[ capitolo ventesimo ]

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Passarono due giorni dall'intero 'incidente' con Dominik. Da quel giorno non mi sono più sentita con lui, sinceramente non era nemmeno nei miei piani. Non avevo la forza.

Nel frattempo, Korina ed io avevamo ricevuto un invito per il 'party dell'anno' come lo chiamò Filip Kostić. Ovviamente Korna subito assicurò la nostra presenza sebbene io le avessi detto che non c'era possibilità che io arei andata.

"Vestito blu o nero?", mi chiese Korina alzando in aria entrambi i vestiti Con il dito le indicai il vestito con le maniche lunghe, al che lei sorrise. "Tu cosa ti metti?"

"Niente perché non ci vengo.", risposi alzando le braccia e guardando la piramide di vestiti che si trovava sopra il suo letto.

"In che senso non vieni?", domandò confusa Korina nella speranza che stessi scherzando e che le dicessi che ci sarei venuta a quella festa.

"Così, non vengo. Devo preparare le cose per il ritorno a Zagabria e davvero non mi va di guardare Ante per tutta la sera.", dissi ed il secondo dopo sentii che le mie guance bruciavano e la ragione era Ante. "E non ho voglia di andare da nessuna parte dopo quello che è successo con Domink."

"In realtà ti farebbe bene venire a questa festa per liberarti la mente dalle cose brutte che ti sono successe ultimamente.", disse ed io alzai gli occhi. "So che è Ante la vera ragione, ma lo allontaneremo da te facilmente."

"Comunque non ci voglio venire.", piagnucolai guardando l'orologio che lentamente stava per indicare che erano le dieci, ora in cui Korina avrebbe dovuto presentarsi a quella famosa festa.

"Tonka, vieni almeno per mezz'ora. Per Mijat.", prese il suo vestito blu e andò verso il bagno. Pensavo fosse cosciente che non sarebbe riuscita a convincermi. Se non ci riuscì ieri, quando ero di cattivo umore per metà giornata e volevo solo sparire da qualche parte, allora non ci sarebbe riuscita nemmeno oggi quando semplicemente non volevo uscire dall'appartamento.

"Vedrò.", traduzione: rimarrò a casa. Mi alzai dal letto ed iniziai a piegare i suoi vestiti mescolati ai miei che erano sparsi per tutto il letto.

Venti minuti più tardi Korina uscì dal bagno in tutto splendore mentre io stavo ancora piegando i vestiti. Non era soddisfatta a quella vista e avrebbe voluto dire qualcosa, ma ci rinunciò, perché ripeto, era cosciente della mia testardaggine.

"Filip arriverà tra qualche minuto, quindi vado.", disse dandomi un bacio sulla guancia. "Ti mando l'indirizzo così se cambiassi idea, ci raggiungi."

"Sai che non cambierò idea.", sorrisi lievemente, al che lei mi fece la linguaccia mentre usciva dalla camera e velocemente dall'appartamento. Ora finalmente avevo un po' di tempo per me stessa.


Ante Rebić's point of view

"Vado io a prendere la mia futura moglie e la sua amica.", disse Filip mettendosi apposto la sua camicia bianca. Era davvero l'unico che si era vestito come se andasse ad un ballo e non al compleanno di Mijat.

"Qualche giorno fa era solo la tua futura ragazza ed ora è già tua moglie.", risi bevendo un sorso di birra dalla lattina. Era sabato sera e avevo il diritto di rilassarmi un po'.

"Beh ovvio.", disse con orgoglio ed io annuii con la testa. Non ero troppo dell'umore perché avevo la sensazione che Tonka non sarebbe venuta. La sua testardaggine era qualcosa che conoscevo bene. Ma va bene, esisteva ancora quella piccola parte di me che sperava di vederla stanotte.

"Avanti vai prima che tua moglie ci ripensi.", dissi e lui annui, poi uscì da casa di Mijat alla velocità della luce.

Per come era iniziata, questa sarà la festa pù noiosa di sempre. Per ora eravamo arrivati solo Luka, Filip ed io e comprammo alcol come se fosse arrivata mezza città. Avevamo mangiato quasi tutti gli stuzzichini e Filip in qualche modo riuscì segretamente a fare la torta, che aveva nascosto nel frigorifero rotto nel seminterrato di Mijat.

Splićanka #2 ~ Ante Rebić (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora