[ capitolo ventitreesimo ]

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"Grazie mille, è stato un piacere lavorare qui.", Korina ringraziò il dottore del turno mentre io ero in piedi accanto a lei e annuivo.

"Grazie a voi e vi auguro buona fortuna per gli esami!", il dottore rise e strinse la mano prima a Korina e poi a me.

Dopo i saluti noi due ci dirigemmo verso l'uscita dell'ospedale. Quella era l'ultima volta che passavo attraverso quelle porte e i sentivo orgogliosa di me stessa. Il tirocinio è stato perfetto ed ora avevo acquisito ancor più fiducia nel lavoro che vorrei fare.

"Adesso andiamo a festeggiare!", esclamai quando uscimmo all'aria fresca di Francoforte. Korina mi guardò veramente sorpresa e adesso iniziava la parte in cui fingevo di fare la stupida. "Cosa?"

"Tu vuoi che festeggiamo?", chiese sottolineando ogni parola, io mi fermai per un momento e la osservai.

"B-beh si, questo è comunque un grande traguardo per noi.", balbettai per un istante, al che mi maledissi internamente. Alzò un sopracciglio, cosa che non era né un bene, né un male.

"Sei sospetta.", disse pensierosa ed il mio cuore si fermò per un momento. "Non lo diresti così solo per dire."

"Forse non lo direi, ma ripeto, questo è un grande traguardo per noi e dobbiamo festeggiare.", dissi il più tranquilla possibile e lei aveva ancora quella strana espressione in viso.

"Va bene, dove andiamo?", domandò e mi sentii sollevata per un attimo. Stava andando bene per ora.

"Vedrai!", dissi allegramente mentre entrambe entravamo nella mia macchina. La prima parte del piano era stata eseguita con successo.


Ante Rebić's point of view

Era sabato pomeriggio ed io mi trovavo con Filip nel 'nostro' bar. Questa volta il bar era pieno, così ogni tanto fummo interrotti nel nostro discorso dai fan. Va bene, almeno in questo modo il tempo mi passerà più velocemente e allora inizierà il piano mio e di Tonka, per il quale spero finirà con successo.

"Cosa ne pensi? Chi di noi quattro è il più gustoso?", mi chiese Filip che guardava pensieroso lo schermo del suo telefono. Gli lanciai uno sguardo confuso sebbene da lui avessi potuto aspettarmi quella domanda in qualsiasi momento della giornata. Voglio dire, è di Filip che stiamo parlando.

"Filip, sei consapevole di quanto quello che hai detto suoni male?", gli domandai lanciando un'occhiata al mio telefono. Aspettavo che Tonka mi mandasse un messaggio per poter andare al luogo di ritrovo.

"Non suona male, sei tu che hai un cervello rotto.", rispose bevendo un sorso del suo caffè ed io alzai gli occhi. Con la gamba battevo leggermente sul pavimento, ero impaziente.

"Immagina che un giorno noi quattro ci trovassimo su un'isola deserta, senza cibo, e allora fossimo semplicemente costretti a mangiare qualcuno."

"Prima cosa, Dio non voglia che io rimanga con voi su un'isola deserta. Secondo, cretino, non sono un cannibale. E terzo, mangerei sicuramente te per primo.", dissi e dallo shock gli cadde il cucchiaino nel caffè emettendo un suono 'insipido'.

"Me? Mangeresti per primo il tuo migliore amico?", chiese visibilmente scioccato ed io solamente risi.

"Beh anche Mijat e Luka sono comunque i miei migliori amici.", risposi e lui annuì con la testa e serrò le labbra. Ora inizierà a recitare la parte della puttanella con il broncio.

"Va bene, va bene, ho capito tutto.", sbuffò incrociando le braccia al petto. "L'unica cosa che mi consola al momento è il fatto che Korina sicuramente non mi mangerebbe per primo.", aggiunse ed io alzai entrambe le sopracciglia.

Splićanka #2 ~ Ante Rebić (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora