Cap. II

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Le prime luci del Sole le accarezzarono il viso, lentamente aprì gli occhi beandosi del frizzante odore mattutino.

Si alzò dal letto della locanda dove lei e la compagnia avevano passato la notte e dopo essersi lavata velocemente il viso e rivestita uscì.

Si diresse dove sapeva ci fossero i pony, girò l'angolo ed eccoli lì davanti a lei. Con lo sguardo cercò quello che sapeva essere suo, Fili e Kili glielo avevano fatto vedere la sera prima, anche lui come lei non era proprio come gli altri suoi compagni pony poiché un po' più alto rispetto agli altri.

 «Ciao bello» disse accarezzandogli il muso con una mano e avvicinando una mela alla bocca dell'animale con l'altra
 «Ho la sensazione che io e te diventeremo buoni amici, non è vero?» il pony alzò il capo come muta risposta, cosa che fece sorridere la donna.

Il momento fu però interrotto da un rumore alle sue spalle, che le fece portare una mano su Amdir, la sua fedele spada, un tempo appartenuta a suo padre, unico ricordo che aveva di lui.

 «Vedo che gli anni passati a vagabondare per la Terra di Mezzo ti hanno reso più mattiniera» una voce roca e profonda aveva pronunciato quelle parole, immediatamente lo riconobbe e si rilassò

 «Beh veramente ero io che la mattina venivo in camera tua a saltare sul letto finchè tu non ti saresti svegliato» disse Miriel girandosi verso il suo interlocutore
 «Sai a volte lo facevo sotto ordine di nostra madre, ha sempre pensato che tu dormissi troppo» aggiunse sogghignando.

 «Che piccola bugiarda» scherzò Thorin avvicinandosi a lei
 «Io non dormivo troppo e poi sono di stirpe reale» disse con fare altezzoso per poi avvicinarsi ancora a lei con le mani tese in avanti pronte ad afferrarla e un sorrisetto malizioso dipinto sul volto

 «Cosa vuoi fare? Ho solo detto la verità! Non è colpa mia se per svegliarti servivano delle secchiate d'acqua gelida» sorrise lei spostandosi più indietro avendo intuito cosa volesse fare l'altro.

Thorin distolse lo sguardo rivolgendolo al suolo al ricordo dei secchi d'acqua gelida che nell'età fanciullesca aveva accompagnato buona parte dei suoi risvegli, insieme alle risate cristalline di una ragazzina troppo vivace per i suoi gusti.

Colto quell'attimo di distrazione del Nano, Miriel cercò lentamente di spostarsi dalla traiettoria dell'altro però più veloce e che, afferrandola per le braccia, la riportò davanti a se iniziando a fargli il solletico dappertutto, facendola cadere a terra in mezzo alla fresca erba verdeggiante

 «No basta!» iniziò ad urlare cercando di pararsi dalle mani dell'altro senza riuscirci e ridendo a crepapelle
 «Così impari a dirmi che ero un dormiglione» sorrise malevolo continuando con la sua "dolorosa" tortura

 «Basta non ce la faccio più, per favore» quasi lo supplicò, così decise di smetterla e la aiutò ad alzarsi.

 «Sei sempre stata troppo debole nel mantenere la posizione» le disse aiutandola a togliersi alcuni fili d'erba dai lunghi capelli

 «Solo perché mi hai colto un secondo impreparata, altrimenti nulla sarebbe successo» gli rispose guardandolo nei profondi occhi glaciali

 «Forza ora andiamo, se le mie previsioni sono giuste il signor Baggins non verrà e noi stiamo solo perdendo tempo prezioso» disse Thorin voltandosi seguito da Miriel

 «Hai troppa poca fiducia in quel Hobbit» gli disse affiancandolo ma senza ottenere risposta.

 «Aspettate, aspettate!» tutta la compagnia si voltò verso Bilbo che, con il fiatone, raggiungeva Balin correndo.

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