta. Supereremo tutto insieme" i colpi si fermarono. "Ti amo anche io" il suo tono si era abbassato rispetto a prima, e le sue parole erano sincere e colme di amore, creando un vortice di emozioni nello stomaco di entrambe. "Ti amo. E la mia non è pena. Oggi ero venuta per chiarire con te. Non sono tua amica perché me lo ha chiesto Lovato, ma perché lo voglio. Camila, io ti amo, e questo volevo dirtelo oggi. Ti avevo scritto dei messaggi ma non li avevi ricevuti, così ho pensato di andare da te. Non sei pazza, scusami"

"Ho rotto il mio cellulare" sospirò. "E le mie mani sono distrutte. Ho rotto di tutto in questi giorni" guardò la mano con dolore, ma niente era paragonabile al dispiacere che sentiva dentro al petto.

"Apri, Camila. Chiariamo. Parliamo. Amiamoci. Parliamo di Karla e sistemiamo questa faccenda"

Camila non sentiva più la voce di Ariana, quindi pensò che fosse andata vedendo che piega avesse preso la situazione dopo la confessione amorosa di Lauren. Ariana era una splendida persona ma quel giorno Camila provava una sorta di antipatia perché aveva spezzato il suo sogno di essere una persona normale con Lauren.

"Karla non si presentava da un po'. Credevo di averla sconfitta ma mi sono sbagliata. Arriva nei momenti peggiori e rovina tutto"

"Allora apri questa porta, e lasciati baciare, te e Karla. Voglio conoscere tutto di te, Camila, voglio amare tutto di te e voglio soprattutto renderti una donna stabile. Quindi, per favore, se mi ami entro trenta secondi apri questa porta, se no andrò via e aspetterò che tu ti ripresenta"

"Karla non vuole che io ti ami. Karla è vendicativa, è odiosa ed è rammaricata per la morta di Sofì. Lei non prova amore ma disprezzo"

"Allora farò innamorare Karla di me, farò in modo che i tuoi sensi di colpa per tua sorella spariscano" ci fu silenzio per qualche secondo. "Sto iniziando a contare"

Ho perso il controllo ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora