Ante Rebić's point of view
La partita terminò perfettamente con il risultato di 3-1 per noi. Luka ed io segnammo un gol ciascuno insieme ad Haller. L'espressione sorpresa di Filip dopo aver segnato il mio gol fu uno spasso. Scommetto che per un momento ha pensato che quel circo con le parrucche mi avesse aiutato.
Era arrivata la sera quando ce ne andammo a casa dallo stadio. Ci eravamo dilungati con i festeggiamenti in spogliatoio. Questa volta dopo la partita non bevvi nemmeno una goccia di alcol, credo di averne ancora un po' in circolo da ieri notte.
"Ante!", all'improvviso si sentì un'acuta voce femminile che chiamava il mio nome in malo modo. Mi girai e il mio cervello non riuscì a processare nulla che quella mi era già saltata addosso e avvolse le gambe attorno ai miei fianchi.
"Tessa!", dissi con meno enfasi mentre cercavo di togliermela di dosso. Era peggio della colla. Quei tre invece di aiutarmi se la ridacchiavano. Non mi aspettavo nemmeno che sarebbe arrivata oggi a Francoforte.
"Sono venuta qui solo per te.", disse in inglese e poi mi infilò la lingua in bocca. Filip si lasciò andare una grossa risata che sembrava più un urlo e Mijat si prese la testa fra le mani. Lei mi baciò, o meglio mangiò, come se non ci fosse un domani.
"Let him go! Let him go!", canto Filip in stile Elsa. Invece di aiutarmi sta lì a cantare e a lanciare la neve sopra di noi. Questo era peggio di qualsiasi altro circo.
"Vaffanculo, non sei normale.", mormorai in croato dopo esser riuscito a togliermela di dosso. Aveva un sorriso in faccia.. già vedo come ha intenzione di stuprarmi. Mi girai e andai verso la macchina. Era ora di fuggire.
"Andiamo a casa?", mi domandò, al che io quasi mi soffocai con la mia stessa saliva. Mi girai di nuovo verso di lei dandole uno sguardo da 'sei normale?'. Non c'è nessuna speranza che la porti a casa mia.
"No, no, no. Io vado a casa. Tu vai in hotel.", dissi sottolineando 'io' e 'tu'. L'espressione di Tessa cambiò nel giro di due secondi da allegra a triste.
"Questa è bipolare, mamma mia.", disse Luka, il quale sembrava molto divertito da questa situazione. Loro tre erano appoggiati alla mia macchina e guardavano l'intero dramma con grande entusiasmo.
"Perché piangi adesso?", chiesi con tono di voce freddo mentre guardavo come si disperava come se qualcuno, Dio non voglia, le avesse ucciso mezza famiglia.
"Non ho preso i soldi per l'hotel. A-Ante non puoi lasciarmi in mezzo alla strada!", disse istericamente ed io mentalmente maledetti qualsiasi cosa. Cosa avevo fatto per meritarmi questo nella vita? Stetti in silenzio e la guardai.
"Eddai Antiša, non puoi fare così.", esclamò Filip ed io alzai gli occhi al cielo. Sapeva bene che non volessi Tessa vicino. Lei non sa cosa sia un giorno senza limonare!
"Fai vedere che sei un vero uomo!", urlò Luka e potevo sentire esattamente come le vene mi pulsavano in fronte. "Avanti fratello, solo stanotte e poi domani le paghi una camera in qualche hotel.", disse ed io sospirai profondamente. Questa era l'ultima volta che mi arrendo a qualcuno.
"Sali in macchina.", dissi brevemente a Tessa, alla quale subito tornò il sorriso in volto, attrice. "Tu Sali davanti.", dissi a Mijat, poi entrai in macchina. Se Tessa si fosse seduta sul sedile del passeggero, dubito che saremmo sopravvissuti.
Quando ci sistemammo, accesi il motore ed alzai la musica al massimo. Non avevo proprio voglia di ascoltare Tessa e le sue favole.
"Reba andiamo da qualche parte stasera?", mi chiese Luka facendosi spazio tra il mio sedile e quello di Luka. Aspettavo solo che mi facesse quella domanda.
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Splićanka #2 ~ Ante Rebić (ITA)
FanfictionSPLIĆANKA - SECONDA PARTE «Dicono che il tempo curi tutte le ferite. Ma come fanno le mie a guarire se tu, la ragione delle mie ferite, sei di nuovo accanto a me?» ~ traduzione della storia di @pjacazivot ~ prijevod priče od @pjacazivot