Cap. VIII

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Il re Goblin si girò nuovamente verso di loro con un sorriso maligno dipinto in volto, i suoi occhi percorsero tutti i Nani soffermandosi su Miriel:

 «Oh ma non mi ero reso conto di avere una dolce donzella tra noi, le avrei riservato un trattamento più delicato» la schernì inchinandosi, fingendo di avere una gonna, sotto le risa dei Goblin

 «Avvicinati mia cara» le disse puntandole contro l'indice grasso, Miriel non si mosse di un millimetro, così il re dei Goblin fece un cenno a due dei suoi che la presero per le braccia e gliela portarono dinanzi, contro le proteste dell'altra che continuava a dimenarsi.

 «Bene bene, che bel visino» disse afferrandola per il mento con la mano bitorzoluta ed esaminandola

 «Sarà un vero piacere ucciderti» aggiunse guardandola dritta negli occhi; anche Miriel lo guardò negli occhi, senza mai distogliere lo sguardo. Trasmise tutto l'odio, il ribrezzo, la rabbia per quella creatura tramite i suoi soli occhi, quando all'improvviso un lampo bianco e luminoso le attraversò il verde smeraldino facendo spaventare il re Goblin, che lasciò la presa su di lei e fece un salto indietro.

 «Conosco quella luce, da anni non la vedevo, tu e la tua stirpe morti dovreste essere!» urlò puntandogli un dito contro

 «Guardie, frustatela ora! Subito! Fatela soffrire!» aggiunse urlando istericamente, i Nani cercarono raggiungere la loro compagna in tutti i modi ma furono picchiati e frustati; Miriel provò a liberarsi dalla presa dei due Goblin ma fu tutto inutile, la girarono di spalle e pochi secondi dopo sentì il colpo della frusta infrangersi sulla sua schiena.

Fortunatamente la pelle non si lacerò molto poiché i vestiti nanici erano molto pesanti, ma le fece male, molto male; il secondo colpo le fece stringere i denti, il terzo il labbro.

Quando il re Goblin non vide alcuna traccia di grido o di sangue si infuriò ancora di più, fece cenno a un Goblin particolarmente robusto, che le si mise di fronte e le diede un forte pugno all'altezza dello stomaco, facendola piegare in due dal dolore, lasciandola senza fiato.

 «No Miriel!» urlò Thorin avvicinandosi a lei, ma venne brutalmente frustato.

Mentre i Nani venivano spinti e frustati e Miriel furiosamente colpita, tra le urla di quest'ultima e le grida stridule dei Goblin, il re di quelle immonde creature intonò una canzone che parlava della loro morte.

I Goblin stavano frugando in mezzo alle loro armi e uno di loro prese in mano Orcrist incuriosito, ma non appena scoprì la lama la sua pelle bruciò e gridando lasciò cadere la spada che mostrava la sua lama pura fieramente.

 «Quella è la fendi orchi, la lama che ha tagliato mille colli!» urlò il re, salendo sul trono impaurito, i Goblin li aggredirono rabbiosi, frustandoli più forte

 «Squartateli, impiccateli, tagliateli la testa!» urlò più forte il re; alcuni si buttarono addosso a Thorin, facendolo cadere, puntandogli un coltellaccio davanti al volto che il Nano cercò inutilmente di allontanare.

Poi improvvisamente tutto cessò.

Un'enorme luce bianca illuminò la sala, facendo cadere tutti i presenti.

Dall'ombra comparve il cappello a punta di Gandalf che, con il suo bastone in mano, guardò i Nani

 «Imbracciate le armi, combattete. Combattete!» urlò lo stregone uccidendo tre goblin.

Subito i Nani si rianimarono, ribellandosi ai Hoblin, riprendendo le loro armi e uccidendo chiunque osasse avicinarsi; Miriel fu lasciata andare dai due mostri e cadde a terra stremata, respirando affannosamente nel tentativo di alzarsi per aiutare gli altri.

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