Cap. XIX

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Erano ormai passate ore da quando il signor Baggins aveva attravesato la stretta porticina per introdursi come un ladro nella Montagna, eppure la compagnia ancora era ignara di qualsiasi avvenimento; non un ruggito, non un grido, non un sibilo, nulla.
L'attesa iniziò ad essere snervante, tanto da farli camminare avanti e indietro davanti, quando all'improvviso ecco sbucare dal nulla il loro amico Hobbit.

 «Bilbo!» esclamarono in coro circondandolo ansiosi e curiosi, forse il drago era davvero morto se Bilbo era riuscito a tornare in superficie per raccontar loro ciò che aveva visto nel suo breve viaggio tra le viscere della Montagna.

 «Allora cosa ha trovato il nostro scassinatore?» domandò Thorin avvicinandosi, Bilbo allora mostrò loro una splendida coppa scintillante che fece venire le lacrime agli occhi ai più anziani.

 «Bravo Bilbo, il drago è morto?» domandò seria Miriel con una mano appoggiata sull'elsa della spada.
 «Non lo so, credo di sì, non lo ho visto, sarà morto sotto quell'oro così pesante» disse il piccoletto gesticolando, lasciando la coppa ai Nani che iniziarono a passarsela tra loro come fosse un cimelio.

 «Bene, ora torna dentro e portami l'Archengemma» comandò Thorin autoritario facendo tornare dentro il povero Hobbit che scomparve nuovamente nell'oscurità.

Dopo diversi minuti però sentirono un potente ruggito accompagnato da un lieve tremore della terra, il drago era vivo.
Miriel non ci pensò due volte, si calò anche lei nella galleria con Amdir sguainata, per poi venire seguita da tutti i suoi compagni, mai avrebbero lasciato che il loro amico morisse, oramai era uno di loro.

Quando giunsero alla fine del tunnel, videro il drago alla ricerca dello Hobbit che invano tentava di nascondersi dietro ad alcune colonne.
Miriel si sentì improvvisamente tirare indietro dalla cinta e Thorin si parò davanti a lei come uno scudo umano, iniziando a provocare il drago facendolo infuriare ancora di più.

 «Pessima idea Thorin, davvero una pessima IDEA!» urlò Miriel buttandosi con lui e gli altri nel mucchio d'oro sotto di loro per sfuggire alle fiamme del drago.

Dopo un'interminabile corsa per i grandi e lunghi corridoi marmorei, giunsero finalmente alle fucine, che assomigliavano più che mai a vecchi pozzi arrugginiti.
 «Thorin queste fucine sono spente da anni, servirebbe un fuoco enorme per rimetterle in funzione» disse Dwalin ovvio, cercando insieme agli altri una via che permettesse a loro tutti di uscire da quella tomba.

 «Ce l'abbiamo il fuoco» rispose Thorin con una precisa idea in mente, affacciandosi tra le aperture del grande cancello «Non credevo che fosse così facile insaccarti, il grande Smaug, sei diventato vecchio e lento» provocò il drago finché quello non sputò un'enorme fiammata che riuscì ad accendere le fornaci.

 «Presto Bombur, lo sfiatatoio! Bilbo, là su c'è una leva, aspetta il nostro segnale prima di tirarla» urlò Miriel salendo in cima ad una delle fucine, osservando l'oro sciogliersi velocemente all'interno.

Smaug non vi impiegò molto a rompere i cancelli di ferro battuto, iniziando a rincorrere con zanne e fiamme i Nani che scappavano in ogni direzione possibile.
Lo condussero nel salone principale, dove le rocce erano ancora assemblate dall'ultima volta che la Montagna ospitò Nani a formare il corpo gigantesco di Thor, ora pieno d'oro fuso. Con poche mosse tolsero i ganci che reggevano insieme le rocce, che franarono a terra rivelando la magnifica statua in oro del grande re dei Nani.

Smaug si fermò come previsto ad ammirarla, troppo avido di ricchezze per poter pensare che quella non era altro che l'esca della sottile trappola ideata da Thorin; pochi secondi e poi quella iniziò a sciogliersi davanti ai grandi occhi gialli del drago. L'oro colava a fiotti nella stanza inondando lo stesso Smaug che ruggì con rabbia e dolore, venendo sepolto nel pavimento del salone.

 «È morto?» domandò Miriel ansiosa guardando il pavimento luminoso, quando all'improvviso la patina viene rotta dal drago che, ruggendo, uscì fuori dall'oro bollente; in un attimo sfondò il portone principale prendendo il volo nella notte nera come la pece.
 «Io sono fuoco, io sono morte» disse con voce sibilante tipica dei draghi, volando verso Pontelagolungo.

 «Che cosa abbiamo fatto» sussurrò Bilbo guardandolo.



ANGOLO AUTORE: ed ecco a voi i capitoli 18 e 19!

Ebbene sì, eccomi tornata di nuovo alla riscossa, più agguerrita che mai e matura (ihih), con non uno ma ben DUE capitoli che spero apprezzerete (commento sempre graditissimo).✉️

Ci avviamo alla fine della nostra storia quindi tenetevi forte perché da qui si "balla" davvero!

Ringrazio tutti coloro che hanno portato pazienza in questo mesetto ma cause di forza maggiore mi hanno fatto abbandonare temporaneamente Wattpad e la scrittura in generale.🙈♥️

Prossimo capitolo MERCOLEDÌ 1 LUGLIO!📆

Un bacione😘

Sissi04✨

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