Uno strano ronzio fece svegliare lo Hobbit, non appena aperti gli occhi scacciò via la fonte di quel fastidioso suono, che scoprì essere una grossa ape.
Subito sentì che quella mattina aveva un profumo diverso dal solito, dolce, sapeva quasi di miele e la cosa non poteva che allietarlo.Si alzò dal piccolo giaciglio dove aveva dormito e si diresse verso il vociare dei suoi compagni di viaggio.
Al grande tavolo di legno erano seduti tutti i Nani, tranne Thorin e Gandalf che stavano in piedi, il Nano appoggiato ad una colonna.
«Buongiorno Bilbo, vieni a sederti, ti ho tenuto da parte qualcosa da mangiare» Miriel si sbracciò cercando di attirare la sua attenzione, facendo rimanere lo Hobbit di sasso, non si aspettava di vederla già in salute e così raggiante e beh, ha sempre pensato fosse bella.«Oh sì certo arrivo subito» disse lo Hobbit, sedendosi vicino alla ragazza ed iniziando a mangiare.
«Così tu sei Scudodiquercia? Dimmi, perché Azog il profanatore ti da la caccia» Beorn era un omone alto e forte, con una folta chioma grigia, vestito con abiti logori da contadino, non di certo la più invitante delle compagnie ma era un'occasione estrama e stava facendo loro un favore; egli iniziò a versare a tutti i Nani del latte di capra nei grandi boccali, aspettando la risposta di Thorin.
«Tu sai di Azog?» domandò di rimando il Nano osservando l'altro dubbioso
«La mia gente fu la prima a vivere sulle montagne, prima che gli Orchi scendessero dal Nord. Azog il Profanatore ha ucciso quasi tutta la mia famiglia e altri li ha resi schiavi» solo allora gli occhi di Miriel notarono delle pesanti catene spezzate legate ai polsi di Beorn.«Non per farli lavorare, ma per sport: ingabbiare, torturare, uccidere i mutatori di pelle pareva divertisse molto» continuò il mutatore, un forte sentimento di rabbia le si propagò nuovamente nel petto, facendole contrarre la mascella.
Sulla tavola era improvvisamente calato il silenzio, nessuno emetteva nemmeno un sospiro.
«Ce ne sono altri come te?» chiese lo Hobbit, non riuscendo a tenere a freno la sua curiosità e rompendo così quella patina gelida che li aveva avvolti.«Una volta ce ne erano molti» disse sbrigativo Beorn, si capiva che non gradiva discorrere di quell'argomento
«E ora?» insistette Bilbo, temendo la risposta di cui già aveva un'idea
«Ora ce n'è solo uno» rispose Beorn continuando a versare il latte come se nulla fosse, facendo sospirare rattristiti i Nani.«Dovete raggiungere la Montagna prima degli ultimi giorni d'autunno» disse poi il mutatore di pelle sedendosi a capotavola;
«Esattamente, prima che il dì di Durin arrivi» confermò Gandalf, smettendo di fumare.
«Mh, non avete molto tempo»
«Per questo motivo dobbiamo attraversare Bosco Atro, è l'unico modo per noi per accorciare le distanze» alle parole di Gandalf Miriel alzò gli occhi di scatto; l'ultima volta che vi era stata si ricordava di una sensazione strana, qualcosa di oscuro era all'opera in quella foresta, anche Radagast lo stregone lo aveva detto.«Un'oscurità è calata su quella foresta, forze malvage strisciano sotto quegli alberi. C'è un' alleanza tra gli Orchi di Moria e il Negromante a Dol Guldur» mormoro Beorn con il viso più scuro e tenebroso, aggrottando le folti sopracciglia.
«Potremmo prendere la strada elfica, quella zona dovrebbe essere ancora sicura» prose Miriel anche se piena di incertezze
«Gli Elfi silvani non sono come i loro parenti, sono meno saggi e più pericolosi. Ma non ha importanza» disse Beorn con la sua voce profonda che per un attimo blocco tutti i presenti come statue di pietra.
«Che vuoi dire?» Thorin si girò verso di lui, gli occhi azzurri carichi di preoccupazione
«Quelle zone brulicano di Orchi, il loro numero è in aumento e voi siete a piedi. Non raggiungerete mai la foresta da vivi» concluse il mutatore alzandosi e camminando lentamente verso il Nano capo della compagnia.«Non mi piacciono i Nani, sono avidi e ciechi verso coloro che loro considerano più miseri di loro; ma gli Orchi li odio di più. Che cosa vi serve?» disse Beorn osservando l'espressione mutata e sollevata di Thorin Scudodiquercia.
Verso il primo pomeriggio giunsero al limitare di Bosco Atro, grazie ai pony che Beorn gli aveva prestato e che controllava da lontano sotto le spoglie del grosso orso che fino a poche ore prima si era divertito a terrorizzarli.
«Liberate i pony, lasciateli tornare dal loro padrone» disse Gandalf, scendendo da cavallo e avvicinandosi ai cancelli elfici; le parole di Galadriel gli tornarono alla mente
Qualcosa si muove nell'oscurità, qualcosa di non visto, celato ai nostri occhi.
Lo stregone scostò una parte del rampicante attaccato ad una statua elfica, rivelando un simbolo che si pensava non sarebbe mai più riapparso nella Terra di Mezzo.
Se il nostro nemico è tornato dobbiamo saperlo, vai alle tombe sulle montagne.
«Aspettate, non il mio cavallo, mi occorre» disse Gandalf fermando Bofur che stava per liberare il destriero di briglie e sella
«Come? Gandalf, dove vai? Avevi detto che saresti venuto con noi fino alla fine» Miriel andò a passo deciso verso lo stregone, sfoggiando il suo solito sguardo spavaldo che utilizzava quando in realtà temeva di perdere le sue certezze e punti fermi.«Mia cara, davvero non sai quanto vorrei proseguire il viaggio con voi ma questioni urgenti mi attendono altrove» le rispose Gandalf appoggiando una mano sulla spalla dell'altra che annuì sospirando.
«Capisco, potrei parlarti prima che tu vada? È questione di poco»
«Certo dimmi cosa ti turba da alcuni giorni?» disse Gandalf sorridendole bonario, aveva notato che la mente della giovane era altrove negli ultimi tempi, con lei e il suo cavallo si allontanò un poco dal resto della compagnia per parlare in tranquillità.«Riguarda una cosa che ha detto Azog, cosa centra mia madre, il suo cuore e perché ha parlato di immortalità e ha anche detto "cuore di stella"? Cosa significa Mithrandir?» Miriel non riusciva più a tenersi dentro tutti quei dubbi che la divoravano, aveva bisogno di risposte.
Lo stregone si scurì in volto, assumendo un espressione dubbiosa, come se non sapesse che pensare o meglio, cosa dire.
«Sapevo mi avresti rivolto questa domanda, vorrei dirti ciò che so ma non è ancora giunto il momento; dovrai attendere, almeno fino al mio ritorno» disse le ultime parole per poi sedersi a cavalcioni dell'animale pronto a partire.
«Comprendo... che il tuo cammino sia privo di pericoli Mithrandir, a presto» detto ciò Miriel lasciò Gandalf congedarsi con gli altri e lo guardò andare via.«Presto muoviamoci, prima entriamo in questa foresta, prima ne usciremo» alle parole del loro capo, i Nani si mossero lungo la via elfica, addentrandosi nella foresta.
ANGOLO AUTORE: ed ecco a voi il capitolo n°11!
Scusatemi se pubblico sempre così tardi, prometto che la prossima volta mi faccio perdonare.🙈😂
Anyway, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a farmi sapere cosa ne pensate tramite commento!✉️
Ringrazio tutti coloro che concedono un po' del loro tempo a questa "piccola ff", che leggono, commentano e votano. Grazie di cuore♥️
Prossimo appuntamento a GIOVEDÌ 30 APRILE!📆
Un bacione😘
Sissi04✨
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You next to me
FanficLa compagnia di Thorin Scudodiquercia è decisa a mettersi in viaggio verso la Montagna Solitaria, uccidere il drago Smaug e riprendersi la loro terra natia, ma avranno bisogno di due braccia in più. E se la compagnia avesse un altro membro? Tra nani...