Chapter XXI : "Giustizia"

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Il giorno dopo, Lauren, come aveva detto, aveva prelevato Camila che aveva inserito le sue cose nel cofano. Tuttavia aveva bisogno di tantissime altre cose e si fece accompagnare prima a casa. Era stata fortunata perché i suoi genitori stavano lavorando e lei aveva le chiavi, quindi in circa mezz'ora prese tutto quello che le serviva. Riandò in auto e insieme alla sua ragazza si recò a scuola. Camila tremava. Probabilmente il dirigente avrebbe chiamato Austin per un incontro diretto, ma non ne era sicura per certo perchè forse non era ancora ritornato a scuola per le sue condizioni.
Lauren cercò di consolarla con alcuni dolci e teneri baci, ma quando la porta della presidenza si aprì, tutta quella tranquillità che Lauren le aveva trasmesso, se ne andò, lasciando spazio alla paura e al timore.

"Camila, che ci fai qui? Dovresti essere sospesa per-" disse immediatamente la preside quando la vide. Poi notò Lauren al suo fianco e capì che qualcosa non andasse.

"Vorrei parlarle di una cosa" disse Camila, che sospirò. Lauren le diede coraggio accarezzandole la schiena teneramente. "È di notevole importanza"

La preside sembrò titubante ma poi le fece entrare. Cacciò via le scartoffie, che ripose in un cassetto della scrivania, e guardò attentamente le due. Poi si sistemò gli occhiali. Aveva un volto più o meno giovane ma alcune rughe lievi avevano fatto strada sul suo volto.

"Vorrei parlarle di Austin" disse Camila.

Dopo ciò la castana raccontò tutto per filo e per segno, non tralasciando alcun particolare. Alcuni singhiozzi avevano riempito la stanza e delle lacrime avevano percorso due visi. Il dolore era evidente e Camila durante il suo discorso aveva paura della possibilità che non sarebbe stata fatta giustizia. Non voleva denunciare, no, aveva troppa paura, ma almeno voleva che Austin ricevesse una punizione. Poi mostrò i lividi che ancora erano neri e la preside solo in quel momento si allarmò davvero e decise di prendere posizione nella situazione.

"Devo immediatamente chiamare Austin Mahone" e fu fatto. La preside chiamò un bidello, che in quel momento stava pulendo il corridoio, e gli ordinò di andarlo a chiamare.

Mentre aspettavano, la preside, turbata, sbatteva ripetutamente il tappo della penna contro la scrivania, Lauren stringeva forte la mano di Camila e quest'ultima asciugava velocemente le lacrime mentre il suo corpo tremava.

"Cosa diamine è successo?" una voce femminile entrò in stanza e i tre volti la guardarono. Era Lovato. "So che avete chiamato Austin. Camila, cosa hai combinato questa volta?"

"Professoressa, Camila non ha fatto niente. Austin ha tentato di violentarla" disse Lauren provando dolore. "Purtroppo è la verità"

Lovato rimase a bocca aperta e uscì. Pochi minuti dopo nello stesso punto si piazzò un ragazzo con una stampella e un braccio bendato. I suoi occhi si erano aperti enormemente nel vedere il volto della persona che odiava. Digrignò i denti e si avvicinò pericolosamente.

"Tu...!"

"Fermo, Mahone! Voglio spiegazioni!" urlò la preside, alzandosi. "Anzi, non ne hai, perché abbiamo già le prove" Austin impallidì. "Sei espulso, Austin. Non fai più parte di questa scuola. Chiamerò i tuoi genitori e-"

"Bastarde!" urlò il ragazzo, avvicinandosi verso Camila. Abbandonò la stampella e tentò di prenderla, ma Lauren si alzò in tempo e lo spinse, facendogli perdere l'equilibrio per qualche istante.

"Non osare avvicinarti, Mahone. Perché sarò io stavolta a farti molto male" lo minacciò. "Tu Camila non la vedrai più nemmeno col binocolo. Brutto stronzo di-"

"Lauren Jauregui!" rimproverò la preside. "Siediti!"

"Questo... animale, ha toccato la mia ragazza, la mia ragazza! Se prova solo ad avvicinarsi, non immagina nemmeno cosa succederà al suo altro braccio, al suo collo e-"

"Siete delle stronze!"

"Austin, esci immediatamente da qui! Te lo ordino!" urlò la preside, non volendo creare situazioni spiacevoli. Austin guardò male Lauren e poi Camila, e infine se ne andò prendendo la sia stampella lentamente.

"Jauregui, spero tu non faccia più uso di questo lessico nel nostro istituto, se no dovrò prendere provvedimenti anche per te"

Lauren si trattenne nel parlare e si sedette di nuovo vicino alla sua fidanzata che continuava ancora a tremare.

"Si è tutto sistemato, tranquilla" disse Lauren guardando la sua ragazza. "È tutto ok. Ora andiamo dai miei genitori e andrà tutto bene"

Ho perso il controllo ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora