Cap. XXIII

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La mattina dopo, all'alba come deciso, si diressero tutti alle porte della Montagna; Miriel rimase ferma al fianco di Gandalf, torturandosi le unghie nervosamente, cercando con lo sguardo il volto di Thorin lungo le mura.
Non dovette attendere molto, pochi secondi e i Nani più Bilbo li stavano osservando dall'alto con le armature addosso.
Il re sotto la Montagna tese l'arco e scoccò un freccia ai piedi del cervo del re elfico con sguardo sprezzante.

 «La prossima rimarrà conficcata tra i vostri occhi» urlò vittorioso cercando approvazione tra i suoi che subito esultarono coraggiosamente contro l'enorme esercito elfico.

Thranduil lo guardò atono, con un lieve ghigno divertito, e senza bisogno di spostare un muscolo tutti gli Elfi si mossero all'unisono, rivolgendo le punte delle loro frecce verso i Nani che subito abbassarono il capo, tenendo caro alla pelle; tutti tranne Thorin che, imperterrito, continuò a tener puntato contro di loro l'arco.

 «Veniamo alla tua porta Nano, a chiederti ciò che ci spetta» disse Bard solenne facendosi avanti a cavallo.
 «E sentiamo, perché mai dovrei darvelo? Vi presentate alla mia porta armati fino ai denti... Vi ho già risposto a tal proposito, non avrete nulla dal mio popolo» ribatté Thorin con sguardo altezzoso, sentendosi infinitamente superiore con l'enorme corona posata sulla testa.
 «Giusta domanda, Thorin Scudodiquercia tuttavia, nascosto dalle tenebre, è giunto a noi un dono» Thranduil fece segno all'uomo che, da una tasca interna del suo cappotto, l'Arkengemma.

Lo stupore dei Nani fu enorme, lo stesso Thorin sbiancò con occhi sgranati.
 «Quella pietra appartiene al re, ladri! Come ne siete entrati in possesso?» urlò ferito Kili stringendo le mani attorno all'impugnatura della sua spada.
 «No, Kili, amici, è un trucco... ci credono stupidi» ringhiò Thorin a pugni stretti, iniziando a camminare avanti e indietro «È solo uno dei vostri sporchi trucchi! Quella pietra è dentro questa Montagna!».

 «Non è esatto, fratello» si fece avanti Miriel raggiungendo Thranduil e Bard «O forse dovrei dire grande re sotto la Montagna» aggiunse inchinandosi leggermente a schernirlo.

La bocca del Nano si aprì all'amara sorpresa, no, non Miriel, non la sua compagna, sua sorella, la sua ragione di vita, no Valar non lei.

 «Tu... tu hai agito alle mie spalle? Contro di me?» disse portandosi una mano al petto con gli occhi leggermente lucidi «E osi chiamarmi fratello?!» urlò poi con furia cieca.
 «Anche tu sai che l'ho fatto per il tuo bene Thorin, quella pietra, questa intera Montagna, ti sta portando alla pazzia!» disse l'altra di rimando.
 «Sciocchezze! Tu sei solo una sporca traditrice, rinnegatrice del tuo stesso popolo; ti consiglio di scappare o ti trapasserò parte a parte con la mia spada» continuò ad urlare Thorin furibondo.

 «N-non ha agito da sola» disse coraggiosamente il piccolo Hobbit.
 «Che cosa?» sibilò il Nano girandosi verso il proprietario di quella voce così esile rispetto alla sua.
 «Ho trovato io la pietra... era la mia quattordicesima parte» disse con un po' di sicurezza Bilbo guardando i suoi compagni in cerca di approvazione, che però non arrivò.
 «Tu sei cambiato Thorin, Miriel se ne è accorta ed è per questo che ha lasciato il tuo fianco» aggiunse ovvio guardandolo speranzoso «Tu l'hai allontanata, come hai allontanato i tuoi nipoti e i tuoi amici, è colpa di quell'oro che fai scorrere tra le dita ogni giorno. È maledetto! Guarda come ti ha ridotto, non sei lo stesso Thorin che varcò la soglia di casa Baggins» cercò il suo sguardo ma il Nano voltò il capo; «Apri gli occhi e guarda la realtà» lo esortò ancora una volta.

 «Tu... schifosa e misera mezza tacca!» urlò furioso Thorin girandosi poi di scatto verso di lui  «Gettatelo dalle mura! Che muoia come il verme quale è» aggiunse rivolgendosi ai suoi uomini che però non mossero un muscolo contro Bilbo, che rimase fermo in attesa.

In uno scatto d'ira, il re prese uno dei suoi nipoti per il braccio spintonandolo contro lo Hobbit
 «No!» urlò deciso Fili liberandosi dalla sua presa guardando dritto negli occhi lo zio.
Miriel rimase con il fiato sospeso come tutti coloro che avevano conosciuto il piccolo Hobbit.

 «Allora lo farò da solo!» urlò ancora Thorin prendendo Bilbo per il colletto minacciando pericolosamente di gettarlo dalle mura, mentre i suoi compagni cercavano di fermarlo   «Maledetto tu e lo stregone che ti ha condotto a noi!»
 «Se il mio scassinatore non ti aggrada ti prego di restituirmelo senza alcun danno» si fece avanti Gandalf preoccupato per la salute del suo amico.
 «Thorin, te ne prego, lascialo andare» disse Miriel cercando il suo sguardo supplichevole.

Il Nano ci rifletté un attimo poi, sputando a terra, spinse Bilbo verso la corda appesa al muro  «Mai più i vermi della Contea potranno vedere Erebor!» urlò adirato mentre lo Hobbit scendeva veloce correndo da Gandalf e l'amica.

 «Questa pietra appartiene al re, è vero, e il re può averla con la nostra benevolenza. Arrendetevi a noi, per il bene di tutti» disse Bard cercando un accordo, ancora nella speranza di ragionare con Thorin Scudodiquercia.
Thorin sbuffò alzando il mento altero, non volendo cedere, quando all'improvviso ecco un corvo volare fin da lui.

Un corvo corazzato.

Il volto del Nano si riaccese e deformò in un ghigno guardando le brulle colline al fianco Est della Montagna; ecco apparire un grande esercito dai piè ferrati che, con marcia sicura dettata da tamburi, si avvicina inesorabile alla valle.
Subito gli Elfi si girarono andando verso di loro con ritmo, seguiti a ruota dal manipolo di uomini che non sapevano come comportarsi.

 «Questi chi sono?» chiese Bilbo camminando veloce al fianco di Gandalf e Miriel che osservavano preoccupati l'esercito in avvicinamento.
 «L'esercito dei Colli Ferrosi, mio cugino Dain Piè di ferro» spiegò la mezz'Elfo guardando turbata il citato a cavalcioni di un cinghiale
 «E questo è un male?» chiese Bilbo sgranando gli occhi dalla preoccupazione.
 «Dipende... la ragione di Dain è paragonabile alla rabbia di Thorin» si sentì rispondere da entrambi, di certo non con tono rassicurante.

Giunsero infine faccia a faccia.

 «Buongiorno cari signori» sorrise falsamente Dain scrutandoli andando avanti e indietro con il suo cinghiale «Potreste gentilmente prendere in considerazione l'ipotesi di andarvene in malora?!» urlò ridendo insieme ai suoi guerrieri, poi il suo sguardo si posò su Miriel «Cosa ci fa il nobile volto di mia cugina tra le fila di questi pezzi di lerciume?» le chiese incuriosito.

La risposta di Miriel ovviamente non si fece attendere
 «Semplice, caro cugino, riesco ancora a distinguere la ragione dalla pazzia» ribatté frizzante
 «Lingua lunga e biforcuta la tua, Thorin sarà deluso, gli farò il favore di ucciderti io stesso. In posizione!» urlò ai suoi che subito si disposero in formazione di attacco, imitati anche dall'esercito di Elfi capeggiato da Thranduil.

 «No, questa è una pazzia, presto un altro nemico molto più potente arriverà in questa valle! Non combattete tra di voi» urlò Gandalf al re elfico venendo però ignorato.

Stavano per fronteggiarsi quando la terra sotto ai loro piedi prese a tremare, Miriel cadde insieme a molti alla dalla potenza di quella scossa.
I Nani affacciati alle mura costruite sull'entrata della Montagna ammutolirono tesi.
Improvvisamente dalle colline ad Est uscirono cinque mostri enormi, avevano la forma di vermi, dalla pelle color del deserto, ricordavano quasi dei draghi senz'ali; subito dopo si ritirarono.
 «Cosa diavolo sono?» chiese Miriel sconvolta alzandosi in piedi aiutando Bilbo
 «I mangiaterra, la guerra è qua» mormorò grave Gandalf.

ANGOLO AUTORE: ed ecco a voi il capitolo n°23!

WOW, ormai siamo sull'orlo della guerra, ce la faranno tutti?😱🤷🏻‍♀️

Fatemi sapere cosa ne pensate e se il capitolo vi è piaciuto!✉️

Ringrazio tutti coloro che ancora seguono questa piccola ff che ormai sta volgendo al termine e soprattutto tutti coloro che hanno lasciato una stellina o un commento ai capitoli precedenti. Grazie♥️

Prossimo appuntamento a domani!📆

Un bacione😘

Sissi04✨

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